27 Maggio 2022 Fonte: Massimo Masserotti Benvenuti Nota di Domenico CambarerI
Peter Pan con il fazzoletto rosso. Report non va fermato, andrebbe filtrato. Come, adesso non lo saprei dire. Situazione non nuova e spinosa. Certo è che bisogna trovare una soluzione valida e più che soddisfacente in termini di effettiva tutela della libertà giornalistica, ma innanzitutto della serietà e della capacità professionali di vaglio di notizie e fonti. Il nocciolo della questione: la discrezionalità valutativa dei contenuti e delle origini di certe notizie davanti e dietro alle molteplici sollecitazioni conscie e inconscie, ambientali e di tribù e di clan probabilmente mai eradicate (mai volute eradicare?), mai decespugliate, mai poste fra parentesi quadre, ai margini … consentendo il ramificato e ininterrotto defluvio non solo carsico degli insani umori di una tristissima gioventù, forse pure intrisa di contiguità coltivate oppure ‘mal sopraggiunte’ con gruppi che coltivavano e mettevano in atto balordaggini ideologiche portatrici di violenze indimenticabili. Di tutto ciò, abbiamo avuto contezza e testimonianza in una quantità di trasmissioni RAI d’infima bassezza culturale e morale, il cui marchio registrato era costituito dalla la faziosità più volgare, che incitavano all’odio politico e all’aggressione contro i ‘fascisti’. Trasmissioni e radio/telegiornali che hanno costellato non solo gli anni di piombo, quanto il lungo corso post violenze, peraltro manovrato e gestito in tenebra dai palazzi del potere democratico che rischiava di soccombere a quello comunista. Nel corso degli anni, ‘Report’ ha presentato inchieste interessanti e valide, altre costellate da continui flop. Fra queste, spesso, quelle legate a una certa ‘ereditata’ e ‘ereditaria’ tradizione di cliché che sospinge, ispira a certe ‘lettura’ di alcune specifiche ‘notizie’ da considerare assolutamente prevalenti, certe, perfino indistruttibili: pur davanti a riscontri fattuali e processuali contrari, di cui più sopra è stata delineata una sintetica linea di evoluzione temporale In questi giorni, ‘Report’ è tornato a cascarci, con assoluta convinzione. A riconferma di essere un Pierino troppo poco o non sempre Pierino di nome e di fatto, … maun fazioso Pierino super detective? O, un cervello alla Peter Pan, che ama trastullarsi senza posa e non vuole mai arrivare alla stagione delle incongrue crescita e maturità mentale, con l’indispensabile corredo di capacità di problematizzazione, dubbio, riflessione e coscienza? – D. C.
La misura è colma: “Report” va fermato Ettore Savini 25 Maggio 2022
Gli USA provocano la guerra per i loro interessi egemonici Luciano Lago 25 Maggio 2022
La spaccatura Lorenzo Merlo 25 Maggio 2022
Web democrazia Emanuele Casalena 25 Maggio 2022
La via più breve Bastian Contrario 25 Maggio 2022
I Novissimi del mondo capovolto Roberto Pecchioli 25 Maggio 2022
EDITORIALE
USA: un mondo malato da evitare
di Adriano Tilgher
Texas: una visione orrenda. 19 bambini uccisi a colpi di arma da fuoco, con loro muoiono anche le due insegnanti. Ucciso anche l’assassino, un ragazzo anche lui, poco più che adolescente. Che succede? Che sta accadendo? Perché così tante manifestazioni di follia? Ora inizieranno il dibattito sulle armi, sul loro libero commercio ed altre futilità del genere, senza affrontare a fondo il vero problema. Le armi non sparano da sole, ci vogliono la mente e la mano degli uomini e allora viene naturale chiedersi perché tanta follia? Chi può concepire a quell’età un progetto così mostruoso? e vedendo cadere creature indifese come fa a non fermarsi? Come può non essere assalito dall’angoscia della tremenda visione che si stava concretizzando per mano sua al punto che per fermarlo hanno dovuto ucciderlo?
LA SPINA NEL FIANCO
In un momento storico in cui i rimasugli del nostro mondo di riferimento si scontrano su analisi geopolitiche, con la maggioranza ormai appiattita su posizioni atlantiste e filo Ucraine, una piccola minoranza, rivendica un diverso percorso politico, ispirato a figure chiave del nostro panteon ideologico. La breve nota di questa settimana vuole presentare ai lettori più giovani e meno politicizzati una figura chiave del nostro pensare.
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