Rettifica del valore più alto di temperatura rilevato sulla Terra
CNMCA GINEVRA, 13 settembre 2012 (OMM) – Un gruppo di lavoro dell’Organizzazione Meteorologica Mondiale ha concluso che il record assoluto di temperatura dell’aria più alto appartenente per 90 anni alla località di El Azizia in Libia non è valido a causa di un errore nella misurazione della temperatura stessa. La stazione meteo di Death Valley National Park in California, Stati Uniti d’America, ora detiene ufficialmente il titolo di luogo più caldo del mondo.
Durante il biennio 2010-2011, una speciale Commissione di esperti del pannello Climatologia dell’OMM ha condotto un esame approfondito delle condizioni che hanno determinato la misurazione del valore di temperatura estrema di 58°C. Tale temperatura (spesso citata da numerose fonti come la massima temperatura in superficie per il pianeta) è stata registrata il 13 settembre 1922 a El Azizia, località a circa 40 chilometri a sud-sudovest di Tripoli. L’indagine è stata condotta per la Commissione OMM dell’Archivio Climatologico Mondiale di estremi Meteorologici e Climatici (http://wmo.asu.edu/), l’archivio ufficiale mondiale dell’OMM di estremi meteorologici e climatici, con il supporto del Centro Meteorologico Nazionale libico.
La commissione, composta da esperti del clima di Libia, Italia, Spagna, Egitto, Francia, Marocco, Argentina, Stati Uniti e Regno Unito ha individuato cinque principali aree di analisi correlate con il valore di temperatura record di El Azizia del 1922. Per verificare la veridicità del dato, in particolare si è investigato su: (a) accuratezza della strumentazione, (b) adeguata preparazione ed esperienza dell’osservatore meteo, (c) esposizione appropriata del sito di osservazione, (d) corrispondenza con gli estremi di temperatura di altre località vicine e (e) correlazione con temperature successivamente registrate nel sito stesso.
Il comitato di valutazione dell’OMM ha concluso che ciò che ha condotto all’errore della misurazione della temperatura del 13 settembre del 1922 è stata la presenza di un nuovo ed inesperto osservatore meteo, non ben addestrato, che ha impropriamente registrato il valore con un errore di circa sette gradi Celsius superiore alla temperatura effettiva.
Sulla base di tale risultato, la Commissione OMM dell’Archivio Climatologico Mondiale di estremi Meteorologici e Climatici ha invalidato il valore di 58ºC come temperatura estrema misurata ad El Azizia nel 1922.
“Questa indagine dimostra che, grazie al continuo progresso di meteorologia e climatologia, gli esperti del clima possono ricostruire serie di dati meteo del passato in modo sempre più dettagliato. Il risultato finale è poter avere serie di dati climatici sempre più accurati per l’analisi di importanti questioni sulla variabilità e il cambiamento del clima a scala globale e locale”, ha detto il professor Randall Cerveny, relatore degli estremi climatici e Meteo per l’OMM.
Di conseguenza, l’OMM ufficializza che la temperatura massima sulla superficie terrestre è stata 56,7°C, misurata il 10 luglio 1913 a Greenland Ranch (Death Valley), California, USA. I dettagli completi dello studio sono riportati nella edizione on-line del Bollettino della Meteorological Society (http://dx.doi.org/10.1175/BAMS-D-12-00093.1).
Un elenco completo degli estremi meteorologici e climatici è disponibile presso l’Archivio OMM degli estremi Meteorologici e Climatici (http://wmo.asu.edu/). Esso include le temperature massime e minime del mondo, quantità di pioggia estreme, la grandine più pesante, il più lungo periodo senza precipitazioni, la velocità massima di vento, ecc.
L’intervista a Randall Cerveny, relatore di estremi climatici e Meteo per l’OMM, è disponibile all’indirizzo http://vimeo.com/49196737
Membri del Comitato
Khalid Ibrahim El Fadli, Climate & Climate Change Dept.- Libyan National Meteorological Centre
Randall S. Cerveny, Arizona State University School of Geographical Sciences, USA
Christopher C. Burt, wunderground.com (Weather Underground, LLC.)
Philip Eden, Chilterns Observatory Trust, UK
David Parker, Met Office Hadley Centre, UK
Manola Brunet, Centre for Climate Change (C3), Dept. of Geography, University Rovira i Virgili, Spain
Thomas C. Peterson, NOAA’s National Climatic Data Center, USA
Gianpaolo Mordacchini, Climatological Department of the Italian Air Force Meteorological Service
Vinicio Pelino, Climatological Department of the Italian Air Force Meteorological Service
Pierre Bessemoulin, Meteo-France
José Luis Stella, National Meteorological Service, Climatology Department, Argentina
Fatima Driouech, Climate Studies Service at the Direction de la Météorologie nationale of Morocco
M.M Abdel wahab, Department of Astronomy and Meteorology, Cairo University, Egypt