14 Maggio 2009 Fonte: Parvapolis Autore: Diana A Harja
Politica
Un Pontino a Roma per parlare di Difesa e Sicurezza
Domenico Cambareri si è confrontato in un convegno con Franco Frattini e Mario Palombo
Lappuntamento promosso nei giorni scorsi dalAssociazione Amici delle Forze Armate sulla nuova strategia per la sicurezza e la difesa euro-atlantica-mediterranea ha conseguito un lusinghiero successo di dibattito e di attenzione. In apertura, dopo i saluti alle personalità e ai partecipanti presenti, e alla lettura dei saluti pervenuti, fatti dal segretario generale Gino Ragno, è stata la volta del ministro degli Esteri Franco Frattini.
Se il concetto di sicurezza è mutato, non cambiano invece gli attori nellarea euro-atlantica, le organizzazioni e i principi fondanti che contribuiscono a definirne larchitettura. Tre attori, Stati Uniti, Europa e Russia, la garantiscono. E tre sono le istituzioni di riferimento, NATO, UE e OSCE che operano con strumenti in via di adattamento al contesto internazionale ma sulla base di saldi principi tradizionali. Solo per citarne alcuni, lindivisibilità del concetto di sicurezza, la solidarietà atlantica; la libertà di ciascuno Stato di scegliersi gli alleati; il rigetto della logica delle sfere di influenza. LItalia, il Mediterraneo e lo spazio euro atlantico si confrontano con una realtà geostrategica in fermento, non priva di insidie ma al tempo stesso aperta a prospettive di più efficace cooperazione nella gestione delle più importanti sfide alla sicurezza. I segnali incoraggianti in questultima direzione non mancano, favoriti dallapproccio più aperto al multilateralismo adottato dallAmministrazione Obama. La stabilizzazione delle aree di crisi, la lotta alla proliferazione della armi di distruzione di massa e al terrorismo, il contenimento dei disastri ambientali sono sfide di tale magnitudine che impongono collaborazione nella comunità internazionale, in primo luogo con la Russia. Alla proposta russa di negoziare un nuovo Trattato di sicurezza europeo va riconosciuto attento ascolto. Siamo disposti ad esaminare costruttivamente le idee di Mosca per migliorare lo status quo senza tuttavia compromettere lesistente. Pur senza pregiudicare i nostri valori, lItalia è convinta che il rapporto tra occidente e Russia vada improntato alla cooperazione e non allo scontro, allengagement e non al containment. Sullo sfondo il Mediterraneo che vogliamo spazio di pace, stabilità e prosperità. Leffettiva partecipazione di tutti i Paesi del Mediterraneo ai destini dello spazio euro atlantico rappresenta lunico strumento per superare le tensioni che lo caratterizzano.
Fra gli ospiti presenti vi sono stati il consigliere della sanità militare del ministro della Difesa, gen. Anaclerio, il generale di divisone aerea Ludovisi in rappresentanza del Segretario Generale della Difesa, il direttore generale Anas dr. Sgandurra. Ha assistito al dibattito il sen. Learco Saporito, già più volte sottosegretario di Stato, amico sempre attento alle problematiche promosse da Ragno e da Cambareri. Fra i saluti, quello dellon. Sebastiano Neri e del direttore dei laboratori nucleari del Sud, Marcello Lattuada. Il ministro della Difesa, La Russa, è rimasto purtroppo bloccato dagli impegni istituzionali alla Camera. Fra il pubblico erano presenti lammiraglio Gambino, il generale Olimpieri, larchitetto Rocchi dellAssociazione, il gen. Galatà. La tavola rotonda ha avuto come primo relatore il Presidente onorario dellAssociazione Amici delle Forze Armate, il generale Mario Palombo, già senatore e già vicepresidente della Commissione Difesa e già vicepresidente dellassemblea dei parlamentari NATO. Ha quindi preso la parola leuroparlamentare Stefano Zappalà, capo gruppo dei parlamentari del PdL a Strasburgo. Sia Palombo che Zappalà hanno rappresentato levoluzione della politica dellUnione Europea in fatto di politica estera e di politica della difesa, mettendo in luce lo status odierno della realtà dei trattati e al tempo stesso le contraddizioni, le difficoltà, i limiti, facendo diretto riferimento alle loro molteplici esperienze sul campo. Ling. Remo Pertica, senior advisor di Elettronica e Difesa della Finmeccanica, ha illustrato la complessa realtà euro-mediterranea nel contesto delle organizzazioni e degli accordi internazionali esistenti nellambito della politica estera, di difesa, del commercio della navigazione e della pesca. Ha quindi illustrato la presenza del gruppo nelle attività dei promozione e vendita dei prodotti dei brand di Finmeccanica che includono i settori più avanzati della tecnologia elettronica e aerospaziale, compresi i sistemi radar e di rilevamento satellitare che sono di fondamentale importanza nella vita civile di tutti i giorni quanto per lutilizzazione della protezione civile e della difesa dellambiente. La Finmeccanica è un gruppo leader in queste attività ed ha particolari e più promettenti sviluppo nellimportantissimo mercato turco. Lanalista di politica estera prof. Alessandro Corneli della LUISS ha messo lindice sulla fragilità interna dellUnione Europea in fatto di scelte di politica estera e di difesa, cose chiaramente emerse e denunciate dagli interventi di Palombo e di Zappalà. Egli ha inoltre invitato a riflettere sui nuovi e più radicali cambiamenti in atto negli scenari mondiali, in cui dominano soprattutto le nuove alleanze tra USA e Cina in tema finanziario e industriale e la corsa della Cina nella conquista dei mercati dellOccidente e dellacquisizione di sempre maggiori fette del mercato delle risorse energetiche. Il prof. Domenico Cambareri, prima di entrare nel merito del suo intervento, ha sottolineato che la tavola rotonda, pur nella sua piena riuscita, ha risentito dellassenza di altri personaggi. Infatti, lAssociazione Amici delle Forze Armate aveva invitato, per una problematica così delicata che coinvolge gli interessi di tutti gli italiani, anche gli on. Bersani e Parisi che avevano declinato la loro partecipazione per impegni già programmati per le scadenze elettorali. Cambareri ha quindi messo in luce come la politica estera italiana continui a vivere in una condizione di minorità, e non certo per colpa dei ministri degli esteri che si sono succeduti, da cui deve definitivamente uscire. LItalia, ha detto Cambareri, ha motivo di necessità e non di ambizione per inaugurare una nuova pagina della sua storia nei rapporti intra-europei e internazionali. E per fare ciò, deve al tempo stesso attrezzare uno strumento militare adeguato ai nuovi obiettivi e per accelerare con i fatti il dibattito e sulla concretizzazione di una politica comune europea in questambito. Se necessario, dunque, creare una UE a due o a più velocità e /o rivitalizzare e rilanciare in grande lUEO. A conclusione del dibattito, i relatori hanno convenuto di allargare ad altri incontri le tematiche che ad esso sono legate, e cioè quelle che riguardano gli scenari dei prossimi decenni in materia di risorse energetiche e di sicurezza delle linee di rifornimento e dei confronti che si delineano già da adesso tra Oceano Pacifico e Oceano Indiano.