Giano, un caro abbraccio da tutti noi, per sempre

16 Aprile 2009

Domenico Cambareri

Ieri ci ha lasciati un caro amico.  Giano Accame. Un punto di riferimento di storia e di idee, sicuro e saldo. Uomo che ha attraversato i turbini del ‘900 sin da ragazzo, con un impeto ideale incredibile e con tanta voglia di conoscere, di sapere, ricercare, di mai fermarsi davanti a dogmi ideologici. Intelligenza e animo sempre aperti, colloquiale con tutti, ottimo ascoltatore, pronto a riconoscere la fondatezza e la coerenza di punti di vista e ragioni differenti dalle sue. La sua biografia illustra nei modi migliori l’avanzamento della sua ricerca e della formulazione delle proposte, delle sue tesi, non solo in campo economico. Spirito sensibile verso l’uomo e verso la natura, in ogni loro manifestazione, mosso da un vivo sentimento del sacro, ha dimostrato come un uomo possa mantenersi intellettualmente, culturalmente, giornalisticamente libero. Libero dai mille e mille condizionamenti, libero dai conformismi, libero dal soggiacere a ricatti di ordine morale e politico. Certo, ha dimostrato di  non avere rotto con taluni uomini e circoli, ma questo, per quanto ci consta, lo ha fatto soprattutto per tenere sempre aperti i canali della comunicazione e del dialogo contro la distruzione esercitata dall’estremo frazionamento e dalla dirompenza  della forza centrifuga in campo politico-ideologico e storico manifestatisi negli ultimi sei anni nell’ambito dell’ex MSI – Destra Nazionale da cui era nata Alleanza Nazionale, dopo le assurde  e antistoriche dichiarazioni di Fini. La posizione di Giano verso simili affermazioni, anche di altri, è stata sempre di comprensione umanamente benevola e giustificativa, sul piano della condizione fattuale e strumentale degli avvenimenti di queste recenti cronache politiche e politico-storiche, ma mai di accettazione e condivisione del merito delle dichiarazioni.
Giano ha altresì dimostrato e insegnato su come i percorsi culturali di riferimento a idee e uomini a te più prossimi possano essere mantenuti nell’ulteriore arricchimento di  approfondimenti, conoscenze, sviluppi e intrecci culturali e teorici che avvicinano in maniera feconda e talora imprevedibile la pluralità dei percorsi e la testimonianza delle teorie sviluppate dai più diversi pensatori, olte il muro e contro muro della cieca e ottusa contrapposizione ideologica. E’ anche per questo che possiamo serbare nel nostro cuore e nella nostra memoria un grande spazio per Giano, accanto a quei non pochi nomi che in essi, come in una sancta sanctorum, conserviamo. Un motivo in più per non rinnegare, oltre i limiti di una “fede”  ideologica che mai abbiamo accettato, nella sicura convinzione delle ragioni che sostennero ieri quelle idee che oggi difendiamo entro questi precisi limiti nell’ambito della storia nazionale. E ancora e soprattutto, cosa che ancor di più ci unisce a Giano, nell’individuare sempre le priorità degli interessi della Nazione, del Popolo, soprattutto della Patria, rispetto a quelli della parte in cui si era schierati e si militava. Da chi visse i giorni più bui della Patria a quelli dei biechi e sanguinosi contrasti degli anni di piombo e dell’arco costituzionale. Sino ad oggi, sempre nella fermezza d’animo non esibita e nutrita della sincera e feconda comprensione delle ragioni altrui, anche nei momenti di massima tensione critica e polemica.
Giano è stato relatore ed ospite graditissimo dell’Europa della Libertà nel convegno tenuto alla Residenza di Ripetta in Roma, lo scorso sei dicembre, su un tema a lui particolarmente caro: “La nostra Europa, dall’Atlantico agli Urali. Per il progresso dei popoli”. In quell’occasione, Gino Ragno espresse l’augurio che il Capo dello Stato lo nominasse senatore a vita. Noi avremmo voluto vederlo andare via così. Ma il rimpianto per quanto non è stato il coronamento agognato rimane davvero poca cosa davanti alla coerenza dei ragazzi che ieri l’altro andarono a cercare e sfidare la “bella morte” per la Patria e che poi, sino agli anni a noi presenti, mai prigionieri del passato, seppero ed hanno pensato ai problemi dell’Italia e dell’Europa di oggi  e al futuro delle giovani generazioni. Ancora un abbraccio, Giano.
 
LE NOSTRE CONDOGLIANZE ALLA MOGLIE, AL FIGLIO, ALLA FIGLIA, AI PARENTI TUTTI.
I funerali avranno luogo sabato, 18 aprile, alle ore 10,30, nella Chiesa di S. Maria della Consolazione, in Roma, ai piedi del Campidoglio, dal lato che guarda a via dell’Anagrafe.

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