Economia, crisi societarie e politici: che disastro…!

05 Marzo 2009

Questione manager. Anche la Politica c’entra ?

 

 

Agli studi universitari ci hanno insegnato che uno dei principi base della politica economica di una  organizzazione commerciale è quella secondo cui se l’azienda va male la leadership va a casa o almeno conforma i correlati stipendi. Le notizie di questi ultimi tempi, nel mondo, non sembrano rispecchiare questa tendenza di fondo. Ascoltiamo infatti di società  (qualcuna persino a partecipazione pubblica) che concedono ai manager o ad alcuni di loro, cifre da capogiro e ciò² nonostante il disastro economico che l’azienda in taluni casi ha in corso. Ma la cosa ancora più¹ vergognosa ed inaccettabile per le regole di un libero mercato, è  che, si sente dai massmedia, alcuni di questi soggetti pretenderebbero di rimanere al loro posto bussando per ai governi affinché con iniezioni di pubblico denaro salvino la nave a picco eppoi, come non bastasse, vorrebbero continuare a percepire somme non congrue al nuovo status dell’impresa che dirigono.                                                                                                  Dobbiamo forse avere nostalgia del dirigismo ed appiattimento del vecchio modello sovietico ?!
Diremmo di no. Certo è che il sistema appare decisamente curioso. Si chiedono sacrifici a tutti: agli azionisti, ai contribuenti, ai…dipendenti, alle casalinghe che dovrebbero fare il tour di mille mercati prima di acquistare ad un prezzo minore per correggere il mercato; quindi? Ricicciano taluni di loro che invece dovrebbero essere i primi a pagare lavorando gratis per essere riammessi nelle aziende che furono tanto generose.                                                                                                                    Ma la colpa di chi è? Probabilmente anche della Politica che con lungimiranza (non sempre difficile) dovrebbe per tempo trovare i giusti correttivi (normativi) attraverso propri organi ad hoc. In secondo luogo? Della Politica, che non dovrebbe concedere, nelle aziende a partecipazione pubblica, onorari favolosi  e magari dare spazio a tanti brillanti giovani che invece sono attanagliati da un sistema che non molto spazio permette alla meritocrazia (ci riferiamo soprattutto al nostro amato Paese).                                                                                                                                            Ed ancora della Politica è la colpa  quando finanzia industrie decotte che dovrebbero solo chiudere od essere vendute, a chiunque. Si dirà : ed i lavoratori? La Politica, per la sua nobile funzione, avrebbe il dovere di gestire con appositi organismi le fasi di transizione per le imprese più grandi al fine di portare la nave in crisi verso approdi adeguati. E non si venga a dire che è statalismo! Il vero statalismo è fare navigare a vista una società  commerciale con i soldi dei cittadini, qualunque cosa essi finanzino!                                                                                                                                      Un plauso, ora, a certi leader politici che prima di erogare danaro pretendono chiare misure di rilancio industriale e serio contenimento degli stipendi dei manager. Anche così il sistema potrà  ripartire cioè quando i cittadini-consumatori-investitori vedranno l’operato della Politica percorrere la via più giusta…
  Roberto Ciaccia ( presidente Forum Sicurezza a Roma in Memoria di Benedetta Ciccia,Vittima del terrorismoe), Roberto Mercuri (presidente associazione culturale nazionale Orfani di servizio e portavoce Forum)

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