“EREDITA'” DI ELUANA ENGLARO E BIOETICA, SILVIO CI RIPENSA DAVVERO?

Berlusconi dichiara finalmente che i parlamentari del PdL voteranno secondo coscienza e non per ordini di scuderia. Non è mai troppo tardi per tornare sui propri passi. Ma è bene anche attendere, perché dietro semplici dichiarazioni e promesse si celano spesso agguati parlamentare e dialoghi infidi. Silvio ha perso tempo prezioso e lo ha fatto perdere a tutti gli italiani, contribuendo in maniera ingiustificata e ingiustificabile allo scatenamento di un atteggiamento di un  fideismo cieco e fine a se stesso. La vita è sì sacra, ma su di essa nessuno deve giocarci sopra, ad inizare dai bigotti che proclamano gli osanna irrazionali e poi utilizzano giorno e notte i ritrovati della scienza e della tecnologia biomedica più avanzata per appagare chissà quali motivazioni sconcertanti che non sono altro che imposizione di accanimento terapeutico. Idratazione e cose simili non possono violare il principio del rifiuto  all’accanimento terapeutico, cosa che, in assenza di testamento biologico, come decisione, non può che spettare ai parenti più prossimi. E’ inutile arzigogolare per voler aggirare questo principio elementare che nessuna legge può mai strappare alla persona nella sua più nuda, irrinunciabile, “sacra” individualità. Della vita della persona non dispone né può disporre nessuna chiesa, nessun parlamentare e nessun governo asserviti a confessioni varie o a fedi ideologiche. La sacralità della vita non è un acritico e fanatico flatus vocis, ma espressione di profondo rispetto delle condizioni estreme di salute in cui altri possono versare e su cui non si gioca con surrettizie espiazioni di dolore, salvazione dell’anima e miracoli. Ogni persona non può che disporre, con al sua libera determinazione, di cosa si dovrà fare del suo corpo in presenza di eventi estremi, di fronte a cui essa non potrà può esercitare alcuna possibilità di libera scelta. L’affermare princicipi metafisici ed escatologici può anche essere la cosa più “bella”, ma mai può essere imposta, se non condivisa. Se così fosse, sarebbe non solo atto di sopraffazione ma anche smentita del valore in sé e per sé di principi così tanto proclamati e sublimati. Si risolverebbe, insomma, ancora per ripeterci, con quanto abbiamo scritto nei due precedenti comunicati, in ciò che per la coscienza di altre persone è un crudo atto di sadismo. E dalla tentazione di cadere in una simile colpa, il Parlamento ha obbligo prescrittivo di sottrarsi. Silvio, dunque, non menare il can per l’aia con i tuoi ministri signorsì; confortati del consenso politico che hai senza doverti bruciare l’ “animaccia tua” all’inferno. Con l’amicizia e la stima che gli amici de L’Europa della Libertà nutrono per te, ma senza mai filtro e addomesticamento alcuno del loro pensiero, visto che essa è nata per combattere le insulsaggini della politica nazionale.  8 Marzo 2009

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