Salute. Bagheria Baarìa, anche qui MCS. Chi soffre, chi se ne infischia, chi ci dorme su

 

14 Febbraio 2019

 

 

 

Baarìa, Baarìa, una tua figlia soffre e piange e te ne infischi

Il problema dell’inquinamento ambientale è diventato tragico, anche per ill danno che si arreca con l’emissione di onde che a una parte pur piccola della popolazione risultano dannose.

Produrre qualcosa che arreca fastidio e soprattutto nocumento alla salute, anche irreversibile,è cosa universalmente diffusa. Purtroppo. Il grado di irresponsabilità e di incoscienza per l’enorme sottovalutazione degli aspetti che afferiscono alla salvaguardia dell’ambiente antropico e della biosfera e, più direttamente, della salute umana, da parte di chi svolge ruoli di responsabilità legislativa e di governo e di salvaguardia della salute pubblica, è enorme.

Qualcosa comincia a muoversi, ma con una lentezza strabiliante, rispetto alla velocità ultra esponenziale con cui si accresce il dilagare delle più diverse forme d’inquinamento.

Eppure, la presa d’atto in termini di conoscenza e di coscienza da parte delle autorità mediche e del potere legislativo e esecutivo dovrebbe avvenire ormai con solerzia e le prime normative dovrebbero essere varate con celerità.

Il paragone più prossimo e più semplice che qui si può suggerire è quello del fumo delle sigarette e del divieto che per fortuna da diversi anni accompagna la “libertà” di fumare.

Allo stesso modo, non si potrebbe e non si dovrebbe girare avendo addosso fragranze e altri prodotti la cui composizione comprende composti che arrecano o possono arrecare nocumento alla salute altrui (oltre che, in futuro, alla propria). Occorre proprio una rivoluzione mentale e una rivoluzione industriale e politica per potere arrivare a un simile traguardo? Similmente, produrre, immettere onde elettromagnetiche nell’atmosfera di prossimità con l’utilizzazione di Wi-Fi, per di più con la sicura presenza fisica di persone che soffrono di elettrosensibilità, EHS, dovrebbe essere una cosa assolutamente vietata.

Questo divieto non consisterebbe in una inibizione totale dell’utilizzazione degli strumenti informatici on line, ma comporterebbe solo una specifica serie di limitazioni, atte a fare rispettare il principio fondamentale della coesione sociale e del rispetto reciproco, che si basa sull’enunciato che la tua libertà finisce dove inizia la mia e su quanto ne consegue. Cioé che tanto a te quanto a me non è consentito di arrecare limitazioni configurabili come persistenti fastidi, molestie, offese all’ equilibrio biologico e psichico con l’utilizzazione di strumenti senza avere prima predisposto adeguate forme d’isolamento, di schermatura degli ambienti o senza avere provveduto a utilizzare altre alternative non nocive o ad allontanarsi a più che debita distanza.

Su di Yvelyse Martorana, abbiamo già dato informazioni in precedenza, In ultimo, a fine dicembre, un corteo di sostegno organizzato dai verdi a Bagheria ha riproposto l’insostenibile condizione di vita dell’ammalata. Fra l’altro, si sperava che il sindaco emanasse, anche supportato da un’analoga decisione assunta in precedenza dal sindaco di Bari, un’ordinanza atta a porre fine nella palazzina dove abita Martorana all’anarchica utilizzazione del “senza fili”. Speranza finora rimasta vana.   – D. C.

 

