Filsofia ermetica, astrologia e mistica dall’antichità ad oggi: novità librarie e di ricerca

14 Aprile 2012

Fonte: Airesis

 

Novità editoriali e di ricerche d’archivio

 

Pseudo-Democrito

SCRITTI ALCHEMICI

Con il commentario di Sinesio

 

Edizione critica del testo greco, traduzione e commento di Matteo Martelli
Prefazione di Tiziano Dorandi
Edizioni Arché, Milano 2011
Collana : Textes et Travaux de Chrysopoeia
ISBN: 978-88-7252-319-3
Lingua: Italiano
Pagine: 528 Prezzo: Euro 45,00
 
 
Le opere alchemiche tramandate sotto il nome dell’antico atomista Democrito sono qui per la prima volta riedite (dopo la datata edizione del Berthelot-Ruelle), con traduzione italiana, assieme ad alcuni nuovi frammenti attribuiti al filosofo e al commentario dell’alchimista Sinesio. I testi, stabiliti sulla base di una nuova analisi della tradizione greca e siriaca, sono commentati sia dal punto di vista filologico che dottrinale: particolare enfasi è stata posta sulla spiegazione dei processi tecnici illustrati dalle ricette alchemiche, sulla identificazione delle sostanze impiegate e sull’interpretazione delle principali teorie alla base dei procedimenti descritti. Un’ampia introduzione, suddivisa in tre capitoli, chiarisce i principali problemi sollevati dalla tradizione manoscritta del Corpus alchemicum graecum, discute l’identificazione degli autori dei trattati riediti tanto quanto la loro struttura originaria, e tratteggia le caratteristiche principali dell’alchimia grecoegiziana nella sua fase più antica, con particolare attenzione ai possibili influssi vicino-orientali.

 

Antoine Calvet

LES OEUVRES ALCHIMIQUES ATTRIBUÉES À ARNAUD DE VILLENEUVE, GRAND OEUVRE, MEDECINE ET PROPHETIE AU MOYEN-AGE

Preface de Sebastià Giralt

 

Edizioni Arché, Milano 2011
Collana: Textes et Travaux de Chrysopoeia
Lingua – Francese
ISBN: 978-88-7252-318-6
Pagine 728 – Euro 57,00
 
 
Arnaud de Villeneuve (1311) fùt sans doute l’un des plus grands medecins du Moyen-Age. Mais son engagement en fàveur des franciscains spirituels et ses écrits heterodoxes le mirent rapidement au rang des personnages les plus controverses des XIIIe et XIVe siècles. Pour les uns, c’était un esprit évangelique acquis à la cause des pauvres: pour les autres, un hérésiarque soupçonné de s’adonner à la nécromancie.
Pour tous, cependant, il restait un savant quasi omniscicnt. À ce titre. nombre d’ouvrages alchimiques lui furent attribues (dont certains influencèrent un Marsile Ficin, un Ambroise Paré ou un Chaucer). et une legendende lui preta mème d’avoir enseigné à Raymond Lulle le secret du grand oeuvre, tandis que des jurisconsultes mèdiévaux affirmèrènt qu’il avait effectué une transmutation devant les cardinaux de la curie romaine. C’est à une étude approfondie de l’authenticité et de la signitìcation de ce corpus alchimique que s’attache Antoine Calvet dans le present ouvrage.
Quels sont les textes qui circulèrent sous le nom d’Arnaud ? Celui-ci fut-il vraiment l’auteur de certains d’entre eux, notamment de ceux où se combinent alchimie, prophetie et quète de la médecine universelle?
Quelle est l’originalité de ces traités alchimiques par rapport à ceux attribues à Roger Bacon et à Albert le Grand?
Dans quelle mesure la place que quelques-uns accordent à l’exégèse biblique ouvrit-elle la voie aux interpretations allegoriques et aux speculations metaphysiques qui prevalurent à la Renaissance?
Telles sont ]es principales interrogations auxquelles s’efforce de repondre le present ouvrage, où l’on trouvera en outre éditées et traduites les plus importantes des oeuvres alchimiques attribuees à Arnaud de Villeneuve.

