Archeologia. Si riscrive la cronologia della diffusione dell’uomo nell’arcipelago indonesiano

19 Marzo 2010

Fonte: Galileo online

Evoluzione | ANTROPOLOGIA

Isola di Flores, già abitata un milione di anni fa

Alcuni manufatti provenienti da un nuovo sito archeologico indicano che l’isola è stata colonizzata dagli antenati dell’Hobbit circa 200.000 anni prima di quanto si pensasse

Nuovi reperti dall’isola di Flores, in Indonesia, collocano l’arrivo degli ominidi sul posto almeno 200 mila anni prima di quanto precedentemente stimato. Questo significa che gli antenati del cosiddetto Hobbit (Homo floresiensis) (Hobbit, una specie a parte; Microcefalo a chi?) risiedevano a Flores già un milione di anni fa e non 800 mila, come indicavano le prove accumulate dagli archeologi fino ad oggi. Queste le conclusioni di uno studio condotto da Adam Brumm della University of Wollongong (Australia) e pubblicato sulla rivista Nature. La ricerca è frutto di una collaborazione tra l’università australiana, la Roskilde University (Danimarca), il Museo Naturalis (Olanda) e l’Istituto di rilevamento geologico indonesiano.

 

I manufatti, 47 frammenti di pietra tra cui due di natura vulcanica finemente lavorati, sono stati rinvenuti nel sito archeologico di Wolo Sege, nella depressione di Soa, a 500 metri dal sito di Mata Menge. Proprio dove erano stati ritrovati i reperti finora ritenuti i più antichi dell’isola (Homo “navigans” in Australia). La datazione dei manufatti di Wolo Sege è stata realizzata alla Roskilde University attraverso il rilevamento di isotopi del gas nobile Argon presente in campioni di polvere lavica prelevati da uno strato di terra immediatamente superiore a quello in cui sono stati trovati gli oggetti.
Oltre a spostare indietro nel tempo la colonizzazione dell’isola, le osservazioni modificano notevolmente le nostre conoscenze su questo luogo. Prima della scoperta, infatti, la coincidenza temporale dei manufatti umani con la scomparsa di alcune specie animali (tra cui le tartarughe giganti e il mastodonte) aveva fatto supporre che l’arrivo di nuovi predatori, gli ominidi, fosse la causa di un generale cambiamento della fauna isolana. Adesso, i risultati del gruppo di Brumm confutano questa ipotesi, suggerendo che l’estinzione di alcune specie possa essere avvenuta a causa di un’eruzione vulcanica (di cui si hanno informazioni certe provenienti da un altro sito adiacente a Wolo Sege), e che la generale “trasformazione” faunistica possa essere riconducibile ad un mix di cambiamenti climatici, attività vulcaniche e altri eventi naturali.
Gli autori dello studio ipotizzano, inoltre, che la colonizzazione dell’isola possa essere avvenuta ancor prima di un milione di anni fa. A suggerirlo, questa volta, non sono i reperti archeologici. Brumm e colleghi hanno preso in considerazione la primitività dei tratti morfologici dello scheletro di Homo floresiensis: la ridotta statura, le dimensioni del cranio e la conformazione delle ossa tarsali suggeriscono che i progenitori ancestrali dell’Hobbit si siano separati dagli altri ominidi ben oltre il milione di anni fa. Per ora questa resta un’ipotesi ma, secondo i ricercatori, si tratta solo trovare il sito giusto dove scavare.
Riferimento: Nature doi:10.1038/nature08844