Mi è giunta una mail inviata da un amico lettore il quale lamenta che assistendo alla trasmissione “Striscia la Notizia” del 25 maggio c.a., uno dei due conduttori avrebbe mostrato una foto di Benito Mussolini accompagnando l’atto con queste parole: << Vi ricordate di questo omino? >> accomunando la figura del Duce con quella dell’ex cassiere signor Belsito della Lega, personaggio tanto discusso. I due presentatori hanno enfatizzato l’unica caratteristica che accomuna i due personaggi: la calvizie.
La prima osservazione che mi viene istintiva di proferire al duo in questione, per la precisione mi riferisco a Ficarra e Picone è: continuate a fare i comici e non entrate nelle cose serie. Se poi scivolate dall’essere comici in buffoni, apprezzerei in ogni caso anche questa trasformazione, perché sareste sempre più seri delle persone che sono succedute al Gigante che avreste voluto denigrare.
Le vostre persone, cari comici non valgono altre parole. Solo per ricordare colui che terrorizzò il mondo dei banchieri, basta il giudizio che dette il più grande giornalista svizzero Paul Gentizon nel giorno della mattanza del 28 aprile 1945: << SE V’E UN NOME CHE NEL DRAMMA RESTERA’ PURO E IMMACOLATO, SARA’ QUELLO DI BENITO MUSSOLINI >>.
E dato che ho parlato di “comici”, cito un grande, forse uno dei pochissimi veri comici che l’Italia ebbe: Ettore Petrolini. Ecco il suo giudizio su Benito Mussolini: << VOGLIO ESPRIMERE AL DUCE TUTTA LA MIA RICONOSCENZA E TUTTA LA MIA PROFONDA E ASSOLUTA DEVOZIONE. SONO TANTO CONTENTO DI ESSERE FASCISTA, SONO TANTO CONTENTO DI ESSERE ITALIANO E SONO TANTO CONTENTO DI APPARTENERE ALL’EPOCA DI BENITO MUSSOLINI >>.
Allora, signori Ficarra e Picone, siate dei bravi comici, e, mi ripeto, si può essere comici senza scivolare nell’essere buffoni che ostentano il loro ignorante cinismo e che non sanno quasi più come far ridere. Oggi – e ripeto: oggi – di quest’ultima categoria ne abbiamo troppi. Fare ridere, è già molto, credetemi. Non provate, anche voi, a denigrare un morto che nessuno riesce ad uccidere.