Il caso del pluriomicida Battisti e l’Unione Europea

23 Gennaio 2011

Fonte: Gazzettino europeo, www.gazzettinoeuropeo.it

 

CASO BATTISTI, IL PARLAMENTO EUROPEO SI SCHIERA CON L’ITALIA PER L’ESTRADIZIONE

Il Parlamento Europeo, riunito in plenaria a Strasburgo, si schiera con l’Italia: è stata infatti approvata con 83 voti favorevoli, un solo contrario e due astenuti, la risoluzione con cui si chiede al Brasile di estradare nel nostro paese Cesare Battisiti. Il terrorista rosso, condannato a quattro ergastoli in via definitiva per altrettanti omicidi, è nel paese carioca “protetto” dal veto alla sua consegna alle autorità italiane posto prima dall’ex presidente Lula, e poi dal suo successore Dilma Roussef. La risoluzione è stata presentata dagli eurodeputati Roberta Angelilli (Pdl), Mario Mauro (Pdl) e Carlo Casini (Udc) per il gruppo dei popolari europei, da Gianni Pittella e David Sassoli (Pd) per i socialisti, da Niccolò Rinaldi (Idv) per i liberali e da Francesco Speroni (Lega) per il gruppo Efd. Nel testo gli eurodeputati sottolineano che “il rispetto della legalità e l’indipendenza del potere giudiziario, compreso l’equo trattamento dei cittadini sottoposti a sentenze, è parte integrante dei valori costitutivi dell’Ue e dei suoi stati membri” e che “il partenariato tra l’Ue e il Brasile è fondato sul riconoscimento reciproco che entrambe le parti rispettano la legalità e i diritti fondamentali, compreso il diritto alla difesa e a un processo equo”. Auspicando quindi che il nuovo ricorso presentato dall’Italia possa essere accolto dal Brasile per ottenere l’estradizione di Battisti, l’Europarlamento chiede che l’Alto rappresentante Ue per la politica estera e di sicurezza comune Catherine Ashton “conduca il dialogo politico con il Brasile e monitori costantemente che ogni decisione presa rispetti i principi fondanti dell’Ue edelle buone relazioni tra gli stati membri”. Il commissario Ue per l’allargamento e la politica di vicinato Stefan Fuele, pur “condividendo la pena” delle famiglie delle vittime, ha però ribadito che Bruxelles “non ha nessun margine per occuparsi della questione”. L’Ue, infatti, ha ricordato Fuele, “non ha un accordo di estradizione con il Brasile e, anche se ci fosse, non potrebbe intervenire in quanto questione di competenza completa dell’autorità giudiziaria”. Con il voto di Strasburgo comunque, commentano i deputati del Pdl subito dopo il voto dell’Aula di Strasburgo, “il Parlamento europeo ribadisce che i principi della giustizia non sono negoziabili per i cittadini europei”. L’Europarlamento, aggiungono i deputati del Pdl, ha dato “la propria autorevole e credibile testimonianza in favore dell’esigenza di gustizia e legalità che proviene dalle famiglie delle ittime di Cesare Battisti”, le quali hanno tenuto eri una conferenza stampa all’Europarlamento. Non vendetta ma giustizia deve essere fatta” come anno chiesto i familiari delle vittime ieri aStrasburgo, “e perché giustizia sia fatta, Cesare attisti deve essere estradato”, ha dichiarato il cpogruppo del Pdl Mario Mauro a margine del oto. Secondo Mauro, “l’Unione europea è un progetto plitico in cui abbiamo messo in comune alori e ideali per sconfiggere la ferocia delle ideologie otalitarie, l’arbitrio della violenza, l’abisso el terrorismo”. Quindi, “perché questo progetto si ompia torniamo a chiedere con forza: non vendetta a giustizia sia fatta”. er il Pd è intervenuto il capogruppo degli eurodeputati avid Sassoli: “Siamo convinti che l’impegno ell’Europa contribuirà ad incoraggiare le utorità brasiliane a rendere finalmente giustizia”, n quanto “siamo qui per ricordare, comeParlamento europeo e come Europa, che tutte le itituzioni democratiche devono tutelare ed essere icine a familiari delle vittime del terrorismo”. Noi rappresentiamo l’Europa dei diritti di tutti, ed un diritto delle vittime quello di sapere che i colpevoli i reati così gravi scontino la pena in carcere”, h sottolineato Sassoli, ricordando che “i rapporti ra Brasile e Ue si basano sul reciproco riconoscimento e sul rispetto dello stato di diritto e dei diritti fondamentali”. Quindi, per il capogruppo del Pd “non c’è alcuna questione nei rapporti di amicizia con il Brasile, ma il comportamento contraddittorio del Brasile è difficile da capire e la decisione della corte suprema è apparsa incomprensibile”.