Percorsi tra sapienza ed esoterismo. Novità in libreria

22 Gennaio 2012

Fonte: Airesis

 

Novità su percorsi del pensiero e della ricerca senza tempo

 

Alain Mothu

LA PENSÉE EN CORNUE

William Patrick Patterson

GURDJEFF E LE DONNE DELLA CORDATA

Richard Gombrich

IL PENSIERO DEL BUDDA

Anne-Marie Baron

BALZAC OCCULTE. Alchimie, Magnétisme, Sociétés Secrètes.

Préface d’Antoine Faivre

 

Alain Mothu
LA PENSÉE EN CORNUE
Archè, Milano 2012 http://www.arche-edizioni.com/ Lingua: Francese
Pgg. 410 – Euro 34,00 ISBN: 987-88-7252-327-8
Frutto di una ricerca di ampio respiro, quest’opera mostra che l’alchimia di ispirazione paracelsiana e certe “conoscenze segrete” che gli furono comunemente attribuite a partire dal Rinascimento (quali l’ermetismo antico, la cabala o il millenarismo gioachimita) hanno paradossalmente reso fertile il libero pensiero e il materialismo del Seicento e del Settecento. I pensatori del secolo dei Lumi, e in seguito i loro storici, non smisero di rimandare tali conoscenze, più tardi designate con il termine “occultismo”, al segreto del loro influsso, dopo averne filosoficamente digerito e ricomposto gli apporti. Cosa di più normale, visto la lunga tradizione razionalista e satirica che le aveva rese (come anche i loro adepti) stravaganti e ridicole? Questo respingimento non ci pone minori interrogativi circa il processo di legittimazione razionale delle nostre scienze moderne e sul ruolo che hanno svolto sovente talune seduzioni, che diremmo oscure, nel contesto storico. È quanto qui emerge sulla base di varie ricerche che stuzzicheranno certamente la curiosità del lettore e che riguardano il “mito” di Paracelso che fa dell’anima umana una specie di gas raro, parente dell’alcol (studio che ispira il titolo di quest’opera, Il pensiero nella storta), le profezie proto-razionaliste di un discepolo illuminato di Guillaume Postel, il mascheramento sessuale degli inquietanti segreti della Cabala e della Massoneria, l’epico combattimento tra l’animale di fuoco e quello di ghiaccio in Cyrano de Bergerac, o anche la dimostrazione clandestina che l’Essere supremo che dobbiamo pregare e venerare è puramente materiale.
Alain Mothu lavora presso il CELLF (CNRS – Université de Paris-Sorbonne), dedicandosi, in particolare, alla irreligione, all’ateismo e alle filosofie occulte dal Cinquecento al Settecento. Ha pubblicato numerose opere su questi argomenti ed è uno dei principali artefici della rivista La Lettre clandestine. Fra l’altro ha prodotto, con Alain Sandrier, Minora clandestina I: “Le philosophe antichrétien” et autres écrits iconoclastes de l’âge classique (Paris, Champion, 2003) e, con Gianluca Mori, Philosophes sans Dieu (Paris, Champion, 2005, 2ª ed. 2010). Sta preparando Minora clandestina II (sempre con Alain Sandrier), come anche un libro su Cyrano de Bergerac, Cyrano l’antipode, e una collezione di studi, Parcours de l’incroyance, XVIe et XVIIIe siècles. (comunicazione editoriale)
William Patrick Patterson
GURDJEFF E LE DONNE DELLA CORDATA
traduzione di Maria Grazia Tonetto
Baldini Castoldi Dalai editore, 2012 Pgg. 384 – Euro 18,00
Codice ISBN – 88-7738-508 http://shop.bcdeditore.it/
«Le donne si misero a parlare di come Gurdjieff le avesse simbolicamente legate l’una all’altra “con una corda” e decisero di chiamare il loro gruppo “La Cordata”.
“Sapevamo fin dal primo giorno, credo, cosa lasciava presagire quel legame invisibile. Era una Corda grazie alla quale, con l’aiuto della mano di un maestro, ci saremmo potute pian piano issare fuori dalle caverne dell’illusione in cui eravamo vissute.”»
All’inizio degli anni Trenta, Gurdjieff formò un gruppo speciale di cercatori spirituali, costituito da sole donne, tutte lesbiche tranne una. Gurdjieff era sempre stato riservato circa l’omosessualità, e il perché avesse preso questa decisione, soprattutto nel periodo in cui aveva abbandonato l’insegnamento per dedicarsi alla scrittura, resta tra le scelte più enigmatiche di questo personaggio. Il gruppo, chiamato «la Cordata», perché tutti i membri dovevano aiutarsi come gli scalatori in montagna, era composto da donne talentuose, dall’intelligenza fuori dal comune, artiste e intellettuali. Tra loro, Jane Heap e Margaret Anderson, fondatrici della rivista «Little Review» che, tra il 1918 e il 1921, pubblicò a puntate l’Ulisse di James Joyce; Kathryn Hulme, autrice del libro Storia di una monaca; Solita Solano, scrittrice, editrice e compagna di Janet Flanner, nei cui appunti si trovano dettagliate informazioni sul metodo e sulla personalità di Gurdjieff, nonché i dialoghi avvenuti durante i pranzi e le cene con il maestro fino al 1939; Georgette Leblanc, attrice, amante e ispiratrice di Maeterlinck e intima amica di Jean Cocteau, e Dorothy Benjamin, vedova di Enrico Caruso.
Attratto dal mistero avvolto attorno a questo gruppo, l’autore ha meticolosamente raccolto materiali archiviati nelle biblioteche statunitensi: scritti, giornali, corrispondenze, diari, e foto qui contenute in un prezioso inserto. Emergono ritratti femminili unici e affascinanti, ma soprattutto la profondità, l’originalità e la sorprendente tenerezza con cui Gurdjieff si adoperò per risvegliare la loro anima e il loro intelletto.
William Patrick Patterson è uno degli esponenti di spicco e insegnante della Quarta Via. Fondatore e direttore del Gurdjieff Studies Program, direttore editoriale del «Gurdjieff Journal», ha scritto otto libri e ha diretto la trilogia-documentario The Life & Significance of G.I. Gurdjieff, con cui ha vinto nel 2002 il Premio Speciale della Giuria al WorldFest di Houston. Per oltre quarant’anni ha praticato i principi dell’insegnamento del maestro spirituale Gurdjieff.
(comunicazione editoriale)
Richard Gombrich
IL PENSIERO DEL BUDDA
Traduzione di Roberto Donatoni
Collana “Il ramo d’oro” Adelphi 2012, 2ª ediz., pp. 283 http://www.adelphi.it/
isbn: 9788845926938 Euro 30,00
Quali furono le idee del Buddha? Quali le sue parole? Paradossalmente, alcuni studiosi sostengono che non è dato saperlo con certezza, giacché le testimonianze più antiche, i sermoni conservati nel Canone pali, furono messe per iscritto solo vari secoli dopo la sua morte. In questo libro Richard Gombrich, fra i massimi indologi viventi, si ribella a tale «ermeneutica della pigrizia» e mostra come sia possibile, vagliando attentamente i testi e tenendo in debita considerazione l’ambiente culturale dell’epoca, far emergere, appunto, le idee fondamentali di «uno dei pensatori più brillanti e originali di ogni tempo», liberandole dalle concrezioni dottrinarie successive e dai fraintendimenti e letteralismi dei seguaci. Non solo vengono così sottoposte a una radicale reinterpretazione nozioni essenziali quali il karman, l’impermanenza, il «non sé», ma Gombrich evidenzia anche come il Buddha abbia largamente attinto al vocabolario e al patrimonio ideologico del jainismo e del brahmanesimo di epoca tardo-vedica, rivoluzionandone le concezioni e sovvertendo il significato dei termini da essi mutuati. E ci mostra un Buddha che, in netto contrasto con la figura sovrumana e onnisciente della tradizione, procede per tentativi ed errori e affina col tempo la formulazione del suo insegnamento. Un insegnamento tutto incentrato sull’esperienza umana, vista come un processo privo di soggetto agente che, simile a un fuoco divoratore, arde dolorosamente fino a che non venga rimosso ciò che l’alimenta, consentendone l’«estinzione» – tale alla lettera il senso di nirvana. Solo allora potrà aversi il «risveglio», meta ineffabile di un sentiero che il Buddha si è adoperato costantemente a delineare.
(dal risvolto di copertina)
 
