Per salvare nel Sahara centrale (Libia) i graffiti rupestri la missione italiana realizzerà un museo a cielo aperto

26 Gennaio 2011

Fonte: Antichità Classiche on line

 

Messak Project: partono i lavori per il museo a cielo aperto nel deserto libico

Redazione Archaeogate, 26-01-2011: la Missione della Sapienza impegnata nelle ricognizioni archeologiche nel Sahara centrale

 

La Missione Archeologica Italo-Libica nell’Acacus e Messak della Sapienza, diretta da Savino di Lernia, sarà parte attiva del “Messak Project”, una complessa iniziativa culturale su tre anni che ha come obiettivo finale la realizzazione di un museo all’aperto nel Messak, nel cuore del Sahara centrale.
In questi giorni parte l’attività sul campo che ha come primo traguardo l’assessment, cioè il lavoro di mappatura e valutazione della regione archeologica, preliminare ai successivi interventi di valorizzazione del’area di In Habeter. Su questa base saranno individuati gli itinerari del museo all’aperto che offriranno al visitatore la migliore fruibilità possibile nel rispetto della fragilità delle incisioni rupestri. Nella realizzazione dell’allestimento saranno applicate strategie di restauro con materiali non invasivi e tecniche di costruzione delle infrastrutture museali nel rispetto della tradizione locale. Il museo a cielo aperto sorgerà nell’area di In Habeter (wadi Mathendush), inserito già nel 2007 dal World Monument Fund nella lista dei 100 siti mondiali più in pericolo, anche a causa dello scarso controllo del flusso turistico e per l’impatto di attività industriali. Qui le incisioni rupestri costituiscono, per densità e diversità artistica, un’eccezionale testimonianza delle società scomparse dell’Olocene. I graffiti, diverse centinaia, istoriano la parete dello Wadi Mathendush e comprendono vari soggetti: giraffe, bovini, coccodrilli, rinoceronti – spesso riprodotti a grandezza naturale –, cosi come figure umane rappresentate da sole o durante scene di vita quotidiana o battute di caccia.
L’attività della Missione della Sapienza in questa regione della Libia sud-occidentale è fortemente sostenuta dal DoA, il dipartimento libico delle antichità che gestisce il patrimonio archeologico nazionale, e dal nostro Ministero degli Affari Esteri. La realizzazione del “museo a cielo aperto”, tappa finale di un lungo percorso ideato e coordinato da Savino di Lernia che prevede fasi operative e un calendario di interventi già fissato, sarà resa possibile grazie al supporto di Eni, che ha siglato lo scorso agosto con Sapienza un contratto già operativo.
Info
Savino di Lernia, direttore della Missione Archeologica Italo-Libicanell’Acacus e Messak.
Head, The Messak Project
M (+39) 347/6407903 T/F (+39) 064467661
[mail]savino.dilernia@uniroma1.it [/mail]
www.acacus.it
www.themessakproject.org