Il Travaglio codapelosa che lavora su Berlusca premiato in Germania. Intascherà euromarchi da giornalisti rossi perché difende la libertà di stampa in Italia… e neanche ringrazia Silvio per il tanto lavoro che di fatto gli procaccia

Jurgen Todt

28 Febbraio 2009

Travaglio dei Travagli eroino rosso della stampa germanica che riciccia sotto mentite spoglie l’eredità della DDR

C’è chi ha sempre definito Marco Travaglio la coda pelosa di Santoro, il pioniere d’assalto di Micromega. Questo già prima che l’Espresso lo assumesse come libero commentatore del Signor No, all’insegna dell’improperio urlato al servizio di una “opposizione giustizialista” che non fa prigionieri.
Il SIGNOR NO, autore irrefrenabile di decine di libri, rimasti invenduti, che l’Unità cercava di vendere a metà prezzo,dopo il Premio Falcone e Borsellino,conferitogli dalla  ibera Università Carlo Cattaneo (Castellanza) il 12  novembre 2007,oggi, fortunata coda pelosa, è nominato vincitore del Premio “PresseFreiheit” dalla DJV,
Deutsche Journalisten Verband di Berlino.La motivazione, dettata da “compagni” giornalisti tedeschi camuffati sotto la lunga mantella variopinta dell’ “Associazione Giornalisti Tedeschi”, è strabiliante. Coraggioso e
critico collega che in Italia insorge contro tutte le resistenze a favore della libertà di stampa – così candidamente comunica il Presidente della DJV,martedì scorso a Berlino,Michael Konken.Evidentemente
la stampa tedesca,escluse alcune nobili e forti testate, è vittima consapevole, forse consapevolissima,
dei “tentativi” dell’attuale coalizione di governo iitaliano di bloccare o di impedire il libero e garantito diritto di esercitare la libera espressione di stampa. La mala fede si potenzia quando tre volte al giorno si parla del male italiano da estirpare: cacciare dal governo il Caimano  che per ben tre volte è tornato vittorioso per libera volontà degli italiani,di cui un buon 20% di ex sinistrorsi delusi. Passa spesso su vari quotidiani tedeschi la nota, voluta dimenticanza di quanto l’Italia fa nella UE per battere la recessione e i gas tossici
dai bilanci delle banche intossicate dall’idrolatria del danaro.Questi colleghi della stampa tedesca addomesticata dai vecchi compagni,sponsor della DDR  (ritornati a galla con i circoli sessantottini legati
a Joska Fischer,già nominato dal Cancelliere Schoeder ministro degli esteri nel momento dell’ultimo respiro politico) ,attraverso il Klub dei Giornalisti,  premiando Travaglio
hanno elevato un fenomeno da baraccone a simbolo (falso e “patacca”) della lotta per la libertà di stampa in Italia.
Le risate esplodono dal Bramdeburgo alla Baviera e non meno sonore e non meno convinte in Italia, dove il Marco
non trova generosi benefattori come in Gerrmania. Infatti per il sofferente araldo della libertà soffocata
dai Caimani di destra, il 28 aprile nella Casa della BundesPresseKonferenz riceverà una bella busta con 7.500 euro. Il Marco del SIGNORNO diventa SIGNORSI, batte i tacchi davanti ai gauleiter rosso ’18
mentre il mondo continua a ridere esclamando: “Ma che c’entra la libertà di stampa in Italia?”.
 
                                                                                                                                
                                                                                

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