 

Aggiornamenti di www.massimomarra.net

 

Ad una settimana dal lancio della nuova iniziativa web, un nuovo, sostanzioso aggiornamento di www.massimomarra.net

 

Nella sezione Scritti on line: http://www.massimomarra.net/760/Scritti-online
 
– Massimo Marra, Il firmamento interiore del Beato Giovanni Ruysbroeck.
Nelle pagine lasciateci dal Beato Giovanni Ruysbroeck, noto per i suoi scritti di mistica ed ascetica, vi sono frequenti cenni all’astrologia. L’astrologia ruysbroeckiana non è giudiziaria e non serve a predire gli avvenimenti futuri, non può inficiare il valore assoluto del libero arbitrio, ma è interpretata come guida per il percorso ascetico ed interiore. Le stelle e i pianeti, nelle sette sfere celesti, partecipano per volontà divina all’inverarsi del bene e del male sulla terra e nella vita dell’uomo. La conoscenza degli astri è dunque un preziosa guida al riconoscimento del carattere e delle sue debolezze, per dirigere lo sforzo ascetico. L’anima, del resto, per raggiungere l’empireo, deve spogliarsi di tutte le inclinazioni sensibili e superare le sfere celesti e i cieli intermedi per stabilirsi nella dimora eterna del Padre, secondo un viaggio imaginale di antichissima tradizione, che Ruysbroeck riprende ed inquadra nella sua concezione cristiana. Ruysbroeck, con la sua teoria cosmologico-astrologica, non è certo un caso isolato nella storia della mistica cristiana, e la sua posizione in merito all’astrologia è figlia di una lunga tradizione che visto impegnati, nel dibattito sull’astrologia, molti Padri della Chiesa.
 
 
Nella sezione XI-XVI secolo: http://www.massimomarra.net/921/XIXVI-sec
 
– Beato Jan Van Ruysboreck – Brani scelti.
A completamento dello scritto presentato nella sezione “Scritti on-line”, una scelta antologica di brani del beato Ruysbroeck, con particolare riferimento alle concezioni astrologiche che spesso emergono dalle pagine dell’ardente mistico fiammingo.
 
 
Nella sezione XVII-XVIII secolo: http://www.massimomarra.net/906/XVII-XVIII-sec
 
– Esprit Gobineau de Montluisant – Spiegazione curiosissima degli enigmi e figure geroglifiche fisiche che sono sul gran portale della chiesa cattedrale e metropolitana di Notre Dame di Parigi. Traduzione e nota introduttiva di Massimo Marra.
Tra i testi alchemici francesi più fortunati e diffusi, questa “Explication très curieuse”, rappresenta una chiara manifestazione seicentesca di quell’ermeneutica alchemica delle cattedrali gotiche in tempi più recenti resa popolare dalle opere di Fulcanelli. Questi, ben cosciente di ciò, nelle prime pagine del Mistero delle cattedrali non mancava di annotare: «[…] Dopo Gobineau de Montluisant, Cambriel e “tutti quanti” gli altri, anche noi intraprendiamo il pio pellegrinaggio, per parlare alle pietre e interrogarle… ». Più volte tradotto in italiano, il testo è stato sempre negligentemente presentato privo di ogni apparato critico sull’opera e sull’autore, quasi che nulla potesse sapersi di un nobile alchimista e poeta del XVII secolo su cui invece non mancano tracce e spunti di ricerca. Il testo, qui presentato in una nuova traduzione inedita, è per la prima volta accompagnato da una nota introduttiva sull’autore, sull’opera e sulla sua fortuna, con precisi rimandi bibliografici per l’approfondimento.
 
