25 Gennaio 2020
Fonte: Defence New
Nota di Domenico Cambareri
Riportiamo integralmente, subito dopo la nostra premessa critica, l’articolo di Joe Gould apparso sulla prestigiosa rivista Defense. In esso, l’autore delinea in modo estremamente nitido quanto sintetico alcuni dei diversi e più scottanti punti in cui la politica statunitense si sta dibattendo. Punti che vengono soprattutto a portare sul banco degli imputati l’assetto istituzionale dell’esercizio del potere da parte dalla Presidenza da circa venti anni in qua, in aggiunta ai già estesi se non esclusivi poteri che la Presidenza americana vanta rispetto al controllo del Congresso e del Senato. Un tale illimitato margine di potere del tutto discrezionale da parte della Presidenza americana in materia di politica estera e d’impiego bellico di uomini e armi, di fronte a cui il potere rappresentativo frange quasi inutilmente le sue possibilità di controllo, correzione e interdizione, può ancora definire gli Stati Uniti d’America una nazione liberale o democratica? Questo quesito non è altresì da estendere alle conseguenze istituzionali già determinate dal ritorno quasi integrale allo status di legibus soluti dei responsabili delle attività finanziarie dei trust americani, voluto da Trump? Le distruttive crisi speculative che hanno sconvolto la società e l’economia americane e il resto del mondo sono state già interamente derubricate? Questa non è pura follia? – D. C.
… Infine,una domanda molto seria, più che una battuta…
Mentre il Congresso americano mira a rimuovere la norma ultra emergenziale e aberrante del 2002 con cui i presidenti USA di turno possono arbitrariamente ordinare l’assassinio di qualsiasi avversario politico di altra nazionalità in qualsiasi parte del mondo, Trump grida ai quattro venti che è pronto a proseguire nell’azione di killeraggio internazionale affinché nessuno possa replicare alle azioni unilaterali sanguinose coperte o scoperte poste in essere dal governo americano in ‘difesa degli interessi nazionali’. I generali, gli alti funzionari dei servizi segreti e i tanti ‘consigliori’ americani sono stati definitivamente declassati a meri sicari prezzolati? Inoltre, la Camera non demorde nel muovere le accuse d’incriminazione contro il presidente nella sede del Senato per ottenere la sua defenestrazione. Cosa molto difficile, visto che i conservatori hanno paura di affrontare la gravità della degenerazione istituzionale in cui … Trump non ha fatto precipitare gli USA ma l’ha messa in luce in modo definitivo, al fine di evitare un disastro elettorale.
Al di là dei profondi dissidi interni fra Dem e Con, o meglio neoCon, è un dato di fatto oramai conclamato e acquisito a livello mondiale che la politica americana, e quindi Congresso, Senato, Dipartimenti degli Esteri e della Difesa, CIA sono strettamente ‘connessi’ alle strategie sioniste e di Israelebombarda. Sono perfino psicologicamente e culturalmente subalterni davanti alle finalità eversive perseguite dai sionisti ‘americani’. La lunga strada dell’isolazionismo psicologico, politico, strategico americano e del suo irreversibile declino è già avviata, e ha un marchio: USA = sistema finanziario del sionismo. Sistema che tiene in vita Israelebombarda. Una condizione di irreversibilità che si accentua e si accentuerà via via che la classe dominate in America imporrà gli ulteriori lavaggi dei cervelli sul falso antisemitismo e sull’ inventata e criminale equiparazione di antisionismo = antisemitismo. L’ultima spiaggia prima della fine del loro mondo.
Mentre Trump – un comandante in capo delle forze armate che da giovane di fatto fu un renitente alla leva – cerca oramai in modi sempre più goffi e imprudenti di trovare alleati fra l’opinion pubblica su temi di politica interna per rompere l’accerchiamento in cui lui stesso si è isolato, non demorde dal diffondere le sue fanatiche trumpfollie al servizio del sionismo. Ha deciso di presentare il suo “piano di pace” sulla Palestina ai due esponenti ufficiali di Israelebombarda, cioè dei razzisti e invasori euroasiatici giudei, molto probabilmente poco o per niente di sangue semita. Arroganza sconfinata, completamente alienata dalla realtà storica e odierna. Arroganza che vuole sostituire alla primarietà dell’appartenenza etnico-territoriale quello dell’appartenenza a una setta religiosa allogena.
In pari tempo, pur avendo dichiarato più volte che dei suoi predecessori ancora in vita sarebbero nient’altro che dei criminali di guerra, Trump non esita a emularne le loro sciagurate follie e a proclamare che è pronto far rimanere le truppe in Iraq e a impossessarsi del denaro iracheno: denaro che è totalmente controllato e detenuto dagli USA. Perfino, poi, a volere fari pagare l’immensa base militare costruita alla periferia di Baghdad a peso d’oro. Questo significa aperti verbis volere schiavizzare un popolo. Il tutto, dopo ‘due e guerre e mezzo’ con cui USA e democrazie ‘volenterose’ hanno distrutto interamente l’Iraq. Guerre imposte dai grandi criminali presidenti americani pro tempore e condivise dai congressmen americani, oltre che dai governanti-lacché europei, in primis i copartecipi mafiosi di rango, gli inglesi, e quindi in varia misura italiani spagnoli, francesi et alia. Le rozze e ridicolissime prove costruite per attaccare l’Irak avevano un solo scopo: dopo i nove anni e più di lunghissima e sanguinosissima guerra fra Irak (attore per ‘interposte Nazioni’, ossia USA e Regno Unito in primis) e Iran, si convenne di togliere di mezzo direttamente Saddam Hussein con il ben costruito tranello “invasione irachena del Kwait“, per controllare direttamente i confini occidentali dell’Iran e quelli orientali (pseudo guerra contro al Quada in Afghanistan). E naturalmente i giacimenti petroliferi.
