24 Luglio 2011
Fonte: ItaliachiamaItalia www.italiachiamaitalia.it
Ricky Filosa
Italiani all’estero, Berardi (PdL) a ItaliachiamaItalia: Voto elettronico per gli italiani nel mondo
Amato Berardi è il deputato del PdL eletto nella ripartizione estera Nord e Centro America. Rappresenta quindi gli italiani che vivono in quella parte di mondo, dal Canada ai Caraibi. E’ stato fra i membri della fondazione Italiani nel Mondo, quella presieduta dal Sen. Sergio De Gregorio, insieme ad altri eletti all’estero del Popolo della Libertà.
Vive a Philadelphia, dove è assai conosciuto dalla locale comunità italiana. Il direttore di ItaliachiamaItalia, Ricky Filosa, l’ha incontrato a Roma, in piazza San Silvestro, a due passi dalla Camera dei Deputati. Con lui il nostro quotidiano online ha parlato di circoscrizione estero, del voto dei connazionali residenti oltre confine, del PdL nel Mondo, della tenuta – o meno – della maggioranza di governo e del caso Caselli.
In questi giorni si parla molto dell’eventualità di sopprimere la Circoscrizione estero. Per Berardi sarebbe “una grossa follia. Gli italiani all’estero rappresentano una grande comunità, sono oltre 60 milioni di persone di origine italiana nel mondo, fra cui circa 5 milioni in possesso della cittadinanza italiana. E meritano una propria rappresentanza”. L’onorevole però ammette che, per quanto riguarda il voto degli italiani all’estero, è necessario portare avanti alcune modifiche: “Il meccanismo elettorale va rivisto. La modifica è necessaria. Le soluzioni per far votare gli italiani nel mondo potrebbero essere o il voto nei seggi o il voto elettronico. Il voto elettronico sarebbe ideale: votare con un codice di sicurezza, che possa rendere sicuro, appunto, il voto attraverso il pc. Con i seggi nei consolati sarebbe un po’ difficile, per la distanza che in tanti Paesi del mondo è necessario percorrere per recarsi nelle strutture consolari. Difficile quindi recarsi al seggio per cittadini di una certa età, e non solo per loro”.
Affrontando il tema del PdL all’estero, spieghiamo al deputato che come giornale continuiamo a ricevere email da parte di persone legate al partito che dall’estero vorrebbero sentirsi più coinvolte, e che soffrono del fatto che Roma – secondo loro – sia completamente ferma per ciò che riguarda il PdL nel Mondo: “Si può fare di più certamente, si deve fare di più”, dichiara Berardi a colloquio con ItaliachiamaItalia, “ma dobbiamo dire che con la crisi finanziaria di questi ultimi anni il partito si è dovuto occupare di tante altre cose. Tuttavia, oggiAggiungi un appuntamento per oggi pomeriggio (ieri per chi legge, ndr) avremo un incontro fra alcuni colleghi del PdL eletti all’estero proprio per parlare del PdL nel Mondo, per cercare soluzioni che portino a un reale rilancio del partito all’estero”.
La Lega Nord in questi ultimi giorni sta facendo un po’ i capricci, pare voglia continuare a mostrare i muscoli. C’è crisi nella maggioranza? Non per Berardi: “La crisi nella maggioranza non c’è. Certo, ci sono alcune situazioni di affrontare. Anche all’interno della Lega si vive un po’ la spaccatura fra le varie correnti, ma sono convinto che i leghisti riusciranno a superare questo momento. Bisogna andare avanti a governare, bisogna pensare alle riforme, prima di tutto quella che riguarda la giustizia, ma anche quella economica ed elettorale”.
Si arriverà al 2013? “Sì, ne sono convinto. Per il benessere del Paese è inutile spendere soldi per le elezioni. Bisogna avere una visione bipartisan per l’interesse dell’Italia e degli italiani”.
Chiudiamo parlando di quello che ormai è conosciuto nel mondo dell’emigrazione, e non solo, come il caso Caselli. Chiediamo a Berardi se è a conoscenza del fatto che la procura di Roma sta indagando su alcuni eletti all’estero in Sud America, e anche sul senatore del PdL Juan Esteban Caselli, accusato di brogli elettorali: “Ho letto di questa vicenda sui giornali. Non ho avuto ancora modo di incontrare il senatore, per vari motivi. Ci dobbiamo incontrare fra un paio di settimane. E’ giusto che la procura faccia le indagini che ritiene necessarie, ma se tutto è stato fatto in maniera regolare da parte degli eletti, non c’è nulla di cui preoccuparsi”.