20 Gennaio 2010
Fonte: Galileo online
Terra e ambiente | MALTA
Una firma contro la caccia illegale
BirdLife International chiede al governo maltese di fermare la strage di uccelli protetti nell’isola, tappa di oltre 380 specie migratorie, e di non riaprire la stagione primaverile
Stop al bracconaggio di specie protette e alla caccia primaverile di quaglia e tortora, come prevede la direttiva comunitaria “Uccelli”. È quanto richiesto al Primo Ministro maltese Lawrence Gonzi dalle associazioni aderenti a BirdLife International, di cui fa parte anche la Lipu (Lega Italiana Protezione Uccelli), attraverso una campagna internazionale. Grazie ad una petizione on line, tutti possono contribuire a fermare la strage di uccelli migratori che vengono regolarmente abbattuti a Malta, dove la caccia illegale sembra la regola, e non l’eccezione.
Lo dimostrano i resti di 200 uccelli uccisi lo scorso settembre nel Nord dell’isola, tra cui figurano il falco della palude, il falco pecchiaiolo e la nitticora. Secondo Birdlife, a questi vanno aggiunte numerose specie protette, alcune rare come l’albanella pallida, l’aquila anatraia minore e il grillaio, oltre ad aironi e cicogne.
Infatti, trovandosi lungo la rotta di migrazione Europa-Africa, Malta è una tappa per uccelli provenienti da 36 paesi europei e 12 paesi africani, e si stima che vi si fermino 389 specie. Di queste, 170 vengono regolarmente osservate durante i periodi migratori.
Ma Malta conta anche 12 mila cacciatori (la più alta densità per chilometro quadrato) che possono sparare legalmente a 32 specie durante l’autunno, usufruendo della più lunga stagione di caccia in Europa, della durata di ben cinque mesi (in Italia il calendario venatorio inizia la terza settimana di settembre e si conclude a fine gennaio, anche se poi ogni specie ha un propria regolamentazione).
BirdLife non si dichiara contraria alla caccia legale, ma chiede che la direttiva comunitaria “Uccelli” 79/409/EEC venga rispettata. La direttiva (adottata nel 1979 e recepita in Italia dalla Legge 157/92) ha come scopo la conservazione di tutte le specie di uccelli selvatici presenti sul territorio europeo degli stati aderenti, vietando la loro cattura e uccisione, la distruzione dei nidi e la detenzione di uova.
Tassativo è anche il divieto di caccia di qualsiasi specie durante le fasi riproduttive e di migrazione di ritorno, ovvero nel periodo primaverile. Nonostante la condanna della Corte di Giustizia europea per aver permesso la caccia in questa stagione di quaglia e tortora, nel periodo 2004-2007, il governo maltese sta pensando di riaprirla. (f.p.)