02 Ottobre 2012
Fonte: CESI
E’ stato introdotto un nuovo meccanismo privo di controllo, o che – meglio – potrà essere controllato dallo stesso “controllato”. Gli incessanti abusi e scandali delle società di rating, strettamente private, che rispondono in modo occulto a sollecitazioni, logiche e interessi particolari e non pubblici, verrà dunque introdotto su larga scala dai partiti e, soprattutto, dal Parlamento per questioni di trasparenza?
Non è già questo un nuovo scandalo alla luce del sole? Non è la più palese espressione della determinazione di volere aggirare proprio le condizioni minimali di trasparenza? E poi, con quali ulteriori costi, con quali ulteriori produzioni di interessi e intrecci nascosti e collusioni ancor più eteree, che già avranno messo all’opera le fabbriche dei soliti ignoti maestri nell’arte di imbonire raggirare e fregare popolo e spirito delle leggi? Eppure, Bersani mesi addietro non aveva dichiarato che era disposto a lavorare affinché i partiti diventassero né più né meno realtà paragonabili ad enti dotati personalità giuridica? Questa è solo una vittoria di Fini? – Eulà
Comuniato stampa del Centro Studi Politici e d economici diretto dal Prof. Gaetano Rasi
Il controllo di tutti i fondi pubblici erogati ai gruppi politici che operano nelle assemblee rappresentative deve essere sottoposto alla Corte dei Conti