Le rabbie populiste e le difese a oltranza hanno in comune la stessa demagogia e la stessa voglia di fare una generica confusione. Una risposta alla provocazione di Diana A. Harja
Cara Diana Harjia, ho letto con interesse il suo articolo sulla criminalità straniera in particolare romena legata alle recenti notizie di cronaca nazonale. Un articolo che mi pare si contrapponga con gli stessi toni a quelli altrettanto inutili di chi pretende di attribuisce tutti i nostri mali ai romeni. A mio avviso sono sullo stesso piano. Al prossimo stupro compiuto da romeni ci sarà infatti chi urlerà ancora allo scandalo dicendo che tutti i romeni sono delinquenti per indole. Magari poi di seguito ce ne sarà un altro della sig.ra Diana o chi per lei. Argomenti seri. Faciloneria contrapposta. Esame della situazione zero. Una specie di scontro politico di principio per “partito preso” insomma. Mi ricorda un recente articolo di tale Sergio Talamo de “Il Messaggero” per il quale mi venne da pensare: “spesso più di qualcuno si improvvisa nella manipolazione dei dati, ma questa è una operazione non facile che non sempre porta i frutti sperati. Più che manipolazione possiamo intenderla come cercare di far parlare i dati in modo scorretto o meglio nel modo che si vorrebbe”. Nel concreto. Il 60% de reati sessuali è commesso da italiani. La disamina da Lei fornita del dato è la stessa del TG3, del quale sì che mi stupisco. Gli italiani che rappresentano il 95% degli abitanti del nostro paese compiono il 60% degli stupri. Quindi il 5% (cioè gli stranieri) compiono il restante 40%. veramente è su questo dato che si fa affidamento? Questo dato è al contrario sconcertante e spero e credo vivamente che sia artefatto in sfavore degli stranieri. Che pochezza. Veramente queste sono le “nostre” voci per combattere le discriminazioni? Quello che voglio dire è che non è che negando l’evidenza che si raggiunge il traguardo, ma analizzandola magari con obiettività. Mi rendo conto che ciò è più che difficile, forse quasi impossibile per qualcuno, ma credo sia uno sforzo necessario per potersi porre i giusti interrogativi. Forse non sarebbe più conveniente dire che è vero che gli straieri (e tra questi i romeni) delinquono e stuprano circa 7 volte di più degli italiani. Così poi ci sarà la possibilità di poter rimarcare il fatto che sempre dai dati ciò è dovuto in massima parte alle particolari condizioni misere in cui versano gli immigrati, visto che quelli regolari delinquono praticamente come gli italiani e la differenza è dovuta a proprio a quelli “disagiati”?. Cioè a dire: lo stato italiano si deve impegnare per offrire condizioni migliori se vuole diminuire il fenomeno legato alla criminalità straniera. Solo accertato, capito e digerito il problema lo si può affrontare cercando di migliorare le condizioni anche dei suoi compatrioti, non certo nascondendo l’ evidenza o rigirando con scarsi risultati come ha cercato di fare i dati del Ministero. Come si dice è di certo la condizione che fa l’uomo ladro e di conseguenza gli italiani e altri reagirebbero allo stesso modo dello stesso contesto. Crede che sia troppo difficile procedere su questa strada e preferisce l’ interpretazione del tutto personale dei dati? A me sembra invece una strada sbagliata e priva di risultati. Sperando che chi la pensa come Lei sia sempre di meno, per gli errori degli inquirenti quando si impongono per forza di trovare un responsabile per un reato e per una visione più generale della questione Le consiglio di informarsi sulla storia di tale Ezzedine Sebai.