DOPO la SPAGNA, ecco la FRANCIA: UN ALTRO TRIBUNALE EUROPEO RICONOSCE L’ELETTROSENSIBILITA’ COME MALATTIA PROFESSIONALE AD UN LAVORATORE ESPOSTO AD ELETTROSMOG SUL POSTO DI LAVORO !!!!! L’ALLEANZA ITALIANA STOP 5G DA LA NOTIZIA, STRINGENDOSI ATTORNO A TUTTI I LAVORATORI ITALIANI COLPITI DA ELETTROSENSIBILITA’ CHE LOTTANO PER LA RIVENDICAZIONE DEI PROPRI DIRITTI #STOP5G #ELETTROSNSIBILITA#ELETTRO…SMOG Con sentenza del 17 gennaio 2019, il tribunale amministrativo di Cergy-Pontoise impone al datore di lavoro di riconoscere l’elettroipersensibilità di un tecnico di ricerca come causa di servizio – l’equivalente per i funzionari del riconoscimento in malattia professionale >>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>> Per Sophie PELLETIER, presidente dell’associazione francese PRIARTEM,”è la prima volta in Francia che una decisione giudiziaria riconosce l’intolleranza alle onde elettromagnetiche come una malattia attribuibile al lavoro. Questa decisione arriva dopo un lungo corso del combattente per l’agente, che soffre di disturbi neurovegetativi. Si è ammalato dieci anni fa dopo aver lavorato per due anni su un dispositivo che emetteva forti campi elettromagnetici. Per LAFFORGUE , avvocato del richiedente e anche avvocato di PRIARTEM, la sentenza emessa dal tribunale amministrativo è particolarmente motivata: “Sulla base degli argomenti che abbiamo sviluppato, i giudici hanno ritenuto che esistesse una sufficiente probabilità che in assenza di altre cause evidenti, l’esposizione cronica e prolungata e l’aumentata sensibilità del soggetto, permettono di concludere l’imputabilità al servizio della malattia “. >>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>> Alla fine del 2018, un tecnico elettro-ipersensibile che lavorava in una compagnia di telecomunicazioni ottenuta dal Tribunale della Previdenza Sociale di Versailles, il riconoscimento in incidente di lavoro di un disagio avveniva nel suo luogo di lavoro. >>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>> Queste due decisioni, unitamente alla recente sentenza del Tribunale spagnolo che ha riconosciuto la stessa malattia professionale ad un lavoratore elettrosensibile, aprono ai lavoratori vittime, dipendenti o dipendenti pubblici, prospettive di riconoscimento e gestione dei disturbi legati all’elettrosensibilità, a malattie o incidenti sul lavoro .Soprattutto, questo è un segnale forte inviato alle autorità pubbliche, ai datori di lavoro e agli operatori della salute sul lavoro, in modo da non perdere di vista le conseguenze dell’esposizione elettromagnetica sulla salute dei lavoratori e sui rischi giudiziari che incorrono. Altro…

Testo della diffida presentata, suo malgrado,

dall’avvocato della prof. Yvelyse Martorana, al sindaco di Bagheria

 

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AL COMUNE DI BAGHERIA

in persona del Sindaco pro-tempore

ALLA AUSL 6 – PALERMO

Distretto 39 Bagheria

ALLA AUSL 6 – PALERMO

Dipartimento Di Prevenzione – Servizio Igiene E Sanita’ Pubblica

AL SIGNOR PREFETTO DI PALERMO

ALLA PROCURA DELLA REPUBBLICA

Presso il Tribunale di Termini Imerese

ISTANZA DI EMISSIONE DI PROVVEDIMENTI

CONTINGIBILI ED URGENTI A TUTELA DELLA SALUTE

E RICHIESTA AI SENSI DELL’ART. 328 COMMA 2° C.P.

La signora YVELYSE MARTORANA, nata a Palermo il 21.5.1970, residente in Bagheria, Via Papa Giovanni XXII n. 26, rappresentata e difesa dall’ avv. Andrea Treppiedi (andreatreppiedi@pecavvpa.it, fax 0916250249) , elettivamente domiciliata presso lo studio di quest’ultimo sito in Palermo, Via T. Tasso 4    

