Dal delfino al calciatore, mistero sui figli di Gheddafi
Seif al-Islam (Xinhua) ultimo aggiornamento: 22 agosto, ore 12:42 Tripoli – (Adnkronos/Aki) In tre sarebbero stati catturati, ma le conferme arrivano solo per Seif al Islam, secondogenito e considerato il suo delfino.Tripoli, 22 ago. – (Adnkronos/Aki) – Si stringe sempre più il cerchio intorno al colonnello libico Muammar Gheddafi. Tre dei suoi figli, tra cui il suo erede designato Seif al-Islam, sarebbero stati catturati dagli insorti che nelle ultime 24 ore hanno preso il controllo della maggior parte di Tripoli. A riferire la notizia dell’arresto di Seif al-Islam, l’ex ‘volto democratico’ della Libia all’estero, è stato il Consiglio Nazionale Transitorio di Bengasi. Conferme sono giunte in seguito anche dalla Corte penale internazionale (Cpi) dell’Aja, che ha incriminato Seif al-Islam e il padre per crimini contro l’umanità e contro i quali ha emesso un mandato di cattura internazionale.
Ancora non è certo invece chi siano gli altri due figli del rais libico che sarebbero stati catturati, anche se molte fonti riferiscono dell’arresto di Muhammad. Dopo la morte ad aprile del più giovane , Saif al-Arab, ucciso in un raid della Nato, al momento sono sette in tutto i figli di Gheddafi.
SEIF AL-ISLAM – Il suo ‘delfino’, che è rimasto al fianco del padre fino alla fine come dimostra la sua cattura a Tripoli, è il secondogenito Seif al-Islam.
All’esplodere della crisi libica, il ”volto democratico della Libia all’estero”, come era stato piu’ volte definito in passato dalla stampa occidentale, aveva usato toni durissimi e non usuali per un uomo che finora aveva trascorso piu’ tempo a Londra che a Tripoli. Il piu’ esterofilo dei figli del colonnello, oggi 38enne, aveva lasciato il paese nel 2006 dopo aver criticato il padre. Conseguito un master alla prestigiosa London School of Economics (Lse) di Londra con una tesi sulla natura anti-democratica della governance globale – poi rivelatasi copiata – Seif al-Islam ha fatto ritorno in Libia e si e’ insediato a capo di una Fondazione caritatevole che porta il nome di famiglia. Nel 2008 dichiaro’ di non essere interessato alla successione del padre. Tuttavia, negli ultimi anni ha ricoperto incarichi molto delicati nel regime.
KHAMIS – L’altro fedelissimo del colonnello era il figlio Khamis, piu’ volte dato per morto in un raid Nato a Tripoli. Soprannominato ‘Muammar il giovane’ dai suoi miliziani e ‘macellaio’ dai rivoltosi di Bengasi, Khamis è a capo delle brigate che hanno aperto il fuoco per reprimere le prime rivolte scoppiate il 17 febbraio scorso in Cirenaica. La sua storia è strettamente legata ai bombardamenti sulla Libia.
A tre anni è rimasto ferito nel raid dei caccia americani su Tripoli del 1986, al quale il padre riusci’ a sfuggire. Si e’ laureato presso l’accademia militare di Tripoli, ricevendo un diploma in arte e scienza militare, e, in seguito, presso l’Accademia Militare a Mosca e presso l’Accademia di Stato Maggiore dell’Accademia delle Forze Armate della Federazione Russa. Dall’aprile 2010 ha frequentato un master in economia a Madrid, presso la IE Business School, dal quale e’ stato tuttavia espulso nel marzo 2011 per “i suoi collegamenti agli attacchi contro la popolazione libica”.
MUHAMMAD – Il primogenito, Muhammad Gaddafi, è l’unico avuto dalla prima moglie Fatiha. E’ meno noto degli altri fratelli. Di lui si sa che dirige il Comitato Olimpico ed è a capo di Libyana, uno dei due operatori di telefonia mobile di proprietà della General Post and Telecommunication Company.
MUTASSIM – Mutassim, quarto nell’ordine di successione dinastica, era considerato dagli americani il confidente del colonnello e l’unico in grado di competere con Seif al-Islam per la successione di Gheddafi. In passato sul suo conto si erano diffuse voci di un possibile coinvolgimento in un tentativo di colpo di stato contro il padre, al punto che fu costretto a rifugiarsi in Egitto. A Mutassim fu concesso di rientrare in patria dopo alcuni anni in esilio e attualmente e’ consigliere per la sicurezza nazionale e comandante di un’unita’ speciale dell’Esercito.
HANNIBAL – Hannibal Gaddafi è la ‘testa calda’ della famiglia. Dopo essersi distinto per il lavoro svolto nell’industria nazionale petrolifera, nel 2008 ha portato la Libia a una crisi diplomatica con la Svizzera. Dopo il suo arresto per avere aggredito due cameriere a Ginevra, Tripoli ha scatenato un’offensiva contro Berna, espellendo i diplomatici svizzeri e boicotandone i prodotti. Già nel 2001 Hannibal aveva aggredito tre agenti di polizia in Italia e nel 2005 era stato accusato di avere picchiato una ragazza a Parigi.
SAIF AL-ARAB – Poco si sapeva infine di Saif al-Arab, il più giovane dei figli di Gheddafi, morto in un raid Nato il 30 aprile. Era considerato un esponente di basso profilo del clan. Militare, aveva studiato alla Tecnische Universitat di Monaco di Baviera e nel 2008 la polizia tedesca gli sequestro’ l’automobile per alcune gravi violazioni, come riporto’ la stampa britannica.
SAADI – Saadi Gheddafi è una vecchia conoscenza del campionato di calcio italiano. Sposato con la figlia di un generale dell’Esercito, ha coronato il suo sogno di giocare in Serie A vestendo le maglie del Perugia, dell’Udinese e della Sampdoria, anche se con scarsi risultati. Abbandonata la carriera di calciatore, dopo essere stato capitano della nazionale, Saadi ha assunto la presidenza della Federcalcio e ora ha intrapreso la carriera di produttore cinematografico.
AYSHA – Aysha Gheddafi, avvocato, è l’unica figlia femmina del colonnello. Sposata con un cugino del padre nel 2006, e’ balzata all’attenzione delle cronache internazionali nel 2004 per avere fatto parte del team di avvocati che ha difeso l’ex rais iracheno, Saddam Hussein, poi condannato a morte.