Roma Capitale. Servizi e qualità della vita. I risultati dell’autorità di controllo
03 Ottobre 2018
Fonte: Agenzia per il controllo dei servizi pubblici di Roma Capitale
Nota introduttiva di Edoardo Franza
L’Agenzia per il controllo e la qualità dei servizi pubblici locali di Roma Capitale, istituita nel 2002 dal Consiglio Comunale di Roma allo scopo di contribuire al miglioramento dell’efficienza e della qualità dei servizi pubblici locali, annualmente pubblica “L’indagine sulla qualità della vita e dei servizi pubblici locali”. Attraverso di essa mostra una panoramica dettagliata sul gradimento dei cittadini, fornendo un ritratto della percezione dei romani sui servizi pubblici offerti dall’Amministrazione Capitolina.
L’Agenzia opera in piena autonomia e, con indipendenza di giudizio e valutazione, espleta la propria attività di istituto su tutti i servizi pubblici locali di Roma Capitale. Tra questi: raccolta dei rifiuti e igiene urbana, servizio dei trasporti (autobus, tram, metropolitana e ferrovia urbana).
L’analisi dei dati del 2018 “restituisce un’immagine critica e statica della città”, dice Carlo Sgandurra, presidente L’Agenzia per il controllo e la qualità dei servizi pubblici locali di Roma Capitale. “Solo attraverso l’efficienza dei servizi potremo vincere le sfide urbanistiche, demografiche ed economiche senza rimanere ai margini del cambiamento”, continua il Presidente. L’indagine presentata il 2 ottobre presso la sala della Piccola protomoteca del Campidoglio ha preso in campione i cittadini romani maschi e femmine in una fascia di età compresa tra i 15 e i 65 anni. Dalle interviste telefoniche effettuate tra il 28 di maggio e il 3 di agosto è scaturito quanto segue: la media dei voti totalizzati è un voto insufficiente 5,45. I voti più alti sono stati dati dai giovani studenti (in media 6,46), mentre i più bassi dai laureati (5,07) e dagli anziani (5,08). Nonostante ciò vi sono motivi di credere in un leggero miglioramento. I voti che dal 2012 al 2017 sono passati da una media di 6,3 a un 5,2 nel 2018 totalizzano una media di 5,3. Nello specifico i voti superiori al 6 sono maggiori del 52,6% (il 5,1% in più rispetto al 2017). Guardando al confronto tra i singoli servizi pubblici locali, anche se la maggior parte dei servizi rispetto al l’ultimo decennio rimane in decrescita (praticamente tutti eccetto per il gradimento relativo a farmacie locali, taxi e soste a pagamento) ponendoli a confronto con il 2017 sono quasi tutti in leggera crescita. Rimangono sotto la soglia del miglioramento medio il gradimento relativo a bus, cimiteri, parchi, rifiuti e servizi di pulizia.
Andando invece ad analizzare le criticità rilevate dai cittadini e i motivi di disaffezione per gli utenti vediamo come il 38,8 % di coloro che alla domanda “mi può dire con quale frequenza utilizza ogni servizio pubblico” hanno risposto “molto spesso o abbastanza spesso” hanno individuato come aspetto critico dei sevizi pubblici della capitale la qualità ed efficacia degli stessi, e come “servizio più critico” quello relativo alla pulizia stradale. Lo stesso campione di utenti ha poi individuato come secondo “servizio più critico” la raccolta dei rifiuti; in terza posizione autobus e tram e in quarta parchi e ville.
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Comunicato Stampa
L’Agenzia per il controllo e la qualità dei servizi pubblici locali di Roma Capitale
ha presentato oggi nella sala della Piccola protomoteca del Campidoglio
l’Indagine sulla qualità della vita e dei servizi pubblici locali 2018
Roma, 2 ottobre 2018 – Giunta alla sua undicesima edizione, l’indagine, presentata dal presidente
Carlo Sgandurra, fornisce una mappa dettagliata della qualità della vita a Roma, dimostrando la
stretta connessione che esiste tra il livello dell’offerta dei servizi pubblici locali e la qualità della
vita, percepita e vissuta, dai cittadini. Ne emerge il ritratto di una città ferma, sul cui sfondo, dal
centro alla periferia, dentro e fuori il raccordo anulare, i romani esprimono giudizi critici soprattutto
sul sistema dei trasporti e sulla raccolta dei rifiuti. Si ritengono più soddisfatti, invece, dei servizi
culturali, delle farmacie comunali e del servizio idrico.
