03 Maggio 2016
Fonte: Avaaz
Sono anni che i Masai in Kenya e in Tanzania combattono per sopravvivere e difendere il loro territorio. Purtroppo oggi rischiano di perdere la loro battaglia: assediati dai bracconieri, dai multimiliardari che vogliono comprare le loro terre per organizzarci safari e da politici locali corrotti. Ma alcuni Masai in Kenya hanno reagito con un’idea che può essere rivoluzionaria: stanno unendo le loro terre per creare un nuovo tipo di riserva naturale, autogestita. Una soluzione che potrà permettere non solo di salvare le loro case e le tradizioni dei loro antenati, ma anche di creare un corridoio naturale per permettere il passaggio di gnu, elefanti e leoni. Potrebbe diventare un simbolo mondiale di come si può salvare un patrimonio naturale. Perché in genere ci vogliono anni per convincere un governo a creare un’area protetta per difendere un ecosistema in pericolo, e troppo spesso queste aree finiscono abbandonate a sé stesse. Ma stavolta, potremmo aiutare i Masai a creare e a gestire in autonomia loro riserva! C’è una schiera di miliardari stranieri pronti a comprare queste terre, e i Masai hanno bisogno urgente di fondi per creare al più presto questa riserva, abbattere le recinzioni e formare e assumere giovani guardie forestali. È per questo che ci hanno chiesto un aiuto urgente. Dona ora per aiutare subito i Masai e lanciare campagne a sostegno della loro e di altre comunità indigene a rischio in tutto il mondo:SÌ, DONO €2 SÌ, DONO €4 SÌ, DONO €8 SÌ, DONO €16 SÌ, DONO €32 Per donare un importo diverso, clicca qui.I Masai lottano da sempre per difendere le loro terre dall’industria del turismo di massa e dalle amministrazioni locali, che espropriano, vendono e “riqualificano” i territori in cui i Masai vivono da generazioni. Il turismo porta ovviamente molti soldi in Kenya, ma i Masai (che sono i legittimi proprietari di queste terre!) non ne vedono neanche l’ombra. Ma tutto questo può cambiare. Gli esperti sanno che la soluzione ideale per proteggere un territorio è affidarne la gestione alle comunità locali, permettendogli di beneficiare direttamente della difesa del patrimonio naturale e di un turismo responsabile. Questo corridoio naturale è fondamentale per la sopravvivenza di animali unici al mondo, che ogni anno migrano dalla pianura del Serengeti alla riserva del Masai Mara. La comunità Masai ha già promesso di destinare 4mila acri di terra alla creazione del corridoio. Se tutti noi doniamo ora, potremo sostenere per un anno questo rivoluzionario progetto dei Masai, spingere le organizzazioni internazionali a fare altrettanto e lanciare campagne per difendere i territori delle comunità indigene in tutto il mondo. Nelson Ole Reiyia, il capotribù responsabile del progetto, ha dichiarato: “Con il sostegno di Avaaz, il sogno dei Masai di salvare tutti insieme la nostra terra potrebbe diventare realtà. Sentire di avere il sostegno di persone da tutto il mondo per realizzarlo è un’emozione incredibile”. Dona ora:SÌ, DONO €2 SÌ, DONO €4 SÌ, DONO €8 SÌ, DONO €16 SÌ, DONO €32 Per donare un importo diverso, clicca qui.La nostra comunità collabora da anni con i Masai, e ne siamo orgogliosi. Tutti insieme siamo riusciti a fermare la il governo della Tanzania, quando ha cercato di mandarli via dalla loro stessa terra per permettere ai cacciatori di sparare agli animali dagli elicotteri. Con il sostegno di 2 milioni di avaaziani siamo riusciti a convincere il presidente della Tanzania a impegnarsi per fermare le espropriazioni. Oggi possiamo aiutare un’altra comunità Masai a realizzare il suo sogno. Con speranza e determinazione, Alice, Allison, Joseph, Antonia, Spyro, Dalia, Ricken, Emily, Nic, Rosa e tutto il team di Avaaz P.S. Una volta, gli elefanti venivano a partorire proprio in questo corridoio di terra. Possiamo farli tornare! Dopo soli 3 mesi di lavoro da parte di questa comunità, leoni, zebre, giraffe ed elefanti stanno già tornando a centinaia, perfino a partorire. Fonti: Un “Nobel” al Masai che salvò le terre tribali (Diritti Globali)http://www.dirittiglobali.it/2016/04/un-nobel-al-masai-salvo-le-terre-tribali/ Addio Serengeti, l’Africa potrebbe perderlo in pochi decenni (Oggiscienza) https://oggiscienza.it/2015/05/27/serengeti-africa-iucn-wwf-conservazione-europa/ Premio Goldman 2016, tutti i volti del Nobel verde (National Geographic) http://www.nationalgeographic.it/ambiente/2016/04/21/foto/premio_goldman_2016_chi_sono_i_vincitori-3061917/6/ Difendiamo i Masai (Avaaz) https://secure.avaaz.org/it/stand_with_the_maasai_loc/qualche anno fa decine di mercenari entrarono in un parco nazionale in Camerun e per due mesi massacrarono indisturbati 600 elefanti, facendoli a pezzi per le zanne. In tutta l’Africa centrale i bracconieri hanno ormai sterminato la metà degli ultimi elefanti rimasti. E nessuno è stato in grado di fermarli. Fino ad ora! Un gruppo di investigatori privati si è infiltrato tra i bracconieri in otto Stati africani e ha portato all’arresto di 1200 trafficanti! Un lavoro incredibile riconosciuto da tutti gli esperti, ma hanno pochissimi fondi per andare avanti perché i grandi finanziatori non osano opporsi frontalmente al crimine organizzato del bracconaggio. E allora può essere questa comunità a dargli il sostegno economico necessario a coprire tutta l’Africa in pochissimo tempo. Uccidono quattro elefanti ogni ora: è una lotta contro il tempo prima che questi giganti della savana scompaiano. Ma se ognuno di noi fa una piccola donazione ora, questo incredibile team può espandersi in altri Paesi, arrestare altri boss e ufficiali corrotti, e la nostra comunità potrà contribuire a lottare contro questo massacro. Nient’altro sta funzionando con questi risultati! Dona ora:SÌ, DONO 2€ SÌ, DONO 4€ SÌ, DONO 8€ SÌ, DONO 16€ SÌ, DONO 32€ Per donare un’altra cifra, clicca qui.Questo massacro sta avvenendo in tutta l’Africa: braccano per giorni elefanti, leopardi, scimmie, ogni tipo di animale basta che abbia zanne o pelle con quotazioni alle stelle sul mercato nero. Poi li costringono a fuggire in campo aperto dove vengono uccisi direttamente da elicotteri da guerra. Le mafie di tutto il mondo ci guadagnano 19 miliardi di dollari all’anno, al solo costo di corrompere qualche funzionario per guardare dall’altra parte. Ora però le cose possono cambiare grazie a questo gruppo di eco-attivisti, la rete EAGLE, che sta colpendo le organizzazioni criminali a ogni livello, infiltrandosi nelle bande, collaborando con la polizia e assicurandosi che non solo i bracconieri ma anche i mandanti finiscano in prigione. Hanno ottenuto successi a cui nessuno era arrivato prima, e sono riconosciuti dall’Interpol e dalle principali organizzazioni che lottano contro il bracconaggio. Ma il loro budget è limitatissimo e agiscono soprattutto grazie al loro enorme amore per questi animali. Con una donazione anche piccola da ognuno di noi potremo:
Non tutti possiamo rischiare la nostra vita per salvare quella delle specie che l’avidità umana sta distruggendo. Ma possiamo sostenere questi guerrieri che difendono la natura, e che ogni giorno rischiano tutto. Diamogli il sostegno della nostra comunità, clicca per donare subito:SÌ, DONO 2€ SÌ, DONO 4€ SÌ, DONO 8€ SÌ, DONO 16€ SÌ, DONO 32€ Per donare un’altra cifra, clicca qui.Dai cittadini reporter in Siria ai volontari contro l’Ebola, la nostra comunità ha sempre aiutato chi con coraggio si batte in prima linea per fare un lavoro cruciale ma pericolosissimo. Sosteniamo le idee che possono avere l’impatto maggiore, soprattutto quando nessun altro è disposto a farlo. Aiutiamo ora questi eroi a restituire alla savana e alla foresta africana la vita di cui erano e dovrebbero essere piene. Con speranza e determinazione, Alice, Alex, Iain, Patricia, Spyro, Joseph, Nataliya, Emily, Ricken e tutto il team di AvaazMaggiori informazioni Bracconaggio inarrestabile, uccisi 30mila elefanti l’anno (Repubblica) http://www.repubblica.it/ambiente/2016/01/10/news/bracconaggio_inarrestabile_uccisi_30mila_elefanti_l_anno-130953770/ Il massacro degli elefanti in Camerun (Il Post) http://www.ilpost.it/2012/03/16/il-massacro-degli-elefanti-in-camerun/ Africa, la strage infinita degli elefanti: «Tra 10 anni non ce ne saranno più» (Il Messaggero) http://www.ilmessaggero.it/primopiano/esteri/elefanti_strage_morti_africa_zanne_avorio-294666.html Elefanti: sequestro di derivati e gioielli in Senegal (GreenStyle) http://www.greenstyle.it/elefanti-sequestro-derivati-gioielli-senegal-155702.html Gruppo conservazionista africano con una missione inusuale: far rispettare le leggi (New York Times – IN INGLESE) http://www.nytimes.com/2015/10/13/science/african-conservation-group-with-unusual-mission-enforcement.html Il sito di EAGLE – Eco Activists for Governance and Law Enforcement (IN INGLESE) http://www.eagle-enforcement.org/ |