Anne-Marie Baron
BALZAC OCCULTE. Alchimie, Magnétisme, Sociétés Secrètes.
Préface d’Antoine Faivre
Ed.L’Age d’Homme, Lausanne 2012. http://www.lagedhomme.com pp. 326 – Euro 24,00
ISBN 978-2-8251-4234-9 Lingua: Francese
Une famille franc-maçonne, un intérêt précoce pour la philosophie et l’histoire des religions, le goût du secret et une véritable fascination pour les sociétés secrètes, dont il va faire le thème de nombreux romans, tels sont les premiers éléments qui imposent l’idée d’un Balzac occulte, prêt à dévoiler à ses lecteurs les ressorts cachés – humains ou non humains – de la société. Pour cela, son œuvre accorde une place déterminante au magnétisme, à l’alchimie et plus généralement aux « Sciences occultes », filon inestimable pour un romancier aussi attentif au prix éditorial de tels trésors. Les théosophes Emanuel Swedenborg et Louis-Claude de Saint-Martin y apparaissent à la fois comme personnages romanesques et comme auteurs de textes fondateurs qu’il cite ou s’approprie en fonction de sa stratégie narrative. Ce Balzac visionnaire, mystique et féru d’ésotérisme, analysé ici méthodiquement pour la première fois, se révèle être encore plus passionnant que l’auteur réaliste des manuels scolaires. Plus profond surtout par son ambition de construire une œuvre totale et un système d’explication unitaire – socio-politique, scientifique, esthétique et métaphysique – de ce monde d’apparences qu’est la Comédie humaine.
Docteur ès lettres, présidente de la Société des Amis d’Honoré de Balzac et de la Maison de Balzac et critique de cinéma, Anne-Marie Baron signe ici son septième essai sur Balzac.
(comunicazione editoriale)
 
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