Romano Prodi, già Presidente del Consiglio italiano e della Commissione europea, accetta di conversare con AffarInternazionali su alcuni dei principali dossier di politica internazionale.
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Incubo Sahel: parla Losada, rappresentante speciale dell’Ue
Francesco De Leo
«Oggi nel Sahel la situazione è abbastanza grave. La regione sta vivendo diverse crisi nello stesso momento, come per esempio la crisi politica che riguarda il processo di pace in Mali. Sono convinto che se non c’è pace in Mali non avremo mai pace nel Sahel. Oggi l’insicurezza si è estesa così tanto che ha portato alla radicalizzazione della popolazione, che non ha scelta se non quella di cadere nelle mani dei gruppi estremisti. Questi approfittano dei vecchi e tradizionali scontri tra pastori, nomadi, agricoltori e finiscono per sembrare gli unici in grado di conferire sicurezza al Paese. Questo è il vero problema che va affrontato, soprattutto nelle regioni più fragili»
L’Europa della difesa accelera,
e l’Italia?
Francesco Pettinari
«Il settore della difesa a livello europeo è in gran fermento. All’interno di un’Unione sempre più a trazione occidentale, con svariati elementi di tensione sul tavolo delle relazioni transatlantiche, e con importanti iniziative sul piano industriale in via di sviluppo, l’Italia deve riuscire a inserirsi nel dibattito e nel processo decisionale in corso, facendo valere le proprie posizioni e cogliendo le opportunità che si presenteranno in futuro. In Italia non mancano le eccellenze a tutti i livelli nel comparto dell’industria relativa alla difesa, ma occorre una pianificazione sinergica che miri a sfruttare le potenzialità delle iniziative e nuovi finanziamenti Ue»
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Notizie
Corsi di formazione
Stage
L’Istituto accetta candidature per svolgere stage curriculari nell’ambito del Programma Energia, clima, risorse
(scad. 29 febbraio).
Premio IAI
Scade il 5 aprile la possibilità di concorrere per il Premio IAI, ed.2020, rivolto a studenti delle superiori, universitari e neolaureati. Tema di questa edizione
“Il pianeta, l’Europa e io“.
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Il Regno Unito post-Brexit
tra Ue e Usa
Ettore Greco
«A partire dal 31 gennaio il Regno Unito è entrato in un periodo di transizione durante il quale deve raggiungere un accordo con l’Ue sulle nuove relazioni bilaterali in materia commerciale e sui molteplici altri settori in cui le due parti sono interessate a mantenere forme di cooperazione o integrazione. Contemporaneamente, il governo britannico dovrà decidere se aprire i negoziati per un trattato di libero scambio con gli Usa. Londra spera che il parallelismo fra i due negoziati possa facilitarla nella trattativa con l’Ue. Il calcolo è che la prospettiva di un accordo tra Londra e Washington possa spingere Bruxelles a fare concessioni anche se, in realtà, un tale equilibrismo non sembra plausibile»
Le opzioni di riforma del mercato per un sistema italiano dell’energia affidabile
Christos Kolokhatis e Michael Hogan
«Nella recente proposta del proprio Piano nazionale integrato per l’energia e il clima (PNIEC), l’Italia si è posta obiettivi ambiziosi per la creazione di varie tipologie di fonti energetiche rinnovabili, impegnandosi al tempo stesso di chiudere le proprie centrali a carbone entro il 2025. A seguito di tali sviluppi il governo ha deciso di introdurre un meccanismo di remunerazione della capacità (Capacity Remuneration Mechanism, CRM) per garantire in maggior misura la sicurezza degli approvvigionamenti. Ma appare quanto mai discutibile che l’Italia debba far fronte ad un problema di affidabilità che renda necessaria l’implementazione del meccanismo di remunerazione della capacità»
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