PREMESSO

La signora Yvelyse Martorana è da tempo affetta da gravissime patologie, le quali sono fonte per ella non solo di costanti sofferenze di natura psico fisica, ma altresì di gravi disagi nella conduzione della propria ordinaria vita quotidiana.
In particolare, la signora Martorana è affetta da “Sensibilità chimica multipla” ( MCS ), ovvero, da Sindrome Immuno Neurotossica ambientale, tipica della Multiple Chemical Sensitivity o Sensibilità chimica Multipla, definita come intolleranza a xenobiotici ambientali, classificabile come “disturbo respiratorio non specificato in relazione all’esposizione ad agenti chimici, gas, fumi, vapori”, complicata da Sindrome da Fatica Cronica e Encefalomielite Mialgica, Fibromialgia, ed “elettrosensibilità” ( EHS).
Trattasi di patologie che esplicano effetti devastanti per chi ne soffre e per coloro che ne condividono la vita quotidiana, non solo sul piano della salute, ma anche su quello umano e sociale.
La prima di tali patologie ( MCS), rende chi ne soffre ipersensibile a tutti i prodotti chimici di uso comune ( detersivi, detergenti, ammorbidenti, insetticidi, profumi, deodoranti ) nonchè ai gas di scarico delle auto, ai fumi industriali e quant’altro.
La seconda ( EHS) invece rende sensibile la persona che ne è affetta ai campi elettromagnetici emessi da telefonini, impianti Wi-Fi, e altro. La sintomatologia che ne deriva è fortemente eterogenea, sia per tipologia che per gravità: cefalea, vertigini, difficoltà di concentrazione, nausea, palpitazioni, disturbi della digestione, disturbi della pelle del viso ( infiammazioni acute e croniche della cute ) dolori muscolari e articolari, alterazioni del sistema nervoso ( irritabilità, neurodistonie, disturbi della memoria).
Una dettagliata descrizione delle caratteristiche e degli effetti esplicati da tali patologie sulla signora Martorana si trova esposta nelle relazioni redatte, rispettivamente, dal Prof. Giuseppe Genovesi in data 11.10.2016, e dalla Dott.ssa M.G. Bruccheri in data 2.5.2018, entrambe allegate alla presente, e dalle quali emerge un quadro preoccupante ( per non dire drammatico ) della situazione in cui versa la odierna istante, la quale, ormai da due anni e mezzo, si prodiga al fine di rendere salubre l’ambiente della propria casa in cui vive, sita in Bagheria, Via Papa Giovanni XXIII n. 26, bonificandola e decontaminandola da tutti gli agenti chimici.
Opera che tuttavia si è rivelata insufficiente, posto che ad oggi la signora Martorana subisce ancora gli effetti devastanti della patologia sopra esposta a causa della presenza, negli appartamenti siti nel palazzo condominiale ove ella abita, di impianti Wi-Fi, le cui onde elettromagnetiche, oltre ad essere nocive per la sua salute, provocano alla stessa emicranie, dolori diffusi in tutto il corpo, senso di severa debolezza, difficoltà all’udito e alla vista, difficoltà di concentrazione, vuoti di memoria, e tutte le altre conseguenze meglio descritte nelle succitate relazioni, costringendola pertanto a rimanere fuori casa tutto il giorno sino a tarda notte per sfuggire agli effetti deleteri sopra esposti, con conseguente ulteriori disagi e stress.
Nella speranza di poter ottenere un immediato intervento da parte delle Pubbliche Autorità che ponesse fine a tali immissioni, la signora Martorana ha depositato presso il Comune di Bagheria (prot. n. 76923 del 21.11.2018 ) apposita istanza nella quale, dopo aver esposto le patologie sofferte e la presenza di immissioni nocive dovute ai Wi-fi dei condomini , ha richiesto al Sindaco con la massima urgenza un intervento a tutela della propria salute (vedasi istanza che si produce).
Richiesta cui ha fatto seguito una successiva integrazione in data 24.11.2018, e a cui ad oggi, tuttavia, non è stato dato alcun riscontro ad opera delle autorità adìte.
Peraltro, non appare superfluo rilevare come le patologie suesposte, oltre ad essere documentate dalle relazioni sopra citate, abbiano trovato riconoscimento ” ufficiale” sia da parte dell’INPS, che tramite la Commissione medica ASL ha accertato il grave stato di invalidità in cui versa la odierna richiedente, sia da parte della Commissione Medica di Verifica di Palermo del Ministero delle Finanze, la quale, dopo aver accertato le patologie della signora Martorana, ha giudicato la odierna istante inidonea al servizio di insegnante.
°°°°°°
