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24 Settembre 2002
Roma. Vortex, il brivido del segno e del suono. Vittorugo Contino: «In Italia Pound è un autore non ancora riabilitato dalla cultura dominante»
Davanti le Telecamere di ParvapoliS Vittorugo Contino, fotoreporter tra i più importanti ed apprezzati all’italia e all’estero. La sua è una testimonianza in prima persona su Ezra Pound, i suoi Cantos, i suoi manifesti sul Vortex, il vorticismo. Perché Contino quello che oggi è considerato uno dei più grandi poeti del novecento, lo conobbe di persona. Un grande genio, che la società bollò come pazzo. I Cantos sono il capolavoro di un non-uomo? «Era un uomo come pochi, ma dava fastidio. E al potere non restò altra soluzione che il manicomio. Poi l’occidente ebbe una crisi di coscienza e lo riabilitò. Solo in Italia, oggi, ci sono grossi ritardi del mondo culturale. Eppure Pound è stato “anche” italiano. Era qui già all’età di 23 anni, si è confrontato con le istanze culturali e storiche europee. E qui è morto, a Venezia›.
Nato a Palermo nel 1925, Vittorugo Contino, dopo studi di ingegneria si trasferisce a Roma nel 1950 per iscriversi al Centro Sperimentale di Cinematografia. Dopo quasi un decennio come operatore e direttore della fotografia, nel 1959 è fotografo di scena de «Il generale Della Rovere» di Roberto Rossellini. Come fotografo di scena lavora con continuità fino al 1964 documentando tra gli altri, anche con special, i set di «Era notte a Roma» di Rossellini, «Kapò» di Pontecorvo, «Vanina Vanini» di Rossellini, «L’eclisse» di Antonioni, «Chi lavora» è perduto di Brass, «Le mani sulla città» di Rosi, «Il momento della verità» di Rosi. Nel 1967 conosce Ezra Pound con il quale lavora fino alla morte (da quella collaborazione nascono i libri Spots and Dots. Ezra Pound in Italy e Pound. Flash back). Esegue come fotoreporter vari reportage per riviste italiane e straniere e dal 1970 al 1982 cura le copertine de «L’Espresso». È stato professore di tecnica fotografica presso l’Accademia di belle Arti di Roma.
Elisabetta Rizzo