Primo summit Ue-Esa sull’esplorazione spaziale
I ministri di 29 nazioni si incontrano a Praga per tracciare una roadmap comune
“Preparare una roadmap che porti a una visione comune e a una pianificazione strategica dell’esplorazione spaziale”: è quanto si legge sulle note per la stampa diffuse dall’organizzazione della prima conferenza congiunta ESA-UE su questi temi. Non è un obbiettivo da poco, specie in considerazione dei risultati della Conferenza Ministeriale dello scorso anno. E, soprattutto, date le vivaci discussioni sulle future strategie NASA nell’esplorazione umana dello Spazio. Ma torniamo al summit europeo. L’appuntamento è per le 9.30 di venerdì 23 ottobre al castello di Stirin, 25 chilometri a sud-est di Praga, per una giornata di lavori che si preannuncia prodiga di motivi di interesse. Ci saranno i ministri di 29 paesi europei, i vertici delle agenzie spaziali nazionali, rappresentanti UE ed ESA e delegati di paesi terzi. Oltre, naturalmente, al ministro Mariastella Gelmini, presidente di turno della conferenza ministeriale dell’ESA, e al direttore generale dell’Agenzia Spaziale Europea Jean-Jacques Dordain. per l’Italia sarà anche presente il presidente dell’ASI Enrico Saggese. Il riferimento di partenza dovrebbe essere la risoluzione adottata a settembre 2008 dal quinto “Space Council” (il sesto si riunirà a maggio 2010).
L’Europa ha cominciato ad impegnarsi nell’esplorazione umana dello Spazio a partire dagli anni Ottanta, con lo sviluppo dello SpaceLab. Proseguendo ininterrottamente fino ad oggi, con la Stazione Spaziale Internazionale di cui i paesi del Vecchio Continente sono contributori fondamentali. Più di trenta europei, tra uomini e donne, hanno volato nello Spazio su mezzi russi o americani. Ma il “catalogo” dei successi è lungo e noto: dalla missione Huygens su Titano ai vari robot mandati su Marte, Venere e la Luna (Mars Express, Venus Express e Smart-1), fino a Hershel e Planck. Ma da Praga, adesso, ci si aspetta che la discussione si svolga soprattutto a livello politico. E che vengano fuori scelte strategiche “forti” relativamente all’esplorazione umana dello Spazio e al ruolo dell’Europa.