Questo è l’ultimo anno in cui possiamo celebrare il Genio
Il 25 aprile Vittorio Emanuele III volle ricordare Guglielmo Marconi. Fino al decreto taglia-leggi
Tutti sanno che il 25 aprile ricorre l’anniversario della Liberazione. Fu, praticamente, la prima festività che venne istituita con il nuovo corso politico della democratica Repubblica Italiana. Con D.L. luogotenenziale del 22 aprile 1946 n. 185, recante “Disposizioni in materia di ricorrenze festive” All’art. 1 veniva disposto che : “A celebrazione della totale liberazione del territorio italiano, il 25 aprile 1946 è dichiarato festa nazionale”. Pochi sanno, invece, che già precedentemente, la stessa data, era stata dichiarata festa Nazionale da un certo Vittorio Emanuele III che, per grazia di Dio e Volontà della Nazione, era “Re d’Italia e Imperatore d’Etiopia”. Con Legge 28 marzo 1938 – XVI, n. 276, pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale n. 84 del 12 aprile 1938, infatti, era stato disposto che “Il giorno 25 aprile, anniversario della nascita di Guglielmo Marconi, è dichiarato, a tutti gli effetti, giorno di solennità civile”. La legge citata, nata in quei tempi di “male assoluto” sembra sia ancora vigente, tant’è che un Senatore della Repubblica, non molto tempo fa, ha ricordato la norma al Ministro dell’Interno, chiedendo di sapere “se e quali iniziative il Governo intenda porre in essere il 25 aprile 2009 come “giorno di solennità civile”, per celebrare adeguatamente il 135° anniversario della nascita di Guglielmo Marconi, e quali disposizioni intenda impartire a tutte le Prefetture italiane affinché in futuro venga rigorosamente rispettato il dettato della legge 28 marzo 1938, n. 276”. Io auguro al Senatore e a tutti gli italiani, che la sua interrogazione parlamentare abbia successo. Il quesito del parlamentare, al quale va tutta la mia simpatia, non nasconde un dettaglio. Tutto sommato, la cosa è quanto meno dovuta al Premio Nobel Guglielmo Marconi che, con le sue ricerche, oltre a salvare alcune migliaia di vite umane, ha praticamente mutato il modo di vivere dell’intero genere umano. Tra l’altro, ho scoperto che a qualche italiano la festa della Liberazione causa qualche turbamento. Proprio l’altro giorno, in treno, ho colto la frase di un viaggiatore che diceva: “ogni qual volta penso ai Liberatori Angloamericani, mi sovviene la frase di Giuseppe Mazzini – Più che la servitù temo la libertà in dono- “. Atteso che la nostra democrazia si fonda sulla Libertà, dispiace a qualcuno se qualche italiano, il 25 di aprile, vorrà festeggiare la nascita di Guglielmo Marconi?
P.S.: L’articolo sopra riportato è stato scritto da me qualche tempo fa. Solo oggi ho saputo che la legge sopra citata è stata abolita pochi mesi fa dal decreto taglia-leggi, insieme con altri 29.000 provvedimenti. L’abolizione della solennità in ricordo di Marconi è avvenuta con la pubblicazione dell’abrogazione al n. 21875 dell’allegato al Decreto legge 22 dicembre 2008, n. 200 (in Gazzetta Ufficiale – supplemento ordinario – n. 298 del 22 dicembre 2008) convertito in legge 18 febbraio 2009, n. 9 recante misure urgenti in materia di semplificazione normativa. Pertanto, dal 16 dicembre 2009, la ricorrenza marconiana apparterrà solo alla storia Vorrei tanto che qualcuno mi spiegasse quale “semplificazione” ha apportato l’eliminazione della festa nazionale che celebrava il Genio nazionale. Comunque, poco male, vuol dire che, dall’anno prossimo, il 25 aprile festeggerò l’anniversario del matrimonio di mio zio Giggino.