Ciò premesso, la signora Yvelyse Martorana, a mezzo dello scrivente procuratore, vista la grave situazione di pericolo per la propria salute, così come documentata nelle relazioni sopra esposte, intende richiedere al Sindaco del Comune di Bagheria, in qualità di Autorità Sanitaria locale ed Ufficiale del Governo, ovvero al signor Prefetto di Palermo, in caso di inerzia del primo, l’adozione di misure nell’ambito dell’ambiente domestico in cui ella vive, ed in particolare nell’ edificio E del Complesso SICIS di Via Papa Giovanni XXIII n. 26, Bagheria, che valgano ad escludere l’utilizzo, da parte dei condomini, di impianti Wi-Fi, o comunque di altri impianti che comportino l’esposizione a onde elettromagnetiche nocive, prevedendo l’utilizzo eventuale di una connessione del tipo cablato (via cavo) di certo molto meno dannoso, tenuto conto del particolare stato di salute in cui versa la richiedente, e comunque l’emanazione di ogni altro provvedimento ritenuto idoneo a tutelare la salute della signora Martorana, secondo le indicazioni eventualmente fornite anche dall’AUSL 6 Palermo, dipartimento di Prevenzione – Servizio Igiene e Sanità Pubblica.
Non sussistendo peraltro alcuna apposita normativa di tutela, è infatti consentito al Sindaco di emanare provvedimenti contingibili ed urgenti atipici per tutelare la salute dei cittadini ( sul punto vedasi sentenza del C.d.S n. 256/200, Tar Molise n. 24 del 2000, Tar Lombardia n. 1868/99).
La fonte di tale potere è da rinvenire in svariate disposizioni normative.
Invero, com’è noto, ed in primo luogo, ai sensi dell’art. 32 comma 3 L. 833/78, il Sindaco può emettere ordinanze contingibili ed urgenti estese al territorio comunale in materia di igiene e sanità pubblica.
Inoltre, ordinanze contingibili ed urgenti possono essere emesse dal Sindaco quale ufficiale del Governo, nonché dal Prefetto in caso d’inerzia del sindaco, ai sensi dell’art. 50 e 54 del D. Lgs. n. 267/2000 (come modificato dal D.L. n. 92/2008, convertito dalla legge n. 125/2008, e dal D.L. n. 14/2017, convertito dalla legge n. 48/2017), al fine di prevenire ed eliminare gravi pericoli che minacciano l’incolumità pubblica e la sicurezza urbana (i provvedimenti concernenti l’incolumità pubblica sono diretti a tutelare l’incolumità fisica della popolazione ).
Nel caso di specie, l’intervento urgente si impone a causa della eccezionalità della situazione in cui versa la richiedente, nonchè della gravità del pericolo di danno alla salute cui la medesima è esposta, la cui rimozione impone un provvedimento immediato, tenuto conto della la persistente nocività di tali immissioni, delle gravissime conseguenze che esse esplicano sulla salute della signora Martorana e sulla sua stessa normale quotidiana condotta di vita.
Tali immissioni, infatti, rendono praticamente impossibile alla odierna richiedente il dimorare durante il giorno presso la propria abitazione, costringendola a trascorrere l’intera giornata fuori casa sino a tarda notte.
Per quanto esposto pertanto, si
CHIEDE
alle Autorità Pubbliche in indirizzo, secondo le rispettive competenze, anche ai sensi dell’art. 328 comma 2 c.p.:
– al Sindaco del Comune di Bagheria, in qualità di Autorità Sanitaria locale ed Ufficiale del Governo, ovvero al signor Prefetto di Palermo, in caso di inerzia del primo, l’emanazione di provvedimenti che nell’ambito dell’ambiente domestico in cui vive la signora Martorana, ed in particolare nell’edificio E del Complesso SICIS di Via Papa Giovanni XXIII n. 26, escludano l’utilizzo di impianti Wi-Fi , prevedendo l’utilizzo eventuale di una connessione del tipo cablato ( via cavo) di certo meno dannoso o comunque di altri impianti che comportino l’esposizione alle onde elettromagnetiche nocive per la salute della richiedente e comunque ogni altro provvedimento ritenuto idoneo a tutelare la salute della signora Martorana, secondo le indicazioni eventualmente fornite anche dall’AUSL 6 Palermo, dipartimento di Prevenzione – Servizio Igiene e Sanità Pubblica.
– all’AUSL 6 Palermo, dipartimento di Prevenzione – Servizio Igiene e Sanità Pubblica, di compiere tutti i dovuti accertamenti e vigilare sulla situazione denunziata con la presente;
– alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Palermo, di vigilare sulla situazione esposta, eventualmente compiendo le opportune indagini nei confronti dei responsabili per eventuali fatti di reato che verranno riscontrati.
Si produce: Relazione Prof. Giuseppe Genovesi; Relazione Dott.ssa M.G. Bruccheri; Istanza depositata al Comune di Bagheria e successiva integrazioni; verbali Commissioni Mediche.
Avv. Andrea Treppiedi

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