Natale insieme a San Francesco

22 Dicembre 2010

Domenico Cambareri

 

FRANCESCO uomo veramente cristianissimo

 

Ho ricevuto questo libriccino direttamente dall’Autore già nel mese di marzo. A lui sono legato da una profonda amicizia da quasi una vita e su di lui ho avuto modo di scrivere. Ho voluto attendere così tanto … fino ad ora nel segnalarlo per un motivo semplicissimo che va oltre la ricorrenza onomastica ottobrina del Santo Patrono nazionale: il Natale. Al di là da tutte le letture storicamente documentate, giustificate e fondate su quanto avvenne nei primi secoli del cristianesimo e su tutti gli imprestati voluti e/o forzati in cui esso fu immerso totalmente, ad iniziare dalla festa del re Sole, di Mitra etc…, e dalle remote consuetudini non solo indogermaniche sul solstizio d’inverno e sulla rinascita, sappiano che dobbiamo a San Francesco la tradizione del presepe natalizio che così tanto e lungamente si è radicato nelle consuetudini italiana ed occidentale dal medio evo ad oggi. Esso è oggi ancora uno dei più potenti e positivi strumenti con cui fantasia sentimenti e sensibilità religiosa vengono lavorati e plasmati insieme in ogni persona sin dalla più piccola età nel mondo cattolico.

                                                                                                                                                    

Il libriccino dell’eremita belga della Val di Noto contiene due brevi capitoletti intitolati “Francesco, Uomo di preghiera di silenzio e di solitudine” e “Francesco uomo veramente cristianissimo”. “La perfetta letizia e lo stupore di sentirsi figli di Dio” indicano che quella “di Dio è una paternità così totalizzante, così intima, così profonda, così essenziale da determinare l’essenza di ciascuna cosa creata”. Così si esprime dom Ugo nella nota introduttiva. E quale, fra le migliori vie, ha scelto per esemplare questo messaggio rivolto a tutti gli uomini credenti e non credenti, cattolici e non cattolici fra’ Ugo Van Doorne? Quella dell’esperienza di partecipazione totalizzante estrema, quella del misticismo “attivo” oltre ogni dire del poverello d’Assisi. L’uomo che, pur disprezzando il proprio corpo chiamandolo in ogni momento asino, lo amò al contempo in maniera illimitata tanto da sciogliersi nell’amore di ogni cosa creata… perché creata, cioè dignificata, da Dio, cioè … perché in essa era possibile scorgere l’opera, l’amore, l’immagine di Dio. Lettura davvero saluberrima, questa dell’eremita belga, per ogni purificazione interiore, da quella delle persone semplici a quella delle persone sempre frettolose a quelle colte perché Francesco agisce “come opera di Dio”: << Nel tremendo buio della sua notte la grazia si fa strada. Immerso nella prova come nell’abisso delle acque battesimali, Francesco riemerge, questa volta, tutto avvolto della luce e della pace che viene da Dio stesso. Il suo soffrire non era puro. Era troppo umano. E troppo umani i suoi pensieri e le sue preoccupazioni.>>
Il libro contiene un’introduzione del vescovo emerito di Noto, mons. Giuseppe Malandrino, un salito del vescovo di Messembria, mons. Loris Francesco Capovilla, una postfazione di Sebastiano Burgaretta.
FRANCESCO uomo veramente cristianissimo, pp.62, Libreria Editrice Urso (Avola),  prezzo € 5,00 – – 978-88-96071-250
 
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