28 Aprile 2017
Fonti: Ansa, Cinecittà News, PressReader, La Stampa, Corriere della Sera, Il Messaggero
28 aprile. Anniversario della nascita di Cinecittà.
27 aprile. Assassinio di Mussolini da parte di una banda comunista a Dongo.
La cinematografia e gli storici non hanno mai fatto luce sulla realtà dell’eccidio. Le veline del PCI filosovietico e dei servizi inglesi non hanno mai cessato di avere valore?
2017 28 aprile
Giuseppe Basso: in arrivo a Cinecittà le grandi produzioni
Giuseppe Basso, direttore generale dal 2011 di Cinecittà Studios, parlando all’ANSA si sofferma su iniziative in cantiere e obiettivi ancora da raggiungere. Non mancheranno a Cinecittà, nei…
2017 26 aprile
CINECITTÀ 80
Fermo Posta Cinecittà
Il 28 aprile 2017 gli studi cinematografici di Cinecittà compiono 80 anni, un anniversario importante che coincide con il 6° anniversario di Cinecittà si Mostra, l’iniziativa culturale che dal 2011 valorizza il patrimonio storico e architettonico della famosa Fabbrica dei Sogni…
Il 28 aprile 1937 segna una data fondamentale per la Storia del cinema italiano ed internazionale. La nascita di Cinecittà che, unico caso al mondo fuori dagli USA, i tecnici del regime fascista modellarono su Hollywood, perfino dal punto di vista contrattuale, sta a…
CINECITTÀ 80
Vanni Gandolfo: “Luigi Freddi, un fascista hollywoodiano”
Cinecittà è famosa in tutto il mondo, ma nessuno ricorda più il nome di chi l’ha inventata. Alla Festa di Roma passa un documentario di Vanni Gandolfo,L’arma più forte – L’uomo che…..
Cinecittà compie 80 anni e guarda al futuro, da Speilberg a Sorrentino
Il 28 aprile Cinecittà compie 80 anni: un compleanno importante «sul percorso di nuova
giovinezza per gli studi. Il nostro interesse è celebrare il passato puntando molto sul futuro». Lo spiega Giuseppe Basso, direttore generale dal 2011 di Cinecittà Studios, che si sofferma su iniziative in cantiere e obiettivi ancora da
raggiungere. La svolta maggiore, dovrebbe arrivare a breve, stando alle ultime notizie, con il ritorno di Cinecittà sotto il controllo pubblico. Quali potrebbero essere i tempi? «Dipende dagli accordi che faranno gli azionisti attuali di maggioranza, ma se si andasse avanti, il progetto penso possa realizzarsi rapidamente. Tra tutte le parti c’è convergenza sulla volontà di far continuare sempre meglio l’attività degli studi».
Come festeggiate questi 80 anni? «Con iniziative per tutto l’anno. Il 28 aprile avremo la distribuzione ai visitatori di
cartoline realizzate con Istituto Luce e Poste Italiane su cui ci sarà un annullo creato apposta. In autunno apriremo una grande mostra congiunta con l’ANSA, che vorremmo tenere fino a primavera. Sarà …..
PressReader – Il Messaggero: 2017-04-28 – Cinecittà ha 80 anni: porte … https://www.pressreader.com/italy/il-messaggero/20170428/28296962996068 Cinecittà ha 80 anni: porte aperte tra i set. Ai visitatori verranno distribuite cartoline con foto Istituto Luce ed un annullo speciale. Il Messaggero …
Cinecittà compie 80 anni
Il taglio del nastro il 28 aprile 1937: storia della fabbrica dei sogni
ANSA
Una foto della locandina promozionale del film ’La dolce vita’ tratta dall’Archivio dell’Istituto Luce Cinecittà
La fabbrica dei sogni compie 80 anni. Era il 28 aprile del 1937 quando Benito Mussolini e l’allora direttore dell’Istituto Luce, Giacomo Paolucci di Calboli, vararono gli stabilimenti cinematografici di Cinecittà. Una parola che è simonimo di fascino del grande schermo, non meno di Hollywood, una storia che viene da lontano e ha le sue radici nella gloriosa vicenda della casa di produzione Cines e nella passione di Luigi Freddi, direttore generale della cinematografia fascista dal 1934.
La storia di Cinecittà e della macchina del consenso fascista sono strettamente legate: Freddi aveva cominciato a coltivare l’idea degli Studios nazionali nel periodo in cui il regime fascista aveva già imparato a sfruttare la qualità tecnica di operatori e montatori nella propaganda di regime dei cinegiornali Luce. Forte di una tradizione nel campo del cinema narrativo (quella italiana era stata la prima e più fiorente industria audiovisiva mondiale fin dall’inizio del secolo), il fascismo non chiede a registi e sceneggiatori la magniloquente celebrazione del regime scelta dal cinema tedesco; vuole intrattenere, divertire, suscitare emozioni e semmai orgoglio nazionale. Un viaggio oltre oceano convinse Freddi che in questo modo l’impresa privata dei produttori italiani poteva beneficiare di un sostegno pubblico in grado di incanalare popolarità e modelli affini alla cultura fascista.
Fu così che la società «Cinecittà» vide la luce due anni prima degli Studi sulla via Tuscolana, già nel 1935, per rivitalizzare gli stabilimenti della gloriosa Cines che al cinema aveva dato il primo film nazionale con Filoteo Albertini, il primo kolossal («Quo Vadis?», 1913), il primo film sonoro («La canzone dell’amore», 1930) e un’intensa produzione documentaristica in linea col fascismo e la collaborazione dei migliori registi dell’epoca. Gli stabilimenti della Cines bruciarono però nel 1935 (probabilmente per un atto doloso) e la Direzione Generale per la Cinematografia di Freddi decise di intervenire impegnando capitali pubblici a fianco dei privati per una nuova e ben più moderna «cittadella del cinema» proprio di fronte all’appena nato Centro Sperimentale di Cinematografia.
