Gino Ragno
decorato con “Croce d’oro dell’Ungheria Libera”
22 Ottobre 2008
RIVIVONO LE EROICHE GIORNATE DELLA SOLLEVAZIONE UNGHERESE CONTRO IL DISPOTISMO COMUNISTA. TUTTO UN POPOLO, CON I SUOI STUDENTI, OPERAI E SOLDATI CONTRO LA POLIZIA SEGRETA E I PANZER
ROMA. Domani, 23 ottobre, cadono i 52 anni dall’eroica rivoluzione d’Ungheria,che vide per la prima volta tutto un popolo
di operai, di lavoratori e di studenti scendere contro l’esercito più potente dell’Europa per rivendicare la propria libertà.
Alle ore 17 piazza Petoefi, a Budapest, era già gonfia di folla straripante di studenti e di operai che avevano ottenuto dal governo comunista una faticata concessione per riunirsi e parlare di rinnovamento del partito.Il monumento a Petoefi si trova all’imbocco del ponte di Erzsèbet dal lato di Pest e a quel tempo era l’unico ponte di Budapest non ancora ricostruito. Alle 15, la radio informava che i manifestanti erano 50 mila e che 8oo ufficiali con gli allievi delle Accademie militari li stavano aspettando sotto la statua di Bem,il punto di arrivo. Alle ore 16 erano in 100mila sotto la statua del generale polacco: nell’attesa del ricongiungimento delle ali di folla c’era stato un confuso ma risoluto discorso di Pèter Veres,il presidente dell’Associazione degli scrittori,udito il quale a tutti fu chiaro che la manifestazione non poteva finire così.La rivoluzione ebbe inizio dopo che l ‘HAVO, la potente
polizia segreta, fece fuoco sulla folla che intendenva occupare la sede della Radio. Le forze armate si unirono agli operai ed agli studenti per cacciare i sovietici dal sacro suolo di Santo Stefano.
Il cardinale Mindszenty detenuto, venne liberato il 30 ottobre dal Colonnello Antàl Pàlinka’s, che era il figlio del marchese ungherese di antiche origini italiane, (di Antonio Pallavicini). Ill colonnello pagò con la vita nel 1957 la sua nobile azione e oggi riposa nel grande cimitero di Budapest di Ràkoskeresztur insieme ad alcune centinaia di eroi magiari impiccati dopo la rivoluzione dai comunisti di Kadar,agli ordini dei sovietici.
Domani a Roma, in Via dei Cestgari, verrà deposta una corona di alloro in ricordo del luogo in cui furono ospitati
molti studenti ungheresi fuggiti a Roma cinquantadue anni fa. La commemorazione ufficiale dello storico evento
si tiene all’Accademia di Ungheria, in Via Giulia 1.
La resistenza europea al comunismo rivive in questi giorni, dopo avere commemorato in agosto l’esempio cecoslovacco a 40 anni dall’invasione sovietica.