Si può prendere a martellate la moglie e la figlia, essere processato per tentato omicidio, confessare che si voleva ammazzarle, dare fuoco alla casa e poi farla finita, e
patteggiare una pena a quattro anni e sei mesi, evitare il carcere e tornare a vivere nella stessa abitazione in cui vivono le proprie vittime?
Sì.
In Italia, si può.
E si potrà, fino a che le leggi permetteranno riti alternativi che regalano sconti di pena anche per reati gravissimi. Fino a quando sarà possibile “scontare” la pena con sistemi alternativi al carcere anche se si è condannati per delitti di sangue. E fino a quando prevarrà questa stratificazione di leggi tutte, immancabilmente, a favore di chi i reati li commette. E mai di chi li subisce.
Elisabetta Aldrovandi, avvocato e presidente dell’osservatorio nazionale sostegno vittime e garante regionale tutela vittime Lombardia
Elisabetta Aldrovandi, avvocato e presidente dell’osservatorio nazionale sostegno vittime e garante regionale tutela vittime Lombardia
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