Tocca a Domenico Cambareri presentare il filosofo. Si cena con piatti medievali
Prosegue «Profezie del presente», la rassegna dei simposi rituali (sul modello delle società socratiche) organizzate dalla Compagnia de Galantomeni, con Pantalone de Bisognosi come sommo simposiarca. Tema della serata la Metaphysica di Tommaso Campanella (relatore Domenico Cambareri), L’occasione è data da un evento editoriale che ha fatto molto discutere: la prima edizione italiana de La Metaphysica di Tommaso Campanella. Il volume, che riporta, testo latino a fronte, una selezione di alcune pagine riguardanti la Profezia, la Divinazione e l’Estasi è curato da Germana Ernst, docente di Filosofia del Rinascimento all’Università di Roma ed è il secondo titolo della collana diretta da Cascio con Massimo Iiritano pubblicata da Rubbettino e che proprio dalla Compagnia de Galantomeni prende il nome. Tommaso Campanella mostrò un costante interesse per la profezia in tutte le sue forme. Fin dalle prime dichiarazioni rese subito dopo la cattura seguita alla fallita insurrezione calabrese (1599), egli non esita ad ammettere che proprio interpretando pronostici, mutamenti celesti, segni naturali aveva maturato la persuasione dell’imminenza di grandi rivolgimenti politici e religiosi. Se da un lato è molto attento a salvaguardare l’ambito della profezia divina, evitando rischi di indebite naturalizzazioni, come quelle operate da medici e filosofi che riducono ogni forma profetica a squilibri di umori e patologie corporee, dall’altro non nasconde il proprio interesse per la divinazione e la decifrazione dei segni rintracciabili nei cieli, in ogni aspetto della natura, nel corpo e nello spirito dell’uomo. Campanella affronta tali tematiche non solo in testi quali il Senso delle cose, le Poesie, la Teologia, ma anche in talune parti della Metaphysica – la grande opera scritta nel corso di lunghi anni, pubblicata a Parigi nel 1638, a un anno dalla morte, e da lui definita con giusto orgoglio ‘bibbia dei filosofi’. Nel volume si presentano le parti del libro XVI dedicate alla profezia, e altri testi sull’estasi e la chiromanzia. Filosofo e teologo, nel suo ampio ‘corpus’ di scritti Tommaso Campanella (Stilo, 1568-Parigi, 1639) delinea un grandioso progetto di riforma della società e di rifondazione dell’intera enciclopedia del sapere, cercando di conciliare l’eredità del Rinascimento con i princìpi della Controriforma e della nuova scienza. I nuclei più rilevanti del suo pensiero riguardano la filosofia della natura, la riflessione politica, la religione – ma anche il campo letterario, e Campanella è autore di una straordinaria raccolta di poesie filosofiche. Piccola chicca, in appendice, un esile trattato che Campanella intitola Chiroscopia, per sottolinearne l’aspetto descrittivo più che divinatorio, risulta convenzionale, ma non volgare, e si limita a riportare alcune considerazioni sulle tre linee principali della mano, rifacendosi a una fortunata e consolidata tradizione, che aveva preso l’avvio all’inizio del ’500, con l’Anastasis chiromantica di Bartolomeo Cocles, il quale si vantava, secondo un tipico topos rinascimentale, di riportare alla luce e di restituire a dignità di scienza una dottrina che giaceva sepolta e negletta. Come di consueto cena medievale a tema (e libro in omaggio). Il tutto questa sera alle 20.30, presso l’Antica Pizzeria da Ciro, in via Carturan. Infoline 338.8445208