21 Febbraio 2011
Fonte: Edizioni Nuova Cultura
Dissenso e democrazia
La disobbedienza civile costituisce uno dei casi più rappresentativi in cui un sistema politico democrativco è in grado di mettere in discussione se stesso con i limiti massimi di libertà che può concedere a singoli cittadini e a gruppi minoritari più o meno organizzati; e dimostra le capacità fisiologiche di saper riassorbire in maniera non negativa la dialettica, anche accentuata, che ne discende. Ugualmente, per ogni cittadino e per i gruppi più radicali delle più diverse estrazioni, il tema della disobbedienza civile pone sul tappeto quale riscontro e quale adesione essi si sentono di dare o di non dare – su di un piano di feconda partecipazione alla vita civile e non di scontro – alla concreta azione quotidiana dell’esercizio del potere di chi detiene il governo della cosa pubblica, alla circuitazione dei dibattiti e delle idee che lo devono corroborare, alla cornice assiologica che ne deve costituire fonte e principio inverante la prassi.