Galileo: lancio avvenuto e separation phase ultimata
Superati i problemi tecnici al vettore Soyuz, il liftoff è stato eseguito con successo alle 12.30 del 21 ottobre
21 Ott 2011 Il doppio appuntamento con la storia per il Vecchio Continente si è tenuto alle 12:30 del 21 ottobre (ora italiana).
Il vettore Soyuz l’ST-B, il primo ad essere lanciato da suolo europeo, è partito per portare in orbita i primi due satelliti del programma Galileo, separati dal vettore poche ore dopo il lancio, alle 16 e 20. Una giornata quella di oggi doppiamente significativa, perchè con questo volo si inaugura la nuova piattaforma ESA dedicata al sistema di lancio russo. Con un ritardo di 24 ore, causato da problemi tecnici alla Soyuz, la partenza è stata eseguita correttamente e i due satelliti del sistema di navigazione europeo Galileo volano ora alla volta dello Spazio. Durante le operazioni di caricamento del propellente, avvenute nella mattinata del 20 ottobre scorso, si erano verificate delle anomalie. La società Arianespace che gestisce i servizi di lancio della base di Kourou, dunque, si è repentinamente attivata per la correzione dell’inconveniente tecnico, che ha impedito la partenza del satellite. In seguito ai lavori eseguiti sulla struttura di lancio Soyuz e ai relativi controlli associati, la società ha deciso di riavviare le operazioni di conto alla rovescia il 21 ottobre.
Il sistema di posizionamento e navigazione satellitare europeo, realizzato con l’importante contributo dell’Agenzia Spaziale Italiana, sarebbe dovuto partire il 20 ottobre alle 12:34 ora italiana (07:34 ora locale) dallo spazioporto di Kourou nella Guyana Francese. La messa in orbita dei primi due satelliti definitivi della costellazione Galileo permette all’Europa di dotarsi di un sistema indipendente di navigazione satellitare globale. Quello del 21 ottobre è il primo di una serie di lanci programmati con la navicella russa. La partenza dei prossimi due satelliti è prevista per il 2012. Questi primi quattro velivoli orbitanti formeranno il nucleo operativo dell’intera costellazione.
I satelliti del programma Galileo saranno messi in orbita ad un’altitudine di 23.600 chilometri e l’intera costellazione sarà completata entro il 2019 attraverso i lanci che seguiranno quello del 21 ottobre. Galileo è stato progettato per garantire nei primi tre mesi del 2014 tre servizi: uno base (Open Service), un servizio governativo (Public Related Service) e uno di ricerca e salvataggio (Search and Rescue Service).
“Il lancio di ottobre sarà un perfetto esempio di cooperazione europea ed internazionale”, ha dichiarato il direttore generale dell’Esa Jean-Jacques Dordain. “Da una parte avremo in orbita il primo satellite operativo Galileo, risultato della collaborazione tra Unione Europea e Esa. Dall’altra, questo è il primo lancio che si effettua dalla Guyana Francese, un progetto reso possibile grazie alla cooperazione tra Esa e Russia”, ha sottolineato Dordain. Galileo sosterrà molti compartimenti dell’economia europea: reti elettriche, società di gestione, transazioni finanziarie, industria navale, operazioni di soccorso e missioni di pace. Questi sono infatti tutti settori che dipendono dalla navigazione satellitare.
Lo storico evento è stato trasmesso in diretta streaming su AsiTV.it