Manovra. Berlusconi, se firmi, questo è un vero tradimento. Fai un passo indietro prima, adesso, con dignità e un po’ di coraggio

25 Maggio 2010

riproposto in data 21 giugno 2010

Fonte: Comunicato Eulà

 

Bossi è l’unico vincitore. Il federalismo è la via della partitocrazia che si rinnova nell’imperare iniquamente

 

Ci vogliono pochi minuti prima che il consiglio dei ministri si riunisca per decidere sulle misure di contenimento e di taglio della spesa pubblica in larga parte annunciate in questi ultimi giorni. Desideriamo esprimere il nostro più vivo disappunto e la nostra più viva riprovazione su come il presidente Silvio Berlusconi ha condotto e sta conducendo tutta questa operazione.                                                                                         Non abbiamo mai lesinato critiche ma anche condivisioni e riconfermato la parola data di appoggiare la sua azione di governo. Non abbiamo mai avuto titubanze, anche se a denti stretti in più occasioni abbiamo dovuto condividere scelte per noi assolutamente non condivisibili. Non abbiamo mai pensato di avvicinarci a chi per primo ebbe a tradire la destra italiana e poi il ruolo della sua leadership. Abbiamo intuito e capito le sue mille e mille difficoltà. Abbiamo anche capito come oramai era prigioniero dei suoi uomini e delle loro scelte. Ma queste misure di “blindatura dei conti” sono proprio un qualcosa di campato in aria e di infondato.   Adesso, con questo comunicato, non possiamo che rivolgerci direttamente a Berlusconi nella sua qualità di presidente del consiglio e di leader del Popolo della Libertà, proprio per la gravità del momento. La gravità del momento in cui, come ai tempi della presidenza del consiglio Amato, la partitocrazia colpì e imperversò in maniera implacable sugli italiani. Altro che ancora una volta ampollosamente e grottescamente dichiarare di non mettere le mani nelle tasche degli italiani!      
Silvio, perché non trovi il coraggio di rivolgerti direttamente agli italiani e di denunciare il completo degrado del quadro politico anche all’interno delle tue alleanze, anziché varare questa manova efferata? Perché ti rivolgi a Casini per avviare incicuci ancora più ricattatori? Perché non dici a chiare lettere che il sistema politico più inefficiente, costoso, corrivo di tutti i Paesi occidentali ha resistito ai tuoi tentativi di riformarlo?  Se non hai coraggio, non cadere nella viltà. Abbi almeno l’amor proprio di presentarti dimissionario e di chiedere ad alta voce, prima e dopo l’udienza del Capo dello Stato, perché mai i parlamentari nazionali non hanno provveduto a promuovere con effetto immediato la riduzione effettiva dei loro emolumenti di almeno il 30% . Perché  mai i consiglieri regionali non hanno provveduto, con altrettanta solerzia e urgenza, a dimezzare in via definitiva le loro retribuzioni. Perché i tuoi ministri competenti non hanno fatto ricorso a strumenti urgenti per ridurre lo sperpero delle retribuzioni dei dipendenti e dei giornalisti della Rai in percentuali non dissimili. Come puoi condividere e sottoscrivere la tracotanza di scelte ancora più gravose? Come puoi tollerare che la partitocrazia che non hai saputo affatto combattere e che hai contribuito a far accrescere possa addentare questa scellerata opportunità per sbranare le ricchezze prodotte da tanti imprenditori italiani laboriosi e onesti? Come puoi accettare un’ulteriore accentuazione dello sfruttamento dei dipendenti pubblici, dei funzionari onesti e malpagati e dei cittadini  a reddito medio e basso? Perché devi chinare il capo davanti a un federalismo fiscale che graverà in maniera inaccettabile sulle tasche di tanti italiani promettendo rivoluzoni fiscali che arricchiranno come e più di prima solo pochi? Non farti trascinare da Bossi, dalla Lega e dal loro populismo miope e spesso d’accatto per una strada senza ritorno. Non operare la saldatura fra vecchia e nuova partitocrazia!

 

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