05 Gennaio 2017
Domenico Cambareri
Un dicembre 2016 davvero particolare. Dall’India agli strani casi del Canada per il Casa Airbus e dell’Italia per l’Atr700
Le vicende relative all’acquisizione di mezzi da parte dei governi non finiscono e non finiranno ma di stupire.
C27J Leonardo (ex Finmeccanica) in dotazione agli USA (US Coast Guard), escluso nella finale canadese
In queste ultime settimane, abbiano appreso che in Italia la Cassazione ha bocciato i processi celebrati finora sullo scandalo Finmeccanica – India, relativo all’acquisto da parte dell’Aeronautica Indiana di 12 elicotteri medio-pesanti A101 Merlin della AgustaWestland ( il miglior velivolo della categoria) per presunte tangenti. Pochi giorni dopo, a New Delhi è stato scarcerato l’ex capo di S.M. dell’IAF. In Italia, in primo grado erano stato condannati alcuni esponenti del vertice Finmeccanica, rimessi in libertà con la sentenza di secondo grado.
CH149 Cormorant per Sar e operazioni speciali dell’aeronautica canadese, così rinominato in Canada. Esso è il trimotore AgustaWstland ( Finmeccanica, oggi Leonardo) A101Merlin, lo stesso velivolo alla base del grave scandalo italo-indiano per paventate corruzione, che così tanta danno ha provocato all’industria italiana, anche a causa delle speculazioni della scellerata stampa scandalistica della sinistra nostrana, campionessa di autolesionismo. E’ il miglior velivolo al mondo della categoria e adottato ovunque per ricerca e soccorso, sicurezza interna, difesa, compiti civili e industriali. Scelto dalla Casa Bianca come elicottero presidenziale durante sotto il guerrafondaio Bush jr., Berlusconi menò vanto senza fine per questa operazione. Obama, con un semplice tratto di penna, cancellò in modo fortemente vessatorio, l’ordine avvenuto dopo una lunga e agguerrita gara. La stessa sorte toccò al C27J, di cui furono acquistati un terzo dei velivoli programmati.
Questo scandalo è costato tantissimo sia all’India che all’Italia e ha incrinato la loro amicizia e l’affidabilità internazionale sia dei governi e della classe politica sia dei tribunali e dei magistrati dell’India. Esso sta alla base dello strascico relativo all’arbitrario arresto dei due marò italiani (arresto privo di capo di accusa specifico e ancor prima di rispetto delle norme internazionali), da pochi mesi rimessi in libertà condizionata per decisione della corte internazionale del mare, recepita dalla suprema corte indiana.
In tutta questa serie interminabile di ricatti intrighi e patteggiamenti, l’Italia rimane un punto di riferimento qualificato per le forze armate indiane, assieme agli alti maggiori fornitori di know how assieme a russi, americani, ex colonialisti inglesi, francesi e israeliani. Infatti, Fincantieri ha parte rilevante nella progettazione della nuova portaerei indiana (ha inoltre costruito due navi cisterna per la flotta indiana e una nave oceanografica per il NIOT), in avanzata fase di costruzione e la stessa Finmeccanica (oramai denominata Leonardo) ha firmato un contratto con la marina indiana per la fornitura di alta tecnologia relativamente alla produzione su licenza del cannone 127/64 LW Vulcano Oto Melara.
Il cannone d 127/64 L.W. Vulcan della OtoMelara per impiego polivalente (Finmeccanica, oggi Leonardo), in grado di sparare proiettili autopropulsi e guidati (in pratica, piccoli missili) a 60 miglia nautiche
E’ da dire che l’inglese BAE (produttrice del cannone concorrente, che si colloca assieme a quello italiano al vertice mondiale) prescelta in prima battuta, ebbe a rifiutare di firmare il contratto ritenendolo un capestro per le pesantissime e proibitive clausole. Non è pertanto privo di senso valutare l’ipotesi che l’industria italiana abbia sottoscritto il contratto al fine di appianare i contrasti politici ancora in essere tra Roma e New Delhi per le incresciose vicende ancora sul tappeto, quanto avvalorare la possibilità che il governo indiano abbia voluto tenere aperta la porta con le industrie italiane per continuare a realizzare le più ampie diversificazioni nell’ acquisizioni dei migliori mezzi e materiali militari e del relativo k.h.
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Il caso del Canada riguarda la decisione governativa di acquisire 19 aerei da ricerca e soccorso. L’areo che sembra essere stato definitivamente prescelto è il Casa C-295W nella versione Search and Rescue costruito in uno stabilimento spagnolo dalla ditta franco-germanica-ispanica.
Se si tiene presente che il Canada, assieme alla Russia, è il Paese più esteso del mondo, è quasi per nulla popolato, ha poche basi aeree in rapporto alla sua dimensione geografica e alle estreme peculiarità geoclimatiche, comprese estese aree ghiacciate di tre oceani e che perciò fra le caratteristiche fondamentali insopprimibili che il vettore aereo prescelto a pro del raggiungimento di così difficili obiettivi dovesse avere il poter operare da piste semi preparate, il maggior raggio d’azione e le possibilità di carico utile e delle dimensioni stesse di imbarco nella carlinga per palletts e materiali di maggiori dimensioni, risulta incomprensibile come abbia rifiutato l’offerta di 15 velivoli C27J della Leonardo adducendo la motivazione che rispetto all’aereo prescelto il costo dell’operatività di quello italiano addoppia e che vi sarà una standardizzazione della produzione industriale in riferimento ai propulsori PW127G . Fattori indubbiamente veri, ma in termini di corretta scelta operativa assolutamente non in grado di ribaltare la priorità dei criteri di scelta.