Da Parigi alle future prospettive: per quale Europa?
by Domenico Cambareri • • Commenti disabilitati su Da Parigi alle future prospettive: per quale Europa?
14 Novembre 2015
Adriano Tilgher
Parigi: l’Europa che non esiste.
Orrore: non esprime correttamente la sensazione di impotenza.
Paura: tanta, ma di cosa? Dell’inatteso, dell’impossibile che è accaduto e che potrebbe accadere ancora e altrove.
Qualcuno parla di guerra, qualche altro di terrorismo, poi c’è chi vuole la guerra di religione, chi la vendetta, chi la rappresaglia. Nessuno che dica cose sensate, solo scontati luoghi comuni: a pensare, a ragionare non siamo abituati.
E se avvenisse a Roma? Quale sicurezza possono darci i vari improvvisati e incapaci nostrani, come Boldrini, Renzi, Alfano, Mogherini, ecc…, fautori della distruzione della nostra cultura e della nostra identità?
Ieri notte ho assistito al balletto dei vari leaders che si affrettavano a dare solidarietà, a comprendere, ognuno pronto a fare riunioni future per decidere gli interventi comuni: tutto questo costituisce la prova che l’Europa non esiste. Quando si tratta del futuro e della sicurezza dei popoli europei, ognuno per se e, se vogliamo, collaboriamo; mentre a livello economico e monetario c’è sempre qualcuno, che nessuno controlla, che decide sulla nostra testa e sulla pelle di noi comuni mortali.
Tutto questo deve finire.
Bisogna correre, affrettarsi, costruire una vera Europa politica, libera dai lacci della finanza, della moneta privata, della BCE e rigenerare il senso di appartenenza.
Piantarla con le nostre guerre civili, togliere le sanzioni ad uno stato europeo importante per la rinascita ed il rilancio di un’Europa unita, rieducare i nostri giovani al senso di appartenenza ed all’orgoglio di essere cittadini di una grande nazione che ha da sempre esportato cultura e civiltà nel mondo intero.
Mi auguro che questa orrenda strage non venga utilizzata per portare a compimento operazioni economiche a spese di altri popoli, spero si capisca che Assad in Siria sia un freno affinchè quei territori non divengano come l’Iraq, dopo Saddam e la Libia, dopo Gheddafi.
Mi auguro che gli stati Europei capiscano perché i depositi dell’ISIS siano pieni di armi, munizioni e missili targati USA, si rendano conto che non esistono terroristi buoni e terroristi cattivi e che aver addestrato i sedicenti terroristi buoni sia servito solo ad alimentare l’efficienza dei cosiddetti terroristi cattivi.
Ecco, ora sogno, ma facciamo in modo che le vittime innocenti di Parigi non siano morte invano; costruiamo veramente l’Europa.
Quell’Europa che il grande poeta e scrittore francese Drieu La Rochelle così stupendamente descriveva in una sua mirabile poesia