06 Ottobre 2017
riproposto il 15 Ottobre 2017
Fonti: edizioni e/o, Libreriauniversitaria, IBS, ArabPress
Nuovo “Premio Capo Circeo”
L’Italiano
Il libro
Vincitore nel 2015 dell’International Prize for Arabic Fiction, il più importante premio letterario nel mondo arabo, L’Italiano racconta una storia emblematica del naufragio delle Primavere arabe. In un’epoca di grandi tensioni e cambiamenti politici e sociali, nella Tunisia a cavallo tra gli anni Ottanta e Novanta, la storia di un amore e di un sogno rivoluzionario destinati a soccombere nello scontro con la dura realtà di un Paese in cui la repressione, il malcostume e il degrado generale stritolano le ambizioni e i sogni dell’individuo.
Al funerale di suo padre, con grande costernazione di tutti i presenti, Abdel Nasser picchia l’imam che sta celebrando il rito funebre. Nell’intento di farci scoprire i motivi della misteriosa aggressione, il narratore, amico d’infanzia del protagonista, cresciuto con lui nello stesso quartiere, ripercorre la storia di Abdel Nasser, spirito libero e ribelle fin dalla prima adolescenza, leader del movimento studentesco, poi giornalista affermato.
In Tunisia quelli sono anni cruciali, di grandi tensioni e cambiamenti alle porte: la crescita dell’islamismo da un lato, la forte repressione da parte del governo dall’altro. Su questo sfondo carico di fermenti rivoluzionari, lotte contro gli islamisti e manifestazioni contro il potere statale si staglia la tormentata storia d’amore tra Abdel Nasser e Zeina, brillante e bellissima studentessa di filosofia, che sogna una carriera in ambito accademico.
I sogni di Zeina e di Abdel Nasser finiranno purtroppo per naufragare sotto gli ingranaggi spietati di una società corrotta e maschilista, in cui i valori sono solo di facciata, finendo per stritolare l’individualità, le speranze e le aspirazioni dei singoli. La trasformazione di Abdel Nasser da giovane idealista di belle speranze a giornalista di successo ma disilluso e stanco è narrata magistralmente in un flusso di storie, digressioni e flashback in cui la tensione narrativa è sempre alta.
L’autore
Shukri al-Mabkhout
Accademico, editorialista, traduttore e critico letterario, Shukri al-Mabkhout è nato a Tunisi nel 1962 ed è attualmente rettore dell’Università di Manouba. È autore di diversi saggi, e di due romanzi: L’Italiano, che nel 2015 gli è valso il più importante premio letterario per la narrativa araba, l’International Prize for Arabic Fiction, oltre al più prestigioso premio letterario tunisino, il Comar d’Or, e Baghanda, ispirato alla storia vera di un noto calciatore tunisino.
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Novità editoriale: “L’Italiano” di Shukri Al-Mabkhout
Il romanzo vincitore dell’International Prize for Arabic Fiction 2015, finalmente tradotto in italiano da Barbara Teresi grazie alle Edizioni E/O.
È una bella sorpresa poter trovare da oggi in libreria “L’Italiano” di Shukri El-Mabkhout, il romanzo vincitore dell’International Prize for Arabic Fiction 2015, finalmente tradotto in italiano da Barbara Teresi grazie alle Edizioni E/O.
Ettalyeni, l’italiano, è l’appellativo dato ad Abdel, il protagonista del romanzo di cui ripercorriamo la vita, attraversando con essa gli eventi e le vicissitudini che condurranno la Tunisia verso quella che conosciamo come “rivoluzione dei gelsomini”. Percorriamo gli anni ’80 e ’90 del secolo scorso, la destituzione del Presidente Habib Bourguiba per mano del generale Ben Ali che dal 1987 guiderà il paese fino, appunto, alla Primavera araba del 2011. Il libro descrive un’élite già divisa negli anni ’70 a sostegno di diversi progetti sociali, opposti. Sono anni di fermento sociale e politico, dell’ascesa dell’islamismo da una parte e delle aspirazioni liberali dall’altra, di quella tensione prima invisibile per la repressione del governo Ben Ali, poi esplosiva.
Per introdurci in questo mondo di contraddizioni, ribellione e violenza più o meno esplicita, Al-Mabkhout dà vita ad Abdel Nasser, l’italiano, che durante il funerale del padre Hajj Mahmud, aggredisce l’imam sotto lo stupore degli astanti. Già dalle prime righe ci si chiede cosa sia successo ad Abdel, al Paese: “Che fine avevano fatto la signorilità di hajj Mahmud, l’eleganza della sua jubba e del suo fez (…) se paragonate all’aria trasandata di suo figlio Abdel Nasser in jeans e giacca da operaio, con i capelli in disordine e la barba incolta?“.
Ce lo spiegherà Al-Mabkhout tra le pagine di questo travolgente romanzo.
Shukri Al-Mabkhout è rettore dell’Università Al Manouba, editorialista, critico letterario e traduttore. Dopo Ettalyeni (2015), ha pubblicato un altro libro, Baghanda (2016), ispirato alla vita di un calciatore tunisino (non ancora tradotto in Italia
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