ANSA
Fu una corsa contro il tempo ma tra la posa della prima pietra (il 30 gennaio 1936 sul progetto dell’architetto Gino Peressutti) e l’inaugurazione solenne passarono appena 15 mesi. Tre anni dopo Cinecittà era interamente pubblica e divenne la fucina dei talenti e una inimitabile scuola di arti e mestieri nell’arte più moderna del secolo. Le storie degli Studi riempiono interi volumi: dalla stagione dei «telefoni bianchi» che allena squadre formidabili di professionisti e tiene a battesimo anche i migliori talenti del futuro neorealismo ….
La rinascita post bellica si deve prima di tutto ai capitali americani immessi in Italia con l’apporto del Piano Marshall, ma anche alla rinomata eccellenza di carpentieri, scenografi, costumisti, tecnici che l’Italia è in grado di offrire ai «liberatori»: si realizza così, paradossalmente, il sogno di Luigi Freddi, fin dal «Principe delle volpi» con Orson Welles prodotto in Italia dalla 20th Century Fox nel 1948. Ma le grandi produzioni targate Cinecittà come il nuovo «Quo Vadis?» con Robert Taylor (1951), «Ben Hur» con Charlton Heston (1959), «Cleopatra» con Liz Taylor (1963) ebbero soprattutto il pregio di risvegliare un cinema di genere tutto italiano, realizzato in economia e traboccante di idee ….
È la Cinecittà a cui rende omaggio Fellini soprattutto in «Roma», ma che Ettore Scola rievoca in «C’eravamo tanto amati», fino a un lento declino che diventa vera crisi nel cuore degli anni ’80, una stagione mestamente ricordata da Fellini in «Ginger e Fred»….
Cinecittà compie 80 anni – La Stampa www.lastampa.it/2017/04/28/spettacoli/cinema/cinecitt-compie-anni…/pagina.html Copia cache Il taglio del nastro il 28 aprile 1937: storia della fabbrica dei sogni. …
Corriere.it
La fabbrica dei sogni all’italiana
Cinecittà compie 80 anni
Il 28 aprile del 1937 nascevano a Roma gli studi di Cinecittà, la risposta italiana alla mecca hollywoodiana, cornice di grandi capolavori del cinema di oggi e di ieri: più di 3 mila pellicole girate e 47 Oscar conquistati
di Leda Balzarotti e Barbara Miccolupi
Il 28 aprile del 1937 nascevano a Roma gli studi di Cinecittà, la risposta italiana alla mecca hollywoodiana, cornice di grandi capolavori del cinema di oggi e di ieri. Ora, dopo 80 anni di storia, tra momenti di gloria e decadenza, più di 3000 pellicole girate nei suoi stabilimenti (nella foto sopra al titolo, comparse in fila per «Ben Hur» nel 1958) e ben 47 Oscar di cui fregiarsi, tra passaggi societari e l’attenzione altalenante delle istituzioni, incendi che a più riprese hanno fatto perdere il prezioso patrimonio storico, ci si prepara a celebrare il compleanno di Cinecittà con una serie di iniziative, proiezioni di successi intramontabili del nostro cinema come I vitelloni, La dolce vita, Mamma Roma, 8 e 1/2, per chiudere con un omaggio all’Italia spensierata del boom con l’Albertone nazionale nell’irresistibile Il vigile. Ecco la storia della «Hollywood sul Tevere» riletta attraverso le pagine dell’Archivio del Corriere della Sera.
Produzioni a stelle e strisce
Con l’arrivo delle produzioni a stelle e strisce, attratte dai costi inferiori rispetto agli stabilimenti hollywoodiani, la città di Roma diventerà una delle capitali mondiali dello spettacolo, e le vie del centro saranno lo scenario di quella «dolce vita» descritta mirabilmente da Federico Fellini poco dopo, mentre il mito del grande schermo attrarrà verso di sé schiere sempre più numerose di aspiranti attrici e attori. «I film nascono da sé nella campagna romana» «I film vengono al mondo sulla Circonvallazione; o al di là. Dalla Farnesina al Quadraro, dal Testaccio all’Appia, un anello di celluloide stringe, con delicatezza, i colli di Roma. […] Fuori mura l’estate infuria, la campagna è addormentata, i pini non hanno voglia di sventagliare, le acque del Tevere riposano immote. Ma i progetti fanno ressa accanto ai teatri di posa, premono, violano gli ingressi, non visti dai custodi assopiti; nessuno s’accorge che essi invadono i capannoni e, per spontanea germinazione, diventano film». (nella foto LaPresse/archivio Cioni-Spinelli, i protagonisti de «La Dolce Vita» posano per i fotografi con il regista Federico Fellini davanti al Café Paris ricostruito a Cinecittà, 1959) …..
La fabbrica dei sogni all’italiana Cinecittà compie … – Corriere della Serawww.corriere.it/…/2017/…/fabbrica-sogni-all-italiana-cinecitta-compie-80-anni-e42c4… Copia cache Il 28 aprile del 1937 nascevano a Roma gli studi di Cinecittà, la risposta italiana alla mecca hollywoodiana … L’anniversario …. Nel solo anno della fondazione, a Cinecittà verranno prodotti 19 film, ma già alla fine del ’38, alla …. 25 aprile 2017 …