20 Ottobre 2008
Domenico Cambareri
(fonte: Parvapolis)
Combattere la crisi economica significa innanzitutto rilanciare il potere d’acquisto di tutti i cittadini
In America, Bernanke si appresta a varare un pacchetto di nuove misure che include abbassamenti di aliquote fiscali. In Italia, il fronte dei ministri si presenta in ordine sparso. Scaiola propone inconcludenti aiuti settorializzati, ad esempio ai produttori di automobili e di frigoriferi, quasi a dimostrare di non avere capito alcunché della profondità e vastità della crisi in atto. Misura quindi che non incide in maniera alcuna nell’aiutare la domanda e nello stimolare gli acquisti. Il ministro del lavoro Sacconi è assolutamente contrario ad interventi sia settorializzati sia in favore dei produttori, ma si arena in una proposta del tutto sterile e ancora più settoriale e marginale, quella della ulteriore detassazione degli straordinari, ritenendo difficile e poco fattiva realizzare l’operazione di spalmatura delle detrazioni fiscali sulle diverse fasce reddituali. C’è poi chi, pare, come Tremonti, vorrebbe rimpolpare gli stipendi pubblici per produrre un primo diretto effetto di recupero della capacità d’acquisto. E così si continua a parlare. Eppure, erano stati gli attuali ministri di Berlusconi ad affermare che le misure di stimolo e di rilancio della domanda sarebbero state subito messe in atto, e che il governo uscente di Prodi non doveva perciò mettere in atto alcuna misura urgente di tal fatta. Mentre la stagnazione in mesi e mesi di ulteriore crisi è davvero scivolata in un andamento generalizzato apertamente recessivo. È bene che Berlusconi dia subito il là ai suoi ministri e proceda con spedita e lucida determinazione, senza ulteriore attendismo. In questo, riteniamo utile indicare che la domanda va stimolata in tutti i settori, ad iniziare da quelli dei consumi primari. Ciò si può attuare immediatamente attraverso detrazioni fiscali sia sui redditi sia sui prodotti di consumo quotidiano. Solo la possibilità e la certezza di acquistare pane, pasta, carne, vino, riviste, abiti e di pagare biglietti del cinema, del teatro o di viaggio può rafforzare nell’acquirente la possibilità di acquistare un nuovo frigorifero, un nuovo computer, un nuovo televisore, una nuova auto e non viceversa. Questo mix di detrazioni favorirà tutti i ceti sociali e non arriverà come noccioline che saranno masticate in maniera inavvertita. Ma questa prima fase va assunta come misura immediata e transitoria e va diversamente bilanciata, quindi rielaborata e trasformata entro la fine del primo semestre estivo, con la ratifica dei primi contratti di lavoro pubblici. Di modo che in essi, cioè negli aumenti retributivi, possano essere stabilmente trasferiti finalità e contenuti delle odierne misure, ulteriormente sostanziate e rafforzate per prolungare l’effetto di recupero reale e di stimolo maggiore della domanda e della sua azione di potere d’acquisto reale sino ad oltre la fine del 2009 per evitare nuove, urgenti e pasticciate misure.