L’Europa della Libertà dice no all’ennesima commistione di aspetti del costume e della vita privata con la politica
Così come per Silvio Berlusconi, anche per Marrazzo L’Europa della Libertà mette un forte spartiacque tra la politica e le note di costume di cui si impossessa la cronaca. Salvo risvolti futuri di aspetti che potranno inerire direttamente a questioni istituzionali, oggi non prevedibili o ipotizzabili con elementi probanti che mancano, e di cui sarà nel proseguio l’indagine giudiziaria a poterne dare contezza, L’Europa della Libertà si asterrà completamente da dietroligie poltiche e da scandalismi strumentali. L’Europa della Libertà riconferma che la vita politica nazionale non si deve lasciare irretire da finalità strumentali e dal cavalcare quanto gli scandali di costume vorrebbero stravolgere con lo scatenare lotte senza esclusioni di colpi di bizzarra cronaca “nero rosa” e di speculazioni illimitate in cui c’è solo da perdere tempo prezioso. Così dovrebbero agire anche le testate del giornalismo politico. Ciò è una priorità irrinunciabile davanti ad un quadro etico-politico già di per sé estremamente scadente e rissoso che offre panorami desolanti e miseri, a dir poco. Quasi a mostrare una voglia matta di non voler affrontare i problemi reali con confronti seri e di voler esorcizzare e anatemizzare la funzione e l’idea stessa del confronto politico, utilizzando altri sistemi e altre scenografie per condurre con l’arma della spettacolarizzaione scandalistica di protagonisti della politica campagne che rendono ancora più torbida l’atmosfera e avvelenano ogni tentativo di sopravvivenza civile con i miasmi che avvolgono i luoghi di chi vive di sciacallismo politico. in spregio al corretto esercizio dei diritti – doveri civili che una sana democrazia richiede come premessa di valori e di prassi rispettosi dell’innato senso del limite e di ciò che, forse eufemisticamente, si chiama deontologia, anche giornalistica. Non ci si può rassegnare a cercare il marcio a tutti i costi e lo scandalo a sfondo sessuale. Questa scelta non porta da nessuna parte. Rinserra solo le porte del potere di uomini e di minoranze del politichese pronti definitivamente a scadere nell’imposizione di fatto di condizioni di autoreferenzialità, cosa che non è altro che reale espressione e condizione di marginalità arrogante e prevaricatrice che vuole soggiogare la società italiana a colpi di scoop. A tutto questo, noi opponiamo un fermo rifiuto.