Senato. Renzi e Boschi: si va avanti. Anche nello smontare le mafie del vecchio PD? C’è da augurarselo

27 Luglio 2014

Fonte: blitzquotidiano.it

Nota di Eulà

 

 

Da una grande riforma al mese al governo dei mille giorni. Non è tutta colpa di Renzi e del suo inguaribile ottimismo. Meglio fermare il disastro della vecchia sinistra con riforme non condivise da tutti anziché vegetare nell’immobilismo. Il nostro lungo silenzio su questi temi – anche sulla riforma del Senato – data da tanto tempo, perché ripetersi senza fine è diventato un esercizio inconcludente; il lettore ha d’altronde la possibilità di leggere e rileggere con facilità le nostre analisi per nulla datate e le nostre proposte.  Non condividiamo questo tipo di riforma (un non convincente ibrido fra modello francese e modello tedesco) e non accettiamo li’dea di ridurre il numero complessivo dei parlamentari a pro di un possibile rafforzamento oligarchico delle strutture rappresentative, il cui male maggiore  è quello della “qualità” dei candidati e degli eletti e della diffusa disonestà,   ma oramai non è tempo di impossibili e non meno fallimentari crociate. L’importante è apportare modifiche  fondamentali all’assetto costituzionale e profonde riforme atte a ridurre il criminale impatto partitocratico in tutte le “innervature” della vita sociale. Ma Renzi deve davvero dimostrare che è questo che vuole perseguire come obiettivo principe. Per cui non ha molto tempo a disposizione per smontare pezzo per pezzo il vecchio PD e le sue storiche accolite  baronali e clientelari, annidate in tutte le più nascoste nicchie delle rendite di regime sconosciute ai più, che costituiscono il suo più irriducibile avversario, dietro le ben mimetizzate quinte. Non è cosa da poco, ed è giunto il momento in cui anche i grillini e i peregrini “fratelli d’Italia” devono dare il contributo a questa squadra di governo formata soprattutto da giovani politici che con tutto lo sporchissimo passato della ramificatissima mafia politica non hanno avuto a che vedere. – Eulà.

 

Senato: Il governo non demorde

 

 

 

 

 


PONTASSIEVE (FIRENZE) – Riforme costituzionali, l’ostruzionismo delle opposizioni non fa arrabbiare il governo, fa arrabbiare i cittadini: è quel che sostiene il presidente del Consiglio, Matteo Renzi. Intervistato dal Tg5, il premier “Pensano di fare arrabbiare me o il governo, ma io non mi arrabbio, ho l’impressione che stiano facendo arrabbiare i cittadini”. ha detto Renzi, secondo il quale

“quando vedi i senatori che dovrebbero stare in Parlamento a votare andare a fare passeggiatine dal Senato al Quirinale capisci che c’è qualcosa che non torna. Se vogliono fare 8.000 emendamenti e bloccare il Senato, questo si chiama ostruzionismo, noi ci mettiamo lì e, poco alla volta, andiamo avanti con la serenità di chi sa che non ci stanchiamo, o meglio che si stancheranno prima loro”. “Diciamolo in modo chiaro: vogliono discutere davvero nel merito di 10, 20, 30, 50 punti da cambiare? Noi si può anche discuter, ma non si può bloccare le riforme”
VARESE – Riforme costituzionali, il ministro Maria Elena Boschi non molla. Nonostante l’ostruzionismo delle opposizioni, alla festa del Pd di Varese la giovane ministra ha chiarito:
”Sono fiduciosa nella riuscita della riforma”, ma”se non dovessimo finire perché resta l’ostruzionismo delle opposizioni, andremo avanti anche oltre l’8 agosto non è un dramma, lavoreremo di più e faremo qualche giorno di ferie in meno”.
Interpellata sulla possibilità di modifiche alla riforma costituzionale al Senato, Boschi ha ribadito che
”L’impianto della riforma è ormai stato deciso, non soltanto dal lavoro del Governo ma anche dal lavoro di oltre 3 mesi in commissione, ed è stato votato in modo molto ampio da tutta la maggioranza, da Forza Italia, dalla Lega. Quindi possiamo fare delle modifiche se sono condivise in Aula ma non possiamo stravolgere il testo”.