Una capitale con la media del cinque
Il voto medio attribuito dai romani alla qualità della vita nella capitale nel 2018 è 5,3, un dato in
lieve crescita dopo il minimo di 5,1 toccato nella primavera del 2016 (figura 1 dell’allegato). La
percezione e la valutazione dei cittadini presenta oscillazioni minime, sia tra un municipio e l’altro,
sia dal centro alla periferia, per cui la lettura territoriale non fornisce un quadro molto differenziato
ma delinea un trasversale e generale malcontento. Tutte le valutazioni sono al di sotto della
sufficienza, con una lieve flessione tra i residenti della periferia esterna al grande raccordo anulare
(5,26). Il voto più alto, anche se si tratta solo di un 5,5, va al municipio X, quello di Ostia, seguito
dal 5,46 del municipio XIII (Aurelio, Casalotti, Boccea). Il voto più basso, 5,03 va al municipio VI,
il municipio delle Torri (Torre spaccata, Torre Maura, Torre Angela, Torrenova), quadrante est,
quello in cui ex-borgate e quartieri nuovi confinano con il grande raccordo anulare.
La maggior parte dei romani, poi, tende ad attribuire alla qualità della vita nel proprio municipio un
voto leggermente superiore a quello del resto della città: assuefazione a criticità con cui sono
abituati a convivere? Fa eccezione a questa tendenza proprio il municipio VI, i cui residenti
giudicano la qualità della vita locale lievemente peggiore a quella degli altri quartieri.
Non è una città per vecchi
La lettura socio-anagrafica dei dati dell’indagine mette in evidenza, invece, il diverso livello di
soddisfazione di alcune categorie di cittadini. I più soddisfatti risultano (anche quest’anno) gli
studenti che hanno attribuito alla qualità della vita a Roma 6,5, seguiti dalla categoria giovani
(5,97). I più insoddisfatti, invece, sono i laureati (5,1) e i pensionati (5,1). Tra gli uomini e le donne,
poi, il genere che da una valutazione più negativa è quello femminile con 5,1. Mezzo punto in meno
rispetto agli uomini (5,6).
La classifica dei servizi nel giudizio dei romani
Dei diciotto servizi pubblici locali presi in esame (pulizia urbana, rifiuti, trasporti, mobilità, taxi,
Ncc, illuminazione, parchi e verde pubblico, bioparco, asili nido, farmacie comunali, servizi alla
persona, servizi idrici, servizi cemeteriali, sedi espositive, spettacoli e biblioteche comunali)
soltanto undici risultano sufficienti o più che sufficienti nelle valutazioni dei cittadini (figura 3).
Nella parte alta della classifica si posizionano i servizi culturali e il servizio idrico, con il Palaexpo
al primo posto (7,7), seguito dall’Auditorium (7,6), dall’acqua potabile (7,5), dai Musei comunali
(7,4) e dalle biblioteche comunali (7). Fanalino di coda restano autobus e tram (4,4), raccolta dei
rifiuti (3,8) e pulizia delle strade (3,5). Il voto medio, tuttavia, è quasi sufficiente (5,9) e registra un
primo lieve miglioramento dopo un periodo di diminuzione iniziato nel 2011.
Tra i servizi universali , il servizio idrico, nonostante resti uno di quelli valutati più favorevolmente,
ha seguito nel corso dell’ultimo decennio un continuo declino, mentre la percezione collettiva degli
altri tre servizi (illuminazione, igiene urbana, raccolta rifiuti) ha registrato un miglioramento fino al
biennio 2011/2012, cui è seguito un peggioramento: lieve per l’illuminazione, più deciso per i
servizi di igiene urbana e raccolta rifiuti. Tale peggioramento, probabilmente, deve essere imputato
ai disagi seguiti alla chiusura della discarica di Malagrotta, non essendo stata ancora predisposta
un’adeguata impiantistica alternativa. Tuttavia dal 2018 si registra un momento di lieve ripresa.
Per quanto riguarda trasporti e mobilità , emergono due servizi complessivamente sufficienti (taxi
e metro) e due (autobus e strisce blu) percepiti più criticamente.
All’interno del comparto sociale , le farmacie comunali sono il servizio ritenuto più soddisfacente e
in miglioramento dal 2014. Gli asili nido rimangono nella sufficienza mentre i servizi sociali dei
municipi, dopo un periodo di miglioramento, sono di nuovo andati calando e non raggiungono la
sufficienza.
Il settore cultura e tempo libero , infine, è quello che raccoglie solo valutazioni più che sufficienti,
nonostante la valutazione dei parchi e delle ville storiche nel 2018 abbia avuto solo un 6.
CALCOLO DEL VOTO MEDIO SULL’INSIEME DEI SERVIZI
DISTINTO FRA UTENTI ABITUALI E OCCASIONALI
(2007/2018)
La raccolta rifiuti e igiene urbana per municipio per municipio
Le aree più problematiche rispetto all’igiene urbana e alla raccolta rifiuti (i due settori bocciati dai
romani con i voti più bassi) si trovano ad est e a nord della città. E la valutazione più negativa è
quella espressa dai residenti del municipio VI, proprio nella periferia est. Nonostante in giugno sia
stato avviato il nuovo sistema di raccolta differenziata porta a porta.
