Ricerca. Telescopio spaziale Euclid, definita dalla NASA e dall’ESA la partnership

27  Gennaio 2012

Fonte: Agenzia Spaziale Italiana – Asi

 

NASA ed ESA insieme per Euclid

Ampia partecipazione italiana grazie al coinvolgimento di ASI, INAF e varie università ed Enti di ricerca nella realizzazione dei sottosistemi per i due strumenti di bordo della missione. Lift-off in agenda per il 2020

 

Come ampiamente atteso, da Houston è finalmente arrivato l’ok ufficiale alla partnership con ESA per Euclid, la missione volta allo studio della materia e dell’energia oscura, all’interno del programma Cosmic Vision. La NASA e l’Agenzia Spaziale Europea hanno infatti firmato l’accordo che delinea il ruolo degli americani nel progetto: dall’altra parte dell’oceano, il contributo consisterà in 16 rilevatori a infrarossi e 4 rivelatori di ricambio per uno dei due strumenti scientifici di Euclid.

La missione utilizzerà un telescopio dal diametro di 1,2 m che, insieme ad altri due dispositivi mapperà la distribuzione tridimensionale di circa due miliardi di galassie e della materia oscura che le circonda, pari ad oltre un terzo dell’intero cielo. La scelta della NASA di condividere formalmente la missione conferma le grandi aspettative riposte in questo progetto che vede l’Europa e l’Italia all’avanguardia nelle ricerche cosmologiche. Euclid aveva ricevuto proprio nel giugno scorso l’approvazione finale dell’ESA Science Programme Committee, necessaria per far passare il progetto alla fase di costruzione e, quindi, al lancio: schedulato nel 2020.

L’Agenzia Spaziale Italiana contribuisce in maniera fondamentale – ha dichiarato Barbara Negri, responsabile dell’unità Esplorazione e Osservazione dell’Universo ASI – alla realizzazione del programma “Cosmic Vision 2015-2025″, di cui Euclid è la seconda delle missioni di classe media”. “Il nostro Paese – prosegue la Negri – contribuisce sia dal punto di vista tecnologico sia scientifico a tutte le future missioni ESA nel settore dell’esplorazione e osservazione dell’Universo”.

Nel dettaglio, l’Italia gioca un ruolo di primo piano attraverso la realizzazione dei sottosistemi dei due strumenti di bordo, la responsabilità del segmento di terra e ruoli importanti nella gestione degli aspetti sia tecnici sia scientifici. Inoltre il nostro Paese  è insieme alla Francia, uno dei due partner maggiori grazie al supporto dell’ASI.

“Queste missioni – ha concluso la Negri – raccolgono una grande eredità e continuano a consolidare i successi della nostra comunità scientifica e industriale. In particolare per la missione Euclid ASI supporterà le attività scientifiche e tecniche svolte da INAF e dall’Università di Bologna e, in parallelo, finanzierà l’industria italiana”. In Euclid sono infatti coinvolti oltre duecento scienziati italiani, appartenenti all’INAF e, principalmente, agli Istituti IAPS, IASF di Bologna e Milano, gli Osservatori Astronomici di Bologna, Brera, Padova, Roma, Torino e Trieste, all’Università di Bologna, all’ Università di Roma La Sapienza, Università di Roma Tor Vergata, Università di Trieste, e alla SISSA.