Fioroni cerca spazio e fa lo spettro

24 Ottobre 2010

Comunicato

 

Fioroni lo spettro

 

Non ci consideriamo difensori d’ufficio di Fini. Men che mai. Anzi, siamo sicuri che quest’uomo avrà occasione nelle prossime ore di blandire Fioroni lo spettro che ritiene di averlo bastonato a dovere. Non ci preoccupiamo men che mai della fine di Fioroni lo spettro. Non c’è neppure da augurarsi di vederla più triste di quella di Segni, e di ritrovarsi in un futuro non lontano con quest’uomo, come già Segni.
Segnaliamo tuttavia come le parole utilizzate da Fioroni lo spettro per rimarcare chissà che cosa costituiscono un livido e truculento attacco di un uomo di cui abbiamo da temere che all’occorrenza non saprebbe difendere la propria vita per mancanza di coraggio. Grancassa indegna di piangere i partigiani bianchi assassinati da Moranino. Un porta sventura per fortuna isolato che, dall’opposizione, anziché contribuire in maniera civile e costruttiva al dibattito sui problemi del Paese, con un linguaggio da linciatore, evoca senza mezzi termini gli anni di più duro contrasto interno al termine degli eventi bellici, dimostra totale ripugnanza verso ogni pur minima idea di pacificazione e inneggia i fossati posti durante anni di sangue che furono bui per tanti. Ad un esaltatore di cotale libertà e scala di valori, non può che toccare di far parte honoris causa della “volante rossa” e dei giustizieri del triangolo della morte. Ma anche dei sommatori di uccisi da più parti che attribuirono con inaudita malafede e viltà gli eccidi alla responsabilità solo di alcuni. Tutti quei morti chiedono ancora giustizia contro le parole di cotali uomini.
Di simili fanatici, becchini fuori tempo della pacificazione, forse oggi hanno bisogno per accrescere le loro esauste energie non le sedi istituzionali ma i centri sociali.