Riguardo alla pulizia stradale , il servizio è ritenuto particolarmente insufficiente nel municipio VI
dall’82% dei residenti, nel municipio II (Flaminio, Parioli, San Lorenzo, Nomentano) dall’80% e
nel municipio IX (Eur, Laurentino) dal 79%. Solo l’8% dei romani non rileva alcuna criticità e solo
nei municipi III e VIII i soddisfatti superano l’11%.
Per la raccolta rifiuti , i municipi più scontenti sono il VI, con il 76,6% di cittadini insoddisfatti, e il
XIV (Trionfale, Primavalle) con il 75,9%, mentre il X è il meno critico, sia sotto questo aspetto, sia
rispetto alla situazione generale. In questo territorio, infatti, gli utenti che non rilevano alcun
problema sono il 17,5%, contro una media cittadina del 9,8%.
Vale la pena notare, infine, che il rischio igienico sanitario preoccupa solo il 5,7% dei romani per la
pulizia e solo il 4,4% per la raccolta dei rifiuti, anche se nel municipio XV (Giustinaina, Labaro, La
Storta) tali percentuali salgono rispettivamente all’8,4% e al 7,0%.
Il servizio dei trasporti per municipio per municipio
Il voto medio per il servizio autobus e tram , terzultimo nella classifica, è 4,4. Il municipio più
scontento è il IX dove il voto attribuito dai cittadini è 4,1. Lo segue il XIV e poi il II, il IV e il XII
(figura 18). In queste zone la criticità principale denunciata è la qualità del servizio in termini di
efficacia (puntualità, affollamento, pulizia), che risulta più problematica rispetto alla media romana.
Il servizio di metropolitana e ferrovia urbana, invece, è giudicato più positivamente di quello di
superficie e, in effetti, i quattro municipi serviti dalle linee A e C (VII, XIII, VI e XIV) ottengono
tutti una sufficienza piena, mentre le maggiori criticità sono espresse, non tanto dai municipi dove il
servizio su ferro non è presente, ma da quelli serviti dalla linea B e dalla Roma Lido. I più scontenti
sono infatti i residenti dei municipi IV, IX e X, con percentuali di criticità nettamente superiori alla
media.
Tutti i numeri dell’indagine
Le interviste sono state effettuate tra giugno e luglio 2018, su un campione di residenti, dai 15 anni
in su, in un numero più elevato rispetto alle edizioni precedenti che ha consentito di ridurre l’errore
statistico a livelli minimi. L e domande poste riguardavano la percezione della qualità della vita a
Roma, nella zona di residenza e il voto sui 18 servizi pubblici locali in esame. Il campione è stato
scomposto in 4 aree concentriche ( a: centro storico e quartieri dentro l’anello ferroviario; b:
quartieri all’interno della fascia verde; c: quartieri entro il Gra; d: aree esterne al Gra) più Ostia e
Acilia, per individuare differenze tra centro e periferia, e poi suddiviso anche per municipi, in modo
da permettere una lettura della città attraverso i suoi quindici municipi .
Conclusioni
“Nonostante, un lieve miglioramento, rispetto all’anno precedente – ha affermato il presidente
dell’Agenzia Carlo Sgandurra – l’analisi dei dati sulla qualità della vita, determinata e condizionata
dalla qualità dei servizi pubblici, restituisce un’immagine critica e statica della città soprattutto
rispetto alle sfide urbanistiche, demografiche ed economiche che Roma dovrà affrontare per
riposizionarsi tra le grandi capitali internazionali. E l’efficienza dei servizi è una leva fondamentale
per vincere queste sfide e non restare ai margini del cambiamento”.
“Viviamo nel secolo delle città e saranno le città a guidare lo sviluppo del futuro prossimo delle
nazioni. I nuovi modelli di competizione hanno dimostrato che la competizione economica si è
trasformata da competizione fra imprese a una competizione fra sistemi territoriali. Questo significa
che le amministrazioni delle aree metropolitane sono chiamate ad esercitare un ruolo ben più
importante rispetto al passato per assicurare efficienza e qualità della vita, crescita e competitività”.
“E a Roma, in particolare, occorre non solo un’agenda di sviluppo urbano, ma anche un progetto
dedicato alla pubblica amministrazione, a cominciare da quella capitolina -che ridisegni i modelli
organizzativi degli uffici e dei servizi pubblici- e a seguire e più in generale, un piano necessario a
semplificare il sistema burocratico e a ridefinire la governance dei livelli istituzionali: municipi,
città metropolitana, regione e Stato centrale, creando un ra ccordo con gli altri Enti territoriali”.
“La via dello sviluppo passa attraverso l’efficacia dei servizi e l’efficienza della PA ed è da questi
presupposti che puó partire il cambiamento e Roma dovrebbe legittimamente ambire a guidarlo,
anche per il sistema territoriale di cui fa parte”.
L’indagine sulla qualità della vita e sui servizi pubblici locali 2018 è disponibile su www.agenzia.roma.it
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