Moshe Idel
EROS E QABBALAH
a cura di Elisabetta Zevi
Adelphi 2007, http://www.adelphi.it/
collana Il Ramo d’Oro
pp. 371, Euro 58,00
Il maschile, il femminile e le relazioni erotiche che ne derivano
costituiscono, fin dall’epoca più remota, anche un modo di pensare le coppie
di elementi opposti o complementari e i rapporti che fra essi intercorrono.
In Occidente, alla tradizione di pensiero che da Empedocle e dal Simposio di
Platone giunge sino ai testi ermetici si affianca quella ebraica, e più
specificamente cabbalistica. Il racconto della creazione androgina del primo
essere umano e della sua scissione in Adamo ed Eva e l’interpretazione del
Cantico dei Cantici sono i fondamenti da cui si sviluppano speculazioni che
estendono la sfera del pensiero erotico sino ad abbracciare la dimensione
intradivina, creando una molteplicità di coppie sessuate che si rifrangono
specularmente a tutti i livelli della realtà.
In questo libro Moshe Idel, oggi il massimo studioso di Qabbalah, esplora,
all’interno della letteratura mistica ebraica, «trattazioni sulla sessualità
che vanno dalle descrizioni delle relazioni sessuali tra Dio e la Sua
demonica concubina superna alle prescrizioni più conservatrici e scrupolose
sulle relazioni che un cabbalista deve avere con sua moglie». Idel si
addentra dunque, audacemente, in quella che definisce la «cultura dell’eros»
peculiare dell’ebraismo, dove il rapporto sessuale non solo assolve a un
comandamento fondamentale, ma ha una valenza cosmica, poiché esercitando un’
azione teurgica sulla sfera superna favorisce di riflesso l’unione fra gli
elementi maschile e femminile della divinità, e fa così discendere sul mondo
la sua benedizione e il suo influsso.
(risvolto di copertina)
L’autore:
Moshe Idel è professore di filosofia ebraica all’Università Ebraica di
Gerusalemme. È stato Visiting Scholar all’Università di Harvard e Centennial
Scholar-in-Residence al Jewish Theological Seminary di New York. Ha studiato
particolarmente l’opera e il pensiero di Abraham Abulafia, pubblicando
sull’argomento un’ampia bibliografia in inglese e in ebraico. Si è inoltre
occupato dell’evoluzione della Cabbalà italiana in età rinascimentale, dei
rapporti tra misticismo e hassidismo e della tradizione del Golem. Di lui la
Giuntina ha pubblicato “Nahmanide esegeta e cabbalista” (con Mauro Perani) e
“La Cabbalà. Nuove prospettive”.
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