E’ bene ricordare che durante quel lunghissimo e sanguinosissimo conflitto fra Iran e Irak, l’ amministrazione Reagan, attraverso delle estese operazioni clandestine (di cui pare che lo stratega più importante sia stata la CIA) guidate dal col. Olivier North, un eoe di guerra, rifornì di armi la neo repubblica islamica di Khomeini nel contesto della complessa operazione Iran-contras fra USA, Persia e America centrale. L’Iran di Khomeini, che aveva qualche anno prima catturato e tenuto in ostaggio il corpo diplomatico americano a Teheran e vedeva nel capitalismo e nello sfruttamento super colonialista degli USA il Satana incarnato. L’America del tentativo di liberazione degli ostaggi con un colpo di mano tragicamente fallito nel disastro del lago salato iraniano, dove una tempesta aveva fatto scontrare degli aerei e elicotteri atterrati per l’ultimo ok prima dell’assalto. Tragedia in cui decine di marines rimasero arsi vivi.
Infine, una domanda molto seria, più che una battuta, rivolta ai cittadini americani e europei: aveva ragione quel teocratico visionario di Khomeini a esprimersi con quel linguaggio che affonda nelle più remote profondità della psiche dei popoli semitici e occidentali e dei nostri contemporanei euroasiatici giudeizzati – i fanatici ‘zionist’ di Israelebombarda – , linguaggio oggi per noi simbolico, che deriva diritto diritto dall’antica Persia, essere l’apparato finanziario e economico e i governanti degli USA il Satana vivente?
Congress
Iran war vote and top-secret brief scheduled in Congress, despite impeachment
By: Joe Gould
Rep. Ro Khanna, D-Calif., right, and Sen. Bernie Sanders, I-Vt., speak during a news conference following a vote in the U.S. House on ending U.S. military involvement in the war in Yemen on April 4, 2019. (Saul Loeb/AFP)
WASHINGTON ― Even with Congress busy with President Donald Trump’s impeachment trial, Washington is taking action next week in the face of a possible war with Iran.
House Democrats are planning two votes to challenge Trump’s war powers, State Department officials are set to hold a previously canceled top-secret brief for the Senate Foreign Relations Committee, and Trump may unveil a Middle East peace plan ahead of a meeting Tuesday with Israeli leaders.
The House plans to vote next Thursday on Rep. Barbara Lee’s standalone measure to repeal the 2002 Authorization for Use of Military Force, or AUMF, as well as Rep. Ro Khanna’s bill to prohibit funding for any military offensive against Iran without congressional approval. Both lawmakers are California Democrats.
The votes are seen not only as a rebuke of Trump’s unilateral action against Iran but a win for House progressives, who have spent years seeking limits on presidential authority. The Trump administration has claimed the 2002 AUMF legally justifies military action against the Islamic State group “in Syria or elsewhere.”
House Democrats plan to shield the bills from Republican procedural tactics that could split Democrats and force changes to the bill, as the GOP has successfully done on some of the most contentious measures of 2019, Politico reports
The action comes as Trump, without congressional authorization, ordered a drone strike that killed Iranian Gen. Qassem Soleimani in Iraq. Administration officials say the airstrike did not require lawmakers’ permission, and that Soleimani led campaigns that have killed hundreds of American troops — and was planning more attacks. Critics in Congress say the administration manufactured the justification for a needless escalation with Tehran.
The Democratic-led House on Jan. 9 approved a measure to bar Trump from further military action against Iran without explicit authorization from Congress, while several senators have introduced similar proposals to reign in the president’s ability to attack Iran. Vermont Independent Sen. Bernie Sanders, a 2020 presidential hopeful, has introduced a Senate version of Khanna’s bill.
The Trump administration is also facing new blowback from congressional Democrats for initially reporting that no service members were harmed in Iran’s retaliatory attack on Ain al-Asad base in Iraq, and only later disclosing that 34 service members were diagnosed with traumatic brain injuries. Trump himself is being criticized for saying Wednesday that he didn’t consider the traumatic brain injuries reported by U.S. troops following an Iranian rocket attack to be serious.
“I’m not sure which is more infuriating ― that the Trump Administration lied and claimed that there weren’t injuries in the Iran missile strike or that once caught, Trump called the traumatic brain injuries ‘headaches,’ ” Sen. Chris Murphy, the top Democrat on the Senate subcommittee that handles matters related to the Middle East and counterterrorism, said in a Jan. 22 tweet.
The U.S. State Department’s special representative for Iran, Brian Hook is set to brief the Senate Foreign Relations Committee in a classified setting on Tuesday morning, ahead of the afternoon start of Senate impeachment proceedings. On Jan. 15., the State Department canceled a briefing titled “U.S.-Iran Policy and Authorities for the Use of Force” as well as another on embassy security.
Tracking with the Trump administration’s “maximum pressure campaign” against Tehran, Hook on Thursday said if Soleimani’s successor, Esmail Ghaani, “follows a similar path of killing Americans, he will meet the same fate.”
“The president has made clear for years that any attacks against American personnel or interests in the region will be met with a decisive response,” he told the Asharq al-Awsat newspaper in Davos, Switzerland.
The State Department’s principal deputy assistant secretary for Near Eastern affairs, Joey Hood, and its acting legal adviser, Marik String, are set to join Hook.
Trump, who is meeting with Israeli leaders next Tuesday at the White House amid the country’s unprecedented political deadlock, said he plans to release the plan “sometime prior” to the meeting. He said he spoke with Palestinians officials only “briefly” about the plan ― which they have preemptively rejected.