 
Nella Sezione XIX-XX secolo: http://www.massimomarra.net/902/IXX-XX-sec
Ad inaugurare questa sezione, arriva una nuova traduzione delle Tredici Lettere sulla Grande Opera dell’alchimista e martinista della prima ora Albert Poisson (1869-1894), con il nome di Philophotes collaboratore di spicco de L’Initiation, di Le Voile d’Isis, chimico nei laboratori della facoltà di Medicina di Parigi e principale artefice della rivalutazione dell’alchimia all’interno della cerchia della prima generazione della renaissance occultiste parigina fin de siècle. Morto giovanissimo per le conseguenze di una tisi contratta al fronte, Poisson rimane, nell’ambito dell’occultismo francese, un riferimento sia per quanti, alcuni decenni dopo, riprenderanno il suo progetto di una Societé Alchimique (come Jollivet-Castellot) sia per le generazioni seguenti di ermetisti francesi (“l’ammirevole Albert Poisson” lo definirà Canseliet). Queste lettere di Poisson sono preziose per darci un’idea di quale fosse l’idea d’alchimia tra gli esoteristi parigini della Belle époque. Alla traduzione del testo si affianca un’introduzione sull’autore e sul suo milieu.
 
 
Nella sezione “Archivio Storico”: http://www.massimomarra.net/844/Archivio-Storico
– Marcelin Berthelot – Le fonti babilonesi e caldee dell’alchimia, estratto da ‘Les origines de l’alchimie’ (1885), traduzione di Massimo Marra
– Marcelin Berthelot – Fonti gnostiche dell’alchimia – estratto da ‘Les origines de L’alchimie’ (1885), traduzione di Massimo Marra
L’intero corpus degli studi contemporanei sull’alchimia non può certamente prescindere dall’enorme e pioneristica opera di indagine svolta dal chimico, storico della scienza ed abile politico francese Marcelin Berthelot (1827-1907). Più ancora di quelli, pur considerevoli, di altri storici della chimica ottocenteschi, come Chevreul, Schmieder, Hoefer, l’opera di Marcelin Berthelot parte da un eccezionale confronto con una massa considerevole di testi manoscritti e a stampa che andavano dagli scritti greci fino a quelli arabi ed alle loro traduzioni latine, che consentirono allo studioso la raccolta di una incredibile messe di dati che contribuirono alla redazione di alcune importanti opere, ancor oggi solo in parte superate, che rimangono altrettante pietre miliari nella storia della scienza. Nella sezione Archivio verranno pubblicati, a più riprese, significativi estratti da tali opere in prima traduzione italiana.
 
– Auguste Bouché-Leclercq (1842-1923) – L’astrologia nel mondo romano – traduzione di Massimo Marra, parti I e II.
Erudito e studioso delle civiltà antiche, Auguste Bouché-Leclercq si occupò a più riprese della divinazione nel mondo antico, dapprima con “Histoire de La divination dans L’antiquité” (1879) e poi con “L’astrologie Grecque” (1899). Il presente articolo, che costituisce un capitolo de “L’astrologie Greque”, pubblicato nella Revue Historique, (anno 22, tome 65, sept.-Dec. 1897), e, contemporaneamente, come estratto, costituisce una delle prime esplorazioni organiche moderne della storia dell’astrologia romana. Questa è la prima traduzione italiana.
– W. Moncrieff /J. Small – Relazione su di un rotolo alchemico su pergamena, presentato dal conte di Cromarty nel 1707 al Royal College of Physicians di Edinburgo (Ripley Scroll). Traduzione di Massimo Marra.
Dopo aver pubblicato il primo lavoro moderno, a firma di Edward Bradley, sull’importante manoscritto alchemico noto come Ripley Scroll, pubblichiamo ora la prima relazione approfondita su di un esemplare assai conosciuto, quello del Royal College of Physicians of Edinburg. Il lavoro di Moncrieff e Small venne pubblicato nel 1876 nei “Proceedings of the Society of Antiquaries of Edinburg”. Questa è la prima traduzione italiana.