I “contro” della sovranità monetaria perduta

06 Ottobre 2012

Giuseppe Turrisi

 

ALLA RICERCA DELLA SOVRANITA’ PERDUTA

 

C’è come una gara tra il movimentismo che vuole riappropriarsi del futuro dell’Italia un po’ ingenuamente e lo fa coniando slogan strilloni ed inventando nomi più o meno accattivanti di partiti ed associazioni, perché comincia a farsi sentire il danno fatto dai politici della seconda repubblica, i primi almeno avevano un po’ parato il colpo, mentre tutti gli altri hanno praticamente ceduto a tutte le voglie sia dei presunti “liberatori” sia dei poteri finanziari mondiali. Naturalmente la cosa è stata fatta ad arte e bisogna dargliene atto, mentre ci hanno distratto con patatine, bevande e l’industria di Hollywood, di fatto andavano avanti con la loro strategia chiamata “liberazione” che si è tradotta nel distruggere “”tutte le sovranità”” vere presenti nel mediterraneo. I governi cuscino Europei infatti non sono un problema in quanto obbediscono, lo sono quelle “nazioni” che invece sono realmente sovrane e vengono sistematicamente dipinte (a torto o a ragione) come dittature. Tutto il processo sopratutto in Europa è avvenuto per “cessioni di sovranità”, prezzo per pezzo, che in termini concreti ha significato “cessione di diritti”, fino a non poter più piantare le sementi dei nostri pomodori. Sforzarsi di definire le “sovranità” è certamente un esercizio giusto per capire cosa abbiamo perso ma diventa inutile se questo serve a far vedere all’altra associazione di essere più bravi nell’aver individuato un sovranità più giusta delle altre come se il nemico fosse l’altra associazione e non il potere centrale che ormai se le assunte tutte a se. Quindi la sovranità non ha necessità di essere esplicitata poiché se uno è sovrano decide tutto a casa propria. Certamente è stata esplicitata la più importante in termini di potere ossia la sovranità monetaria, poiche si evidenzia con il debito pubblico. La mancanza di sovranità monetaria casualmente é un errore voluto nella costituzione scritta sotto dettatura dal vero padrone. I poteri dello stato infatti non dovrebbero essere tre, ma quattro, andrebbe aggiunto il potere di emissione monetaria con cui si possono esercitare quasi tutte le altre sovranità. Un suggerimento ai ricercatori di sovranità nascoste se proprio le vogliono elencare tutte è quello di aggiungere alla fine dell’elenco la frase: “nessuna esclusa” cosi stiamo tutti in pace. Questa esigenza nasce dal fatto che se si perde tempo e sopratutto si distrae la popolazione con le altre sovranità (sebbene tutte importanti) il nostro nemico rinforzerà le altre (quelle minori) in modo che gli rimanga in mano quella più importante ossia lo scettro della “emissione monetaria” che ci finirà di distruggere, mentre noi stiamo ancora elencando sovranità di qua’ e sovranità di la’, litigando per metterle in ordine. Ci sarà un motivo per cui questa parola non ammette plurale, dovrebbe bastare questo per far capire ai vari ricercatori di sotto-sovranità perdute, che se uno è realmente padrone a casa sua fa quello che vuole, diversamente è quando ci sono le spartizioni di ricchezze dove e necessario far guardare ed attirare l’attenzione a destra mentre rubano a sinistra e poi far guardare ed attirare l’attenzione a sinistra mentre rubano a destra (mentre al centro rubano sempre perché stanno un po’ di qua e po’ di la). Sovranità = ” potestà d’imperio originaria, suprema e incondizionata”, qualunque dizionario da una precisa definizione più o meno simile, non comunica un elenco di sotto-sovranità. Non è che voglia semplificare ma certamente oggiAggiungi un appuntamento per oggi che l’articolo uno della costituzione italiana stride con la realtà circostante tutti stanno comunicando a riflettere sul concetto di sovranità. La costituzione stessa non è che fa distinguo sulla sovranità, dice semplicemente che “la sovranità appartiene al popolo”, ed allora riappropriamoci della sovranità… (leggasi punto) Insisto che ogni parola in più tende a far perdere di significato e sopratutto a distrarre se non a disperdere forze. Questo non vuol dire che non tocca fare tutte le battaglie di settore (nessuna esclusa) per riconquistare l’esercizio della sovranità. Ogni uno può è deve fare la sua battaglia ma senza perdere di vista l’unicità della sovranità. Quando tempo fa dividemmo in tre parti il concetto di sovranità lo facemmo semplicemente per dare una gradualità ed un percorso alle persone ormai digiune da tempo di educazione civica, che passava dalla sovranità umana (l’uomo al centro) alla sovranità popolare (l’uomo come essere sociale che si autodetermina con la politica) ed in fine padrone del suo tempo e del suo valore (che in una società complessa del 20° secolo significa avere il potere di battere moneta) ossia sovranità monetaria. Questa divisione nasceva dall’esigenza di esplicitare quasi un percorso interiore e civile che portasse al centro l’importanza dell’uomo; (più tosto che elencare inutilmente le sovranità facendo a gara a chi ne trova di più) un uomo che è prima di tutto sovrano di se stesso e del suo tempo, che poi si autodetermina in un territorio e in un contesto di società e nello scambio sociale di lavor si scambia valore reale. Piuttosto è necessario associare al concetto di sovranità che rimane unica ed indissolubile come libero esercizio di potere nel proprio ambito territoriale da parte di popolo, l’idea di autonomia di un territorio e di un popolo. Qui bisogna sviscerare realmente le problematiche derivanti delle dipendenze esterne (energetiche, monetarie, alimentari, industriali, culturali, ecc. ecc ) che rendono un popolo assoggettato a vincoli esterni, ma questa parola “autonomia” è il male assoluto da combattere senza badare a spese, per il potere finanziario, il potere energetico, il potere delle multinazionali, della comunicazione ecc ed è per questo che si sono alleate per distruggere ogni paese “autonomo” (Serbia, Irak, Libia, Siria, Iran). L’autonoma di pensiero, propedeutica alle altre autonomie, è un pericolo reale per il sistema,perché l’autonomia è la base della sovranità, nel momento in cui io conosco, non sono assoggettato al volere altrui, o quanto meno trattiamo. In nome di una non precisata concezione della “libertà”, oggiAggiungi un appuntamento per oggi infatti, qualcuno che si è auto-nominato giustizziere del mondo, va a distrugere le “culture autonome” che non amano confondersi e disciogliersi nella insignificante melma di patatine fritte in olio unto e vecchio e bevande nere a bollicine che genera dipendenza e gastrite e film Hollywodiani che generano programmazione mentale. La sovranità è una ed una sola