16 Agosto 2011
Fonte: La tribuna di Treviso on line
Zaia non risponde alla piccola Camilla
Inascoltato l’appello della mamma della piccola per le cure. Intanto solidarietà da tutt’Italia per la bimba affetta da Sensibilità chimica multipla
SAN VENDEMIANO. E’ passato un mese da quando la mamma di Camilla ha scritto al governatore Luca Zaia. E dopo un mese non è arriva ancora alcuna risposta. «Siamo esterrefatti dalla situazione – confessa papà Cristian – non c’è stata alcuna risposta dalle istituzioni. Speriamo sempre che qualcosa si sblocchi». La famiglia ha ricevuto numerosi attestati di solidarietà da parte di persone comuni da tutt’Italia e venerdì sera si è svolta sulla spiaggia di Gianola a Formia una nuova manifestazione per raccogliere fondi per la bambina di 5 anni di San Vendemiano.
«Abbiamo ricevuto tantissime mail da tutta Italia – racconta il papà – in tanti ci stanno aiutando». Invece le istituzioni non sembrano rispondere agli appelli. Mamma Marzia il 12 luglio aveva inviato una lunga e toccante lettera al governatore del Veneto. «Sono solo una mamma che non ha competenze mediche ma che conosce molto bene i disturbi che affliggono la propria piccola – l’appello a Zaia della mamma di Camilla – Presidente, l’unica scelta che ho fatto è la sola che una mamma può fare: curare i propri figli. Sono certa che la Regione mi comprenderà e non potrà fare una scelta diversa». La sanità regionale aveva finanziato i primi viaggi della speranza al Breakspear medical group dell’Hertfordshire, clinica inglese specializzata nella cura dell’Mcs. La bimba è affetta dalla Sensibilità chimica multipla e deve stare in ambienti protetti e sottoporsi a costose cure. I medici inglesi hanno scoperto che anche la mamma e la figlia più piccola Giada di 2 anni hanno la stessa sindrome.
Adesso la famiglia è tornata in Italia ma vuole ritornare in Inghilterra per le cure. Nelle prossime settimane i genitori di Camilla decideranno cosa fare. Il loro obiettivo è far vivere una vita normale alle loro piccola. Le normative prevedono che un paziente possa ottenere dal sistema sanitario nazionale il finanziamento per cure all’estero se non ci sono centri in Italia. Ma secondo le autorità le stesse terapie possono essere eseguite nel nostro Paese e perciò non saranno forniti nuovi contributi. La Mcs al momento non è riconosciuta dallo Stato italiano, a differenza di altri Stati, come una patologia. Intanto venerdì sera a Formia, dove già Croce rossa e associazioni avevano aiutato la famiglia di Camilla, si è tenuto l’evento di solidarietà «Insieme per un sorriso» per raccogliere fondi. Tanti cittadini e associazioni, da San Vendemiano, Conegliano, fino alla provincia di Latina si sono mobilitati. Rimane inoltre sempre aperto il conto corrente per sostenere le cure. Tutte le informazioni e il conto corrente sono reperibili nel sito internet: www.percamilla.it.