FIRMATO IL CONTRATTO TRA IL CONSORZIO COORDINATO DA FINCANTIERI E LA COMMISSIONE EUROPEA
Nei giorni scorsi a Bruxelles la Commissione Europea ha firmato il contratto di finanziamento per il progetto di ricerca BESST (“Breakthrough in European Ship and Shipbuilding Technologies”), avviato lo scorso 1^ settembre 2009 da un consorzio composto dai principali cantieri europei, coordinato da Fincantieri. Il progetto avrà una durata di tre anni e mezzo.
Promosso da EUROYARDS, GEIE (Gruppo Europeo di Interesse Economico), il progetto BESST ha lo scopo di migliorare il profilo tecnologico del prodotto nave in Europa in termini di competitività, compatibilità ambientale e sicurezza, con particolare riferimento alle navi cruise, ai traghetti e ai mega-yacht.
BESST è partecipato dai principali cantieri europei, tra cui Fincantieri, Meyer Werft, STX Finland, STX France, Thyssen Krupp Marine Systems e Damen Group, da venti tra istituti di ricerca e università, cinque società di classifica e 31 aziende industriali (di cui 17 PMI). Uno specifico advisory group permetterà una stretta interazione con le società armatrici, mentre una struttura di gestione multi-livello, realizzata sulla base delle precedenti esperienze nel campo dei progetti di ricerca e sviluppo e dei progetti commerciali dei cantieri navali, permetterà ai 64 partner del progetto di concentrare le attività in modo specifico e mirato per raggiungere gli obiettivi programmati.
Il consorzio BESST punta a una costante collaborazione nell’ambito della ricerca e sviluppo per superare la storica frammentazione della cantieristica navale europea e affrontare le sfide dei grandi cantieri asiatici, coniugando l’alta flessibilità dei gruppi industriali più piccoli con la massa critica necessaria a raggiungere livelli di innovazione che abbiano impatto sul mercato.
Il progetto si propone infatti di garantire e migliorare la posizione competitiva dei cantieri navali europei nel medio e lungo periodo, stimando un risparmio nei costi durante il ciclo di vita di una nave da crociera classe Panamax pari a 120 milioni di euro e una riduzione delle emissioni di CO2 di circa il 12% per nave.
Le principali aree di sviluppo delle attività tecniche includeranno l’ottimizzazione degli spazi e la manutenzione a bordo, il miglioramento dell’efficienza energetica e l’abbattimento del rumore e delle vibrazioni, oltre ad un monitoraggio continuo delle condizioni di esercizio, della catena logistica e della sicurezza a bordo.
I risultati del progetto saranno applicati anche ad altri tipi di nave costruiti in Europa grazie alla modularità e adattabilità delle soluzioni identificate