16 Novembre 2015
Fonte: Rita Pabis
L’ENIGMA DELL’ALFABETO ARMENO TRA VISIONE E REALTÀ
Istituto Centrale per i Beni Sonori e Audiovisivi, 28 novembre 2015 9.15 – 13.30 Via Caetani 32, Roma. Seminario gratuito info 377 2766866
Inserito nel contesto delle commemorazioni mondiali per il Centenario del Genocidio Armeno e organizzato in collaborazione con ICBSA (Istituto Centrale per i Beni Sonori e Audiovisivi) – che mette a disposizione la sala e i materiali d’archivio di musica e canti monodici armeni – il seminario è incentrato sulla lingua armena, trascritta in alfabeto tra il 405 e il 406 d.C. ad opera del monaco armeno Mesrop Mashtots.
L’alfabeto armeno, nella sua unicità e complessità, si è rivelato nel tempo uno strumento fondamentale per mantenere l’unità e l’identità del suo popolo e difenderlo dalle persecuzioni. La riforma dell’ortografia e della trascrizione fonetica, in epoca stalinista, fu rifiutata dagli armeni della diaspora, che ne criticarono alcuni aspetti e, soprattutto, i motivi politici alla base. I cambiamenti introdotti dalla riforma furono fonte di difficoltà tra gli armeni dell’Unione Sovietica e gli armeni della diaspora i quali, a causa della cortina di ferro, non avevano altri modi di comunicare con i familiari se non con lettere.
Due temi s’intrecciano in questo seminario: come dalla lettura grafologica dell’alfabeto armeno sia possibile individuare le caratteristiche culturali del suo popolo, e come gli strumenti grafologici permettano di individuare, in un armeno che vive in Italia, l’armonizzazione degli aspetti “italiani” e “armeni” della propria identità.
Si partirà dal carteggio amoroso tra Akop Efrikian e Laura Zasso, nonni di Laura Efrikian, che lo ha gentilmente messo a disposizione, e dalla lettura grafologica comparata delle scritture, in armeno e italano, di quattro ventenni – due ragazze e due ragazzi – attualmente residenti in Italia. Un capitolo sarà dedicato alle sonorità della lingua armena nel complesso ambito del canto monodico armeno. Seguiranno poi alcune considerazioni sulla necessità, da parte delle nuove generazioni della diaspora, di apprendere l’armeno scritto.
Le conclusioni saranno affidate al Prof. Furio Pesci, docente di Storia della Pedagogia all’Università La Sapienza di Roma, che evidenzierà l’efficacia del metodo Montessori nell’avviamento alla scrittura e l’adozione di questo metodo per l’apprendimento dell’armeno scritto nelle nuove generazioni.
A commiato, l’attore Sargis Galstyan e Laura Efrikian leggeranno, in armeno prima e nella traduzione italiana poi, un brano tratto da Il canto del pane del poeta Daniel Varujan: un invito e un quell’impegno alla pace, elemento fondamentale della millenaria civiltà armena.
Modera Prof. Furio Pesci, Presidente dei corsi di laurea in Scienze dell’educazione – Università La
Sapienza di Roma
Presentazione: Dr. Massimo Pistacchi, Direttore ICBSA.
Saluti: S.E. Sargis Ghazaryan, Ambasciatore della Repubblica d’Armenia in Italia.
La storia dell’alfabeto armeno: Khachik Harutyunyan, Linguista Ph.D Università Statale di Yerevan, Post- Dottorato Università di Bologna Armeno/Italiano: un dialogo inascoltato tra identità: Alfredo Ancora, psichiatra transculturale.
Alfabeti a confronto, i semi di una ricerca: Carla Poma, Presidente di Arigraf (Associazione Italiana RicercaGrafologica).
Lettura grafologica dell’alfabeto armeno: Introduzione e supervisione, Paola Urbani, Presidente di Agif(Associazione di Grafologia Italo-Francese); Relazione, Enrica Baldi, grafologa Agif ed esperta Montessori.
Il canto monodico armeno e i suoni della lingua: Narinè Jaghatspanyan, cantante lirica del onservatorio Statale Komitas di Yerevan.
Il carteggio d’amore tra Akop Efrikian e Laura Zasso: Presentazione del carteggio, Laura Efrikian; Analisi rafologica delle lettere originali, Anna Rita Guaitoli, grafologa, psicologa, direttore responsabile de “Il iardino di Adone”
Analisi grafologica delle scritture in armeno e italiano di quattro giovani armeni residenti in Italia: Enrica aldi, grafologa Agif e Paola Bianchi, grafologa Arigraf.
L’importanza della lingua madre scritta per preservare l’identità culturale: Prof. Marinella Canale, neropsichiatra infantile e per l’età evolutiva, grafologa, e Seta Martayan, insegnante di Armeno.
L’avviamento alla scrittura nell’Educazione Cosmica di Maria Montessori: Furio Pesci, Presidente dei corsi di aurea in Scienze dell’educazione – La Sapienza Università di Roma.
Commiato: “Antasdan” del poeta Daniel Varujan, lettura in armeno di Sargis Galstyan, lettura in italiano di a Efrikian.
Il seminario gratuito gode di 3 crediti formativi AGI. Inviare le prenotazioni a: info@tenera-mente-onlus.org
Verrà rilasciato un attestato di presenza a chi ne faccia richiesta. Per info: 338 856 0762.
http://assoarmeni-romalazio.blogspot.it/2015/10/seminario-sulla-lettura-grafologica.html.