Corvetta ASW vessel “Abu Dhabi” e pattugliatore FALAJ2 vessel “Ghantut”
Si è svolta oggi presso lo stabilimento Fincantieri di Muggiano (La Spezia) la cerimonia di consegna di due unità per la Marina Militare degli Emirati Arabi Uniti.
Si tratta della corvetta “Abu Dhabi Class”, varata nel febbraio 2011, e del pattugliatore “Ghantut” varato presso lo stesso cantiere nel gennaio 2012.
Alla presenza del Capo di Stato Maggiore delle Forze Navali degli Emirati Arabi Uniti, il Contrammiraglio Ibrahim Salem Mohamed Al-Musharrakh, dell’Amm. Isp. Capo (G.N.) Alberto Gauzolino, Ispettore per il Supporto Logistico e dei fari in rappresentanza del Capo di Stato Maggiore della Marina Militare Italiana Amm. Sq. Luigi Binelli Mantelli, dell’Amm. di Squadra Andrea Toscano, Comandante in Capo del Dipartimento Militare Marittimo dell’Alto Tirreno, dell’Amm. Isp. Capo (AN) Ernesto Nencioni, Direttore Generale Armamenti Navali e del Direttore Navi Militari di Fincantieri, Alberto Maestrini, la cerimonia ha preso il via con la caratteristica recita del Corano in ossequio ai dettami della religione islamica.
Esempio di eccellenza del prodotto Fincantieri, entrambe le unità si distingueranno per l’elevata capacità e flessibilità nello svolgere differenti profili di missione – dall’attività di pattugliamento e sorveglianza; alla difesa nei confronti di minacce aeree e di superficie; e di attacco contro bersagli sia navali sia terrestri – in scenari operativi nazionali e internazionali, nonché per gli elevati standard abitativi e di sicurezza.
A riprova dell’importanza strategica assunta dal mercato mediorientale e della solida e proficua partnership avviata con gli Emirati, Fincantieri ha costituito, in Abu Dhabi, la società Etihad Ship Building – in joint venture con Al Fattan Ship Industries e Melara Middle East – già operativa, che ha l’obbiettivo di progettare, produrre e vendere navi sia civili che militari, oltre a condurre attività di manutenzione e refitting.
Oggi più che mai, infatti, l’acquisizione di commesse all’estero comporta che le navi vengano costruite in cantieri locali. Per questo motivo occorre attrezzarsi adeguatamente per poter garantire al cliente qualità e tempi di consegna contenuti.
Fincantieri sarà inoltre presente dal 17 al 21 febbraio all’importante Fiera “Idex” di Abu Dhabi, dedicata al comparto della Difesa, con una finestra sul settore dei megayacht.
CORVETTA ABU DHABI CLASS
Il progetto “Abu Dhabi class” deriva per evoluzione da quello “Cigala Fulgosi”, che ha portato alla realizzazione di quattro unità della classe “Comandanti” per la Marina Militare italiana. Il contratto comprende anche la fornitura alla Marina emiratina di supporto logistico e training addestrativo per l’equipaggio. L’unità è lunga 88 metri, larga 12, ha un dislocamento a pieno carico di 1650 tonnellate, potrà raggiungere una velocità di 25 nodi con un’autonomia a 14 nodi di oltre 3000 miglia marine (grazie a 2 motori a propulsione diesel di 7000 kW ciascuno) e ospitare un equipaggio di circa 70 persone. Questa nave, tecnologicamente avanzata, svolgerà prevalentemente attività di pattugliamento e sorveglianza e potrà essere impiegata in azioni anti-sommergibile, anti-aeree e di superficie. Sarà in grado di scambiare dati tattici in tempo reale con altre unità navali, elicotteri e basi terrestri e saprà fornire supporto e ricovero per elicotteri alla Marina degli Emirati. Oltre all’alta flessibilità nelle capacità operative, l’unità sarà caratterizzata anche da elevati standard di sicurezza e abitabilità per il comfort per il personale di bordo.
FALAJ2
Le due navi – “Ghantut” in consegna oggi e “Salahah” l’unità gemella varata lo scorso giugno, i cui nomi derivano da una zona geografica degli Emirati in prossimità di Abu Dhabi – sono state ordinate nel 2010, fanno parte del programma “Falaj 2”. Sono lunghe 55 metri, larghe 8.80, possono superare i 20 nodi di velocità ed ospitare un equipaggio di 29 persone.
Loro principale caratteristica é la particolare geometria che le rende difficilmente individuabili ai radar (stealth). Si caratterizzeranno altresì per l’elevata capacità e flessibilità nello svolgere differenti profili di missione – dall’attività di pattugliamento e sorveglianza all’autodifesa nei confronti di minacce aeree e di superficie e di attacco contro bersagli sia navali sia terrestri – in scenari operativi nazionali e internazionali, nonché per gli elevati standard abitativi e di sicurezza.
Il contratto prevede un’opzione da parte della Marina emiratina per ulteriori due unità gemelle, nonchè il trasferimento di tecnologia dell’azienda presso uno stabilimento locale. Le unità gemelle potrebbero essere realizzate in loco.