23 Maggio 2018
Fonte: Leonardo
Nota di Domenico Cambareri
Nel settore dei velivoli da ricognizione e attacchi “puntuali” non pilotati e gestiti da remoto, gli europei, italiani compresi, stanno giungendo buoni ultimi rispetto all’avanzamento di r&s degli Stati Uniti. Il gigantesco gap tecnologico potrà cominciare ad essere in lentamente colmato con e prime iniziative europee. Una franco-britannica. Una italiana, che, però, a causa dei “gravosi” oneri d’investimento con una Difesa che sperpera da tre decenni mezzi e risorse in interminabili e onerosissime missioni di “pace” per “obblighi internazionali” assunti dai governi e dai parlamenti italiani, è di fatto diventata un’impresa della ricerca italiana ma di un’industria diventata emiratiana, ovvero degli Emirati Arabi Uniti. Un’ultima, di concerto europeo, con la partecipazione di Francia, Germania, Italia e Spagna. Di esse abbiamo dato notizie nel corso del tempo, pubblicando le note informative delle aziende produttrici o di riviste e agenzie stampa e nostre note politiche. La più recente riguarda il MALE RPAS quadrinazionale, il 27 aprile.
Il P1HH HammerHead è l’originale estrapolazione del velivolo già in sé originale della Piaggio, sia executive civile sia aereo per impieghi militari dedicati. Esso è già stata ordinato in alcuni esemplari dalla forza aerea emiratiana e dall’ Aeronautica italiana. Particolarità di questo velivolo non pilotato è che potrà anche essere pilotato da bordo, salvo errore di comprensione della documentazione acquisita..
Anche se pare sovrapporsi al MALE franco-italo-ispanico-germanico, il velivolo della Piaggio ha ottime possibilità di inserirsi nel mercato mondiale in un settore così sprovvisto di offerte concorrenziali e egemonizzato in maniera esclusiva dagli USA, quello appunto di aerei non pilotati operanti nelle medie e medio-alte altitudini. Inoltre, consente all’Italia, una volta tanto, di accumulare qualità e quantità di ricerche e di esperienze in un settore di punta nell’ambito delle alte tecnologie il cui impiego militare ha e avrà come sempre ricadute nel campo civile. Settore che offre notevoli possibilità di crescita produttiva e di posti di lavoro qualificato.
Esso consente all’Italia di presentarsi come potenza industriale in grado di investire in r&s di significativa importanza e di non rimanere, lo ripetiamo, sotto scacco e ricatto del caro amico e alleato USA ulteriormente in un così delicato settore della ricognizione e dell’acquisizione diretta di informazioni. Tutto ciò dipenderà, ovviamente, da una minore miopia e da un minore disfattismo da parte dei governi e dei parlamentari italiani. – Domenico Cambareri
Primato europeo per Leonardo: testata con successo la guida satellitare di un drone di classe MALE
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Una innovativa soluzione proprietaria sviluppata da Leonardo e il drone P.1HH HammerHead di Piaggio Aerospace al centro della sperimentazione della capacità di guida satellitare di piattaforme unmanned fuori dalla copertura radio terrestre
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La stazione di terra del drone ha utilizzato le risorse del satellite Athena-Fidus, gestito dal Centro Spaziale del Fucino di Telespazio, sia per comunicare al P.1HH le informazioni necessarie all’impiego del velivolo e dei suoi sensori e sistemi di bordo, sia per trasmettere a terra i dati acquisiti in volo
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Leonardo è un key player nello sviluppo di capacità, prodotti e servizi basati su droni e partecipa alle principali iniziative nazionali e internazionali volte alla standardizzazione e regolamentazione del settore
Completata con successo la prima campagna di volo condotta per sperimentare il controllo satellitare di un drone europeo di classe MALE (Medium Altitude Long Endurance), ovvero progettato per missioni di lunga durata a medie altitudini. Ad annunciarlo è Leonardo che, in team con Telespazio (Leonardo 67%, Thales 33%) e Piaggio Aerospace, ha condotto l’attività utilizzando un velivolo a pilotaggio remoto P.1HH HammerHead come test bed per lo sviluppo, integrazione e verifica di capacità che abilitino i droni a volare in sicurezza in spazi aerei non segregati fuori dalla copertura radio terrestre (modalità BRLOS – Beyond Radio Line Of Sight).
La sperimentazione, realizzata presso lo scalo di Trapani Birgi per verificare sul campo l’efficacia della tecnologia satellitare in diversi ambiti applicativi dual-use, si inserisce nel percorso tracciato dal progetto europeo di ricerca DeSIRE II, guidato da Telespazio e promosso congiuntamente da Agenzia Spaziale Europea (ESA) e Agenzia Europea della Difesa (EDA) per supportare i processi di standardizzazione e regolazione nel settore dei droni.
Grazie a una rete di comunicazione bidirezionale sviluppata dalla società controllata da Leonardo, leader nei servizi spaziali, è stato possibile sia comunicare al P.1HH le informazioni necessarie all’impiego del velivolo e dei suoi sensori e sistemi di bordo, sia trasmettere dal drone a terra i dati acquisiti in volo. Per il controllo del velivolo e la trasmissione dei dati del payload, la stazione di terra del P.1HH ha utilizzato le risorse del satellite Athena-Fidus, gestito dal Centro Spaziale del Fucino di Telespazio.
Il successo della sperimentazione conferma il posizionamento di Leonardo come key player nello sviluppo di capacità integrate, prodotti e servizi basati su droni grazie alle sue capacità di garantire i voli di sistemi unmanned anche in modalità BRLOS e rappresenta un passo avanti verso il futuro impiego di velivoli pilotati a distanza in supporto a missioni di pubblica utilità come monitoraggio ambientale, sorveglianza, gestione delle emergenze.