Berlusconi vuole azzerare il Pdl, peraltro in articulo mortis? E sia. Ma lo dica apertamente, in faccia alla vasta platea che lo ha seguito e sostenuto sempre e comunque ritenendo perfino le sue personalissime debolezze robetta che si poteva perdonare pur di tutelare la compattezza di un soggetto che avrebbe dovuto comunque portare a compimento il progetto politico che si era dato. (tratto da Il Tempo)
La settimana di passione nel Pdl si è conclusa con la nobile proposta di mandare in galera i delinquenti, a spasso gli incapaci e fare emergere i meritevoli nel partito e nelle istituzioni. Naturalmente, con queste premesse, non ci si poteva attendere altro che il via libera al prosieguo dell’esperienza della Regione Lazio. Dopo tanto tuonare, insomma, non piovve. Ma non uscì neanche il sole, si potrebbe dire. Questa la sintesi.
Il quadro politico non potrebbe essere più desolante. A meno di sette mesi dalle elezioni non si capisce quali saranno i soggetti che si presenteranno, con quale legge si voterà, se le alleanze si faranno prima (mi sento di escluderlo) o dopo il voto, se ci sarà un Monti bis (probabilissimo a mio avviso) e quale natura politica avrà, posto che un governo tecnico puro e semplice, sostenuto da una “strana maggioranza”, è francamente impensabile.
Ma guarda un po’ che cosa mi tocca leggere e sentire. Non me lo sarei mai immaginato. Apro le pagine politiche del Corriere della sera e m’imbatto in una intervista a Francesco Rutelli. Che cosa sostiene di tanto “scandaloso” perfino per me, al punto di condividerlo alla lettera? Il ripensamento delle Regioni riguardate come oggettive fonti di sperpero del denaro pubblico, clientelismo, corruzione, disfunzioni e conflitti tra i poteri dello Stato. Finalmente un’idea sensata.
Da un lato formattatori, rottamatori, azzeratori; dall’altro la suggestione (niente di più visti i tempi, i modi e l’accoglienza) di una Repubblica presidenziale. Tra questi due estremi il Pdl sembra un moribondo che alterna febbri altissime a momenti di scomposta euforia derivanti dalla speranza di una